Sarà la Sicilia la protagonista delle celebrazioni di San Francesco 2024, come annunciato nel corso dei discorsi dalla Loggia. Ma oggi, festa di San Francesco 2023, è la giornata del dialogo, dell’inclusione e della pace, valori quanto mai importanti e attuali. E del cordoglio per le vittime di Mestre, come ricordato anche dal sottosegretario Mantovano: “Questa celebrazione si svolge a poche ore dalla tragedia di Mestre. A nome della Presidente del Consiglio e dell’intero Governo, confermo il profondo doglio per le tante vite stroncate, la partecipazione al dolore dei familiari, la vicinanza ai feriti e alla comunità veneta, e l’impegno perché le cause dell’incidente vengano accertate. La nostra preghiera oggi è andata anche in questa direzione”.
A ricordare il messaggio francescano, la sua attualità e il suo poter essere guida per l’Italia di oggi, il ministro generale dei minori conventuali, fra Carlos Trovarelli: “Celebrando la solennità di san Francesco d’Assisi – il suo saluto – ci rendiamo conto non solo della sua santità, che è un dono per tutta la Chiesa, ma anche del suo essere fratello e guida per quanti cercano con sincerità di costruire un mondo nuovo, più giusto, più fraterno, più rispettoso della dignità e della libertà di ogni essere umano. Non vogliamo dimenticare, infatti, le disparità e le ingiuste disuguaglianze che alimentano ancora oggi fazioni, divisioni e perfino guerre, che costringono migliaia di uomini e donne a decidere di lasciare la propria terra a rischio della vita. Vogliamo che da Assisi, città della Pace, si innalzi ancora una volta il grido della pace, della fraternità e dell’amicizia sociale, come insegna Papa Francesco, a favore di tutte le periferie esistenziali e urbane della nostra Nazione. Vogliamo, inoltre, sentirci in comunione con il Santo Padre, nel giorno in cui si celebra l’apertura solenne della sedicesima Assemblea Generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi: al Santo di Assisi, “uomo cattolico e tutto apostolico” (dalla Liturgia del giorno), affidiamo il cammino sinodale della Chiesa universale“.
Nel suo discorso, oltre al cordoglio per le vittime di Mestre, Mantovano ha ricordato l’importanza della figura di San Francesco, “patrono d’italia perché – per citare Dante Alighieri – per designare la figura di San Francesco, adopera il termine Oriente, e indica che la luce viene da lì. In un’epoca – la nostra – che contrappone Oriente e Occidente per motivi economici e di potere, Francesco è figlio autentico di quella cultura europea che ha generato, grazie anche ad altre grandi esperienze monastiche, la civiltà occidentale in tutti i suoi aspetti, inclusi quelli economici e scientifici; e per questo ci invita a considerare Oriente e Occidente non come avversari, ma come compagni di strada“.
Per Mantovano, “S. Francesco è centrale oggi, come lo è stata otto secoli fa: se perdiamo di vista
San Francesco non cancelliamo solo un esempio di vita e di fede; cancelliamo il motivo dell’originalità italiana, la nostra fisionomia e il nostro contributo nel mondo. Lo ricordava Pio XII nel 1939, quando elevava la preghiera per l’Italia, ricordando i Copatroni della nostra Nazione: ”Sono due fulgidissime glorie d’Italia, Caterina e Francesco; in essi, ancor più che nelle virtù cavalleresche, nelle arti, nelle lettere e nelle scienze, trionfa il nome italiano. Seppero stringere in un amore i fratelli e Dio, e non mai disgiungere il servire a Dio dal servire i fratelli”. E ricordando i tanti centenari, Mantovano ha sottolineato che “San Francesco va individuato come un rinnovatore di vita per il vecchio Continente, e una speranza per chi ne incontrerà la figura in ogni angolo del mondo. Il Governo italiano, d’intesa col comitato e con tutte le amministrazioni interessate, per quanto di sua competenza, farà quanto possibile perché questa speranza si manifesti“.
Quindi, il saluto del presidente della regione Valle d’Aosta Renzo Testolin, che ha ricordato “la presenza particolarmente numerosa e significativa, con la partecipazione dei rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionali, di tutti i sindaci dei 75 Comuni valdostani, del Vescovo di Aosta e di centinaia di pellegrini, che saluto con affetto. In un momento particolarmente significativo per la famiglia francescana, nell’anno in cui si apre il percorso del cosiddetto Centenario Francescano che celebra gli 800 anni della Pasqua di San Francesco, il popolo valdostano ha voluto essere devotamente presente a questo appuntamento, rafforzando il proprio legame spirituale al Santo e confermando un’adesione civile all’eredità di valori che Francesco ha lasciato all’umanità intera, al nostro Paese e alla nostra comunità regionale”.
Nel pomeriggio dopo i vespri pontificali, la benedizione all’Italia con la Chartula di San Francesco e l’esecuzione – da parte della Cappella musicale della Basilica di San Francesco – del Cantico delle creature di San Francesco musicato da p. Domenico Stella. Domani la ‘coda laica’, con la fiera di San Francesco e la tombolata finale in piazza curata dall’Aucc.