E’ detenuto in regime di isolamento l’uomo di circa 50 anni arrestato esattamente una settimana fa nell’ambito dell’indagine su presunte violenze sessuali e molestie su minori che ha sconvolto l’Alto Tevere. Su di lui pesano come macigni i fatti ricostruiti attraverso le testimonianze delle due figlie, delle nipoti e di un’altra giovane vicina alla famiglia.
Dalla emissione della misura cautelare richiesta dal pm Mara Pucci e disposta dal Gip Valerio D’Andria per l’uomo, prelevato dagli agenti del commissariato di polizia di Città di Castello direttamente sul posto di lavoro (un’azienda nell’aretino), si sono aperte le sbarre del carcere di Capanne, dove nei giorni scorsi si è tenuto l’interrogatorio di garanzia nel quale l’arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Adesso i suoi legali, Benedetta Barberi Nucci e Gioia Cecchini stanno lavorando all’istanza di Riesame che verrà depositata nelle prossime ore e nella quale chiederanno la scarcerazione dell’uomo o almeno una misura cautelare meno afflittiva. La data dell’udienza dovrebbe essere fissata indicativamente fra 10 giorni. Al momento gli avvocati riferiscono di un uomo “sempre più affranto e provato”.
Intanto gli inquirenti, coordinati dal vice questore aggiunto Marco Tangorra stanno vagliando il tanto materiale sequestrato nell’abitazione di Citerna, ma è probabile che i supporti informatici (pc, tablet e hard disk) verranno esaminati con la formula dell’incidente probatorio, come potrebbe richiedere la Procura, al fine di “congelare” l’attività peritale alla presenza delle parti.
Nella rubrica del cellulare dell’uomo, inoltre, è stata trovata un’enormità di contatti appartenenti ad almeno un centinaio di donne e su questo fronte l’attività investigativa si concentrerà per capire se vi siano state “relazioni” anche telematiche con minori.
Un quadro agghiacciante, così come lo sono i racconti delle giovani vittime che parlano di un uomo che con modi gentili e affabili avvicinava una bambina di 8 anni iniziandola a “riti” riprovevoli fino ad arrivare nell’adolescenza a farle subire rapporti completi e secondo gli inquirenti, con una ricorrenza quasi sistematica fino alla ribellione della più grande ormai quasi maggiorenne, all’epoca dei fatti. Ora queste giovani donne che dal giorno della denuncia si erano spostate in un luogo protetto e poi hanno scelto di essere ospitate da congiunti stanno ricevendo la massima solidarietà dalla comunità locale.
Accusato di violenze sulle figlie, operaio 50enne arrestato | Silenzio davanti al giudice
Sa.Min. e Da. Bac.