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Pace non è solo il contrario di guerra, la Marcia Perugia–Assisi giunge al suo cinquantesimo.

Aldo Capitini la fondò nel 1961, e affermò che avrebbe avuto un impatto visivo maggiore di qualunque comizio. La marcia della pace, che partirà dai Giardini del Frontone di Perugia domenica 25 settembre alle ore 9.00 per terminare alle ore 15 alla Rocca Maggiore di Assisi, giunge quest’anno alla sua cinquantesima edizione. Non vuole però essere una “marcia celebrativa”, ha affermato Flavio Lotti, Coordinatore nazionale della tavola della pace, durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi presso il Salone d’Onore di Palazzo Donini a Perugia e che ha visto la partecipazione anche del Sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, della Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, del Sindaco del Comune di Assisi Claudio Ricci, di Padre Enzo del Sacro Convento d’Assisi, di Jacopo Fo, e del Presidente di UmbriaFiere Lazzaro Bogliari. Presenti anche Giorgio Raggi, Presidente di Coop Centro Italia, Marcello Bigerna, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Assisi e Alviano Rossi, vice presidente della Provincia di Perugia e coordinatore degli enti locali per la pace e i diritti umani. “24km di protagonismo e rumore pacifico”: così il Sindaco Boccali ha voluto riassumere la manifestazione, ricordando che il 22 settembre presso la Sala dei Notari avverrà la presentazione del dvd in ricordo di Aldo Capitini. Boccali e Ricci non hanno esitato a ricordare come un cammino così importante come la marcia per la pace tracci un solco per luoghi come Assisi e Perugia candidate a divenire città europee della cultura. “La differenza, in eventi come questi, la fanno sempre le persone”, ha detto Lotti, rivolgendosi all’operato di Giorgio Raggi e di Lazzaro Bogliari, i quali hanno voluto ricordare l’importanza della necessità di dialogo tra cooperative, imprese, parti sociali e soggetti economici. Tutti i relatori sono convenuti sulla particolarità del periodo in cui si svolge questo cinquantesimo: “siamo in una fase difficile”, ha ricordato la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, “nella quale il concetto di pace va sempre più spesso declinato, e in cui bisognerebbe lasciare il giusto spazio ai giovani”. Dello stesso parere anche Lotti: “partecipare alla marcia Perugia-Assisi è un atto di responsabilità civile. Deve essere una protesta contro il degrado politico, morale e sociale che stiamo vivendo. Un degrado che sta togliendo la pace anche a noi. Non solo ai paesi dilaniati dalle guerre. La pace non è solo il contrario di guerra, ma anche quando vengono violati i diritti fondamentali dell’uomo, quando non c’è lavoro, ogni qual volta noi non mettiamo le persone al centro delle nostre relazioni. Bisogna cambiare l’ordine delle priorità, mettere l’economia reale al posto della finanza”. Particolare attenzione dunque è stata data non solo alla pace, ma anche ai diritti umani, perché la democrazia è elemento propedeutico alla pace, ha sottolineato Albiano Rossi. Marcello Picerna ha poi ricordato quale forza assuma la marcia grazie all’operato del volontariato, che quest’anno festeggia il suo anno europeo. Quest’anno non ci sarà il concentramento a Ponte San Giovanni, ma ce ne sarà un altro più grande a Collestrada per tutti coloro i quali non riusciranno ad arrivare ai Giardini del Frontone per la partenza. Non sarà tra l’altro necessario compiere l’intero tragitto, ma si potrà incontrare il corteo partendo da Santa Maria degli Angeli o raggiungere direttamente la manifestazione alla Rocca Maggiore di Assisi, dove ci saranno anche i Modena City Ramblers e la Banda Osiris a festeggiare l’evento. Divertente, seppur amaro, l’intervento finale di Jacopo Fo, il quale ha anche realizzato il disegno che sarà il simbolo della marcia e sarà stampato sulle magliette ufficiali: “l’Italia ridens è finita”, ha affermato, “è andata per terra ed è necessario fare qualcosa a fronte dell’alto costo di macelleria sociale che dobbiamo affrontare”. Prossimo appuntamento alle porte della marcia avverrà giovedì 22, presso Palazzo Cesaroni, dove Cgil, Cisl e Uil rifletteranno sulle tematiche della pace e del lavoro.

AleChi