Intentata ufficialmente la causa milionaria contro il Comune di Spoleto, ma anche il costruttore, da parte dei proprietari degli appartamenti situati all’interno dei palazzi della Posterna.
Un’ipotesi – quella di un ennesimo contenzioso sulla vicenda – che era nell’aria da tempo e che ora ha trovato attuazione.
In particolare, una quindicina di proprietari delle unità immobiliari all’interno del doppio palazzo della Posterna – giudicato illegittimo dalla magistratura ed oggetto di un’ordine di demolizione della Corte d’appello di Firenze – hanno avanzato (attraverso gli avvocati Massimo Marcucci e Roberto Quirini) una richiesta di risarcimento danni milionaria. L’importo ovviamente lo stabilirà il giudice nel caso in cui dovesse accogliere l’istanza, ma i legali hanno stimato una cifra complessiva di oltre 5 milioni di euro, che sale fino a quasi 8 comprendendo oneri e interessi.
Chi ha acquistato gli appartamenti in quello che per anni è stato ribattezzato in città come ecomostro, infatti, si ritrova con unità immobiliari che non hanno al momento alcun valore economico né possono essere vendute visto che il titolo edilizio alla base della costruzione dei palazzi della Posterna è stato annullato dalla magistratura. Il loro acquisto, però, è stato fatto in buona fede e dunque la richiesta di risarcimento mira al riconoscimento dell'”affidamento incolpevole“. Considerando anche che in questi anni hanno sempre pagato Imu e Tari al Comune.
Proprio sul Comune di Spoleto pende questa spada di Damocle: più volte, dalle passate amministrazioni come dalla Giunta Sisti, è stato evidenziato come l’ipotesi demolizione dei due palazzi della Posterna non è praticabile. Anche perché in ballo c’è anche la richiesta di risarcimento danni per 28 milioni di euro avanzata dal costruttore Rodolfo Valentini (tirato in causa a sua volta dai proprietari degli appartamenti in questo nuovo contenzioso).
I tempi sulla situazione spinosa stringono, con la Corte d’appello di Firenze che appena insediato il sindaco Andrea Sisti ha chiesto di definire la vicenda indicando la soluzione pensata (oltre alla demolizione c’è l’ipotesi di acquisizione a patrimonio pubblico del doppio edificio oppure la sanatoria che però implicherebbe comunque un esborso economico per il Comune). Il primo cittadino, dopo aver parlato della vicenda 5 mesi fa in consiglio comunale, sta lavorando in silenzio per tirare le fila del problema. Senza tuttavia aver mai incontrato i proprietari degli appartamenti.
E proprio il silenzio e la (apparente) inattività dell’amministrazione comunale sono finiti al centro di una dura nota del consigliere comunale di minoranza Sergio Grifoni. “Annosa vertenza del palazzo della Posterna: ciò che si poteva, e si doveva, cercare di evitare, – sostiene Grifoni – purtroppo ha preso corpo ed in maniera veramente pesante. La quasi totalità dei proprietari degli appartamenti costruiti in tale area (14 su 16) hanno avanzato presso il tribunale di Spoleto, una richiesta di risarcimento danni di ben cinque milioni di euro. E se dovesse essere accolta, chi dovrà pagare? Il Comune ovviamente!!!! Visto soprattutto che il secondo soggetto chiamato in causa, ovvero la società di costruzione degli immobili, è attualmente in liquidazione”.
“Lo scorso 13 dicembre – ricorda Grifoni – avevo presentato una interpellanza urgente al nostro Sindaco, chiedendo testualmente: “Quali azioni concrete l’Amministrazione Comunale intende mettere in atto per poter risolvere una volta per tutte la vertenza Posterna che, se non definita, potrebbe significare una danno economico non indifferente per il Comune”. A seguito di ciò, e dopo numerosi solleciti, il sindaco Sisti mi ha risposto, affermando che stava valutando con i legali una eventuale soluzione e che, comunque, per tacitare il malcontento dei proprietari degli appartamenti interessati, avrebbe organizzato un incontro con gli stessi. Incontro che non è mai, e dico mai, avvenuto! In seguito, in più occasioni ho sollecitato il Sindaco affinchè portasse a termine tale proposito: tutti appelli caduti nel vuoto!! Anche la Procura di Firenze si era pronunciata auspicando un bonario accordo tra le parti, ma nemmeno ciò è servito a stimolare l’Amministrazione Comunale in tal senso. Ed oggi ci ritroviamo con questa pesante tegola sulla testa, innescata da parte di chi, oltre ad essere esasperato, è stato completamente ignorato. Perché non si è cercato di evitare tale epilogo? Quali sono gli elementi probanti che assicurano il Sindaco Sisti sulla non responsabilità del Comune e sulla possibilità concreta di evitare di pagare il risarcimento richiesto? Perché si è dovuti arrivare a questa esasperata conclusione che, a prescindere dall’esito finale, genererà comunque un aggravio economico per le tasche dei cittadini? Una situazione poi che potrebbe non fermarsi qui, visto che, come da più parti si legge se, nella malaugurata ipotesi, si dovesse arrivare alla demolizione degli stabili, la richiesta di risarcimento arriverebbe in totale a quasi trenta milioni di euro. Praticamente il baratro economico per il nostro Comune!!! E tutto questo, solo per non aver avuto la volontà e l’accortezza di alzare il telefono e convocare intorno ad un tavolo i soggetti interessati, che stavano aspettando quella telefonata. Si è persa l’occasione – conclude Grifoni – di cercare la migliore soluzione attraverso il dialogo costruttivo, preferendo il muro contro muro. Tanto paga Pantalone!”.