“La Regione Umbria ‘apre’ le sue banche dati sulla popolazione faunistica regionale, mettendole a disposizione di appassionati, curiosi, esperti e professionisti che cercano informazioni precise e ‘georiferite’ sulla presenza delle specie e la distribuzione sul territorio”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, che stamani ha presentato il portale web-gis “Fauna dell’Umbria on-line” (www.regione.umbria.it/turismo-attivita-sportive/la-fauna-dell-umbria), nel corso di un incontro al quale hanno preso parte tra gli altri rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, associazioni venatorie e ambientaliste, Università. “In coerenza con le strategie e le azioni dell’Agenda digitale – ha spiegato l’assessore – abbiamo creato, con la collaborazione tecnica di Centralcom, una ‘finestra’ aperta sulla mole di dati degli archivi dell’Osservatorio faunistico regionale, in particolare sulla mappatura relativa a mammiferi, avifauna, anfibi e rettili. Le banche dati, costantemente aggiornate, possono essere consultate in maniera semplice, con diversi livelli di consultazione. L’obiettivo che ci proponiamo – ha aggiunto – è anche quello di incrementare i dati in nostro possesso, raccogliendo sempre on line le segnalazioni dei biologi e naturalisti accreditati presso l’Osservatorio regionale”.
Il Servizio regionale Politiche faunistiche, nello svolgimento delle funzioni dell’Osservatorio faunistico regionale, tra cui anche la pubblicazione di Atlanti, raccoglie dati faunistici su vertebrati (Mammiferi, Uccelli, Anfibi e Rettili) dai primi anni Novanta attraverso segnalazione diretta di biologi e naturalisti dipendenti della amministrazione pubblica e attraverso specifici programmi di ricerca che negli anni hanno interessato le varie classi animali.
I dati sono andati a confluire in archivi georiferiti con appositi programmi Gis e negli anni hanno costituito banche dati di notevole valore con migliaia di “record”. Tutti i dati singoli sono stati georiferiti in maniera puntuale in base alle segnalazioni dei rilevatori o tramite l’uso di appositi strumenti di geolocalizzazione (Gps). Per quanto riguarda l’avifauna, “la banca dati più ricca”, la mole di dati raccolti è incrementata annualmente di circa 20.000 records attraverso un progetto di ricerca a scala regionale che si avvale di 1681 stazioni di osservazione ascolto. Il progetto di monitoraggio avifaunistico, ha spiegato, è volto a raccogliere dati di presenza per il calcolo dei trend dell’avifauna nidificante e gli indici aggregati che vengono usati a livello di Unione europea per la valutazione dei piani di sviluppo rurale.
Attualmente l’archivio Mammiferi comprende più di 15.000 records, l’archivio Uccelli più di 250.000 records, l’archivio Anfibi e Rettili più di 2.400 records. “Fauna umbra on-line” mette a disposizione del pubblico interessato e dei professionisti del settore che necessitano dei dati sulla presenza di fauna selvatica nell’ambito delle procedura di valutazione (quali Via, Vas, Vinca) questa grande mole di dati.
Gli utenti abilitati (attraverso il sistema di idemtità digitale Fed-Umbria) possono consultare gli archivi al massimo livello di dettaglio ed effettuare operazioni avanzate di analisi. È possibile consultare ed esportare l’elenco dei rilevamenti presenti in un’area circolare di ampiezza variabile per verificare la presenza di specie protette nell’intorno di un’area di interesse al fine, ad esempio, di valutazioni di impatto ambientale.
Il portale è, inoltre, un mezzo agile e facile da usare per l’incremento degli archivi stessi, per esempio con dati in possesso di altri settori della pubblica amministrazione che nell’adempimento delle proprie funzioni vengono in contatto con la fauna selvatica (veterinari ASL, polizie provinciali e locali), ma che non vengono trasmessi o che vengono trasmessi in formato cartaceo difficilmente georeferenziabile a posteriori.
Questo portale è “un punto non di arrivo, ma di partenza: in fase di realizzazione un applicativo web gis per la caccia al cinghiale che consentirà di conoscere i settori dove è in atto una battuta di caccia e l’inserimento dei dati relativi alla battuta, in modo da monitorare con sempre maggior precisione una specie molto critica per i danni che provoca all’agricoltura sia per quanto riguarda gli incidenti stradali. Un’estensione degli ‘open data’ da cui ci si attende anche un ritorno, con l’accrescimento dei dati disponibili e il loro continuo aggiornamento”.
Opportunità e caratteristiche del portale “La Fauna dell’Umbria” sono state illustrate da Umberto Sergiacomi e Giuseppina Lombardi per l’Osservatorio faunistico regionale, e da Azzurra Pantella, per Centralcom-Umbria digitale.