Sono in arrivo altri 25 Oss (operatori sociosanitari) all’ospedale di Terni, mentre quasi tutti quelli operanti ad oggi dentro il Santa Maria sono a tempo indeterminato.
La direzione dell’azienda ospedaliera ternana interviene dopo le polemiche del Movimento 5 stelle. Che lamenta una carenza di Oss, in vista anche delle unità della protezione civile che tra un mese termineranno il loro incarico e mentre ancora le nuove assunzioni non si sono concretizzate.
Arriva dunque a stretto giro la replica dei vertici dell’ospedale, che spiegano: “attualmente l’organico di Operatori Socio Sanitari (OSS) presso l’Azienda Ospedaliera di Terni è di 138 unità strutturate (di cui 131 a tempo indeterminato), a cui si aggiungono 10 unità in somministrazione lavoro e 20 unità della Protezione Civile.
Con la considerevole diminuzione dei pazienti Covid e la conseguente rimodulazione dei reparti di degenza, sono state potenziate tutte le Unità Operative, al fine di consentire la fruizione delle ferie estive da parte del personale dipendente di detto profilo professionale.
Inoltre, il piano assunzionale prevede, entro il 31/12/2021, l’incremento ulteriore di 25 unità e detto fabbisogno verrà esaurito con il concorso pubblico regionale di cui l’Azienda USL Umbria1 è capofila e al quale questa azienda ospedaliera ha aderito.
È di difficile comprensione il fatto che le osservazioni riguardo la carenza di personale OSS siano state formulate e condivise anche da chi presta servizio presso questa azienda e che, come tale avrebbe dovuto sapere che nel 2017 è stato indetto un concorso pubblico per OSS, che sono pervenute circa 10.000 domande di partecipazione e che detta procedura non è stata mai espletata dalle precedenti amministrazioni e sospesa nel 2019. Ovviamente avrebbe dovuto già conoscere quanto appena descritto.
Si informa inoltre che tutte le unità operative, aperte nuovamente dopo il decremento della pandemia, non sono state, né saranno, per la prima volta nella storia dell’ospedale di Terni, chiuse per il periodo estivo. In sintesi: nessun proclama ma, come d’abitudine, fatti!“.