Tanto tuonò che piovve, ed ecco consumato lo strappo, a questo punto definitivo, tra il Paiper Festival ed il Dancity, due fiori all’occhiello del ricco cartellone di eventi cittadino, che ora si trasformano in spine nel fianco per l’amministrazione comunale.
Un addio che lascia pure l’amaro in bocca perchè i rispettivi patron, Carlo Delicati per il Paiper Festival e Giampiero Stramaccia per il Dancity sono pronti ad ingaggiare contro il Comune di Foligno una battaglia legale sulla gestione e concessione dei contributi alle manifestazioni. Una brutta tegola per la ‘Foligno capitale regionale degli eventi’ anche perchè ci sono pure altre realtà che hanno messo la lsita dei contributi nel mirino e non è detto che non si accodino ai ‘dissidenti’.
Il dado è tratto comunque, l’annuncio è ufficiale e arriva direttamente da Carlo Delicati: nel 2018 il festival di musica anni Sessanta – Settanta non si svolgerà più a Foligno, ma in altre città dell’Umbria che hanno invece corteggiato sino all’ultimo gli organizzatori dell’evento. Insomma, la corda del dialogo si è spezzata ed a nulla è servito il vertice che era stato richiesto come ultimatum all’assessore allo Sviluppo Economico, Giovanni Patriarchi.
“Non hanno fatto altro che ribadire il fatto che i contributi non si toccano pertanto non possiamo fare a Foligno la quarta edizione del Paiper Festival – annuncia Carlo Delicati – è mancata la collaborazione da parte dell’amministrazione comunale, sia nell’individuare una data a noi consona sia nell’assegnazione di fondi necessari, anzi indispensabili. Ci hanno offerto una cifra irrisoria che serve a malapena a coprire la Tari e le spese di affissione per lo stesso Comune di Foligno. Da una parte ci danno e dall’altra si riprendono. Dopo richieste di incontro ed invio di posta certificata solo l’altro giorno – sottolinea Delicati – quando abbiamo diffuso un video spiegando le difficoltà nel riproporre a Foligno l’evento, ci hanno prontamente richiamato”.
Ed ora che fine farà il Paiper Festival? Se il Comune di Foligno lo perde, ponti d’oro arrivano da Spello, da Spoleto , da Montefalco e da Norcia, con un certo interesse anche da parte di Perugia, Bastia Umbra e Civitanova Marche. Insomma, il Paiper non morirà, anzi semmai si moltiplicherà.
A fianco della battaglia dell’associazione culturale di Carlo Delicati, si schiera anche Giampiero Stramaccia direttore artistico ed ideatore del Dancity, festival di caratura internazionale di musica elettronica. Il Dancity, sino a ieri, si sarebbe dovuto svolgere il 24 – 25 e 26 agosto, non più nelle classiche date tra fine giugno ed inizio luglio. Uno ‘slittamento pilotato’ che nelle intenzioni degli organizzatori sarebbe dovuto servire per cercare di chiudere i conti pregressi.
Anche loro battono i pugni sul tavolo per chiedere massima trasparenza in merito alle modalità di assegnazione dei contributi agli eventi culturali, sostenendo che sino ad ora sia stata quantomeno ‘illogica’ e con l’intenzione di capire quali siano le logiche ed i criteri adottati da parte dell’amministrazione comunale. Non a caso, nelle scorse settimane avevano fatto richiesta di accesso agli atti e sollecitato un incontro con il sindaco Mismetti, il quale ha poi passato la questione all’assessore delegato Patriarchi.
“Quali sono le motivazioni fattuali e giuridiche alla base dell’assegnazione dei contributi”? Chiedono gli organizzatori del Dancity, annunciando di rivolgersi alle competenti autorità giudiziarie.
“Quali sono i comprovati valori culturali, il consolidamento nel tempo, le forze sociali attivate ed il bacino di utenza che hanno hanno consentito a tante iniziative di prendere più del Paiper, che dovrebbe accontentarsi di 3000 euro, senza alcuna struttura comunale messa a disposizione”?
Per denunciare questa situazione, i responsabili del Paiper Festival hanno diffuso un video dove vengono messi in evidenza alcuni contributi assegnati sia ad eventi più conosciuti da Young Jazz ad UmbriaWorldFest passando per gli Amici della Musica, sino all’iniziativa ‘Apettando la Stella’ di Tenne che ha ottenuto 300 euro più dello stesso Paiper Festival.
In mancanza di una revisione dell’assegnazione dei contributi, gli organizzatori sono pronti a ricorrere alle vie legali.