L’eterna incompiuta, al secolo il Palatenda di via Pasquale Laureti, potrebbe trovare finalmente una soluzione grazie all’intervento diretto dei cittadini.
Perché se le istituzioni, a cominciare dal Comune di Spoleto, continuano a traccheggiare su questa struttura dal potenziale a dir poco interessante, forse la svolta potrebbe arrivare proprio da quei cittadini-azionisti che con un piccolo sforzo pro-capite potrebbero far terminare un plesso in grado sì di ospitare allenamenti sportivi, di poter organizzare eventi ma anche di essere, in un concetto ‘dual use’ che certi amministratori sembrano poco pronti a capire, una struttura al servizio della collettività in caso di emergenza.
Sarebbe dovuto bastare, tanto mai ce ne fosse stato bisogno, il sisma del 2016. Ed in effetti bastò, a pensare che proprio il compianto sindaco Fabrizio Cardarelli, con il fidato consigliere delegato allo sport Roberto Settimi (che oggi siede tra i banchi dell’opposizione), ma anche all’allora presidente del consiglio Panfili, riuscì a coinvolgere la Croce Rossa ad investire qualcosa come quasi un milione di euro per rendere il Palatenda una vera e propria ‘casa’ rifugio e di assistenza sanitaria, con impianti all’avanguardia.
Per la nuova giunta De Augustinis però quel progetto non s’aveva da fare e così, pur con qualche difficoltà diplomatica, alla fine si è riuscito lo stesso ad avere un importante (anche se ridotto) contributo della C.R.I. ma per la costruenda palestra dell’istituto alberghiero che alla fine costerà al contribuente 1,5 milioni di euro per poco più di 600 mq, contro il milione che avrebbe riammodernato e reso efficiente il Palatenda che di metri quadrati ne offre 2.400 (60×40).
Un nervo scoperto che mette a dura prova le capacità del consigliere delegato allo sport Massimiliano Montesi, poco presente alle riunioni della competente commissione, e che deve fare ora di calcolo perché la gestione del Palatenda, per i soli costi energetici, è fissata in bilancio a oltre 40mila euro l’anno (cui aggiungere altri 60mila per pagare il leasing che scadrà solo nel 2029).
A lanciare l’idea che sta piacendo in città, anche se fa venire qualche mal di pancia ad una parte della politica, è stata la consigliera comunale Marina Morelli, in quota a Forza Italia, che ha avviato una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per l’acquisto del secondo telo di copertura che abbatterebbe notevolmente costi di gestione ma soprattutto renderebbe praticabile il palazzetto a 360 gradi.
Una iniziativa a titolo personale e che la Morelli sta ‘proteggendo’ da chi ne vorrebbe fare una battaglia politica. In mano ha il preventivo di una società specializzata per 65mila euro: è questo l’obiettivo da raggiungere. “Dal momento che possiamo contare su oltre 11mila famiglie, basterebbe una donazione davvero modesta per arrivare a questo risultato” commenta la Morelli.
Dicevamo che se non fosse bastata l’emergenza post-terremoto, è drammaticamente attuale quella del coronavirus con la città del festival che, nosocomio a parte, non ha certo spazi dove poter installare velocemente punti sanitari. Poco adatto il PalaRota, per niente il vecchio palazzetto, inservibile, allo stato, il Palatenda, la città delle ‘cento palestre’ – per usare il claim della ‘città delle 100 torri’ – in realtà non ha un solo, grande spazio dove poter fronteggiare eventuali necessità della popolazione.
Per aderire all’iniziativa basta collegarsi alla piattaforma GoFundMe – CLICCA QUI – dove è possibile donare da un minimo di 5€ ad un massimo di 15.000€, importi che per società e titolari di partita Iva possono essere detratti fiscalmente.
“Ho pensato che fosse una buona idea da cui partire per dimostrare che tutti insieme possiamo farcela, per farci ascoltare con una sola voce” ci dice al telefono Marina Morelli “e soprattutto facciamolo per i nostri bambini e ragazzi che hanno bisogno di spazi per praticare lo sport.
Sono a disposizione di chiunque fosse interessato per mostrare progetto e preventivi. Infine un appello alla Giunta comunale: cerchiamo di fare il possibile per i nostri giovani, di dare spazi gratis almeno negli orari che ogni giorno le società dedicano a crescere sani, forti, allegri i futuri cittadini di Spoleto e, perché no, portabandiera italiani della nostra città”.
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