Salute & Benessere

Ospedali Spoleto e Foligno “terzo polo dell’Umbria” | Ecco il progetto di integrazione

Svelato il piano per l’integrazione degli ospedali di Spoleto e Foligno che tanto dibattito ha creato soprattutto nella città del Festival negli ultimi mesi. Anche se è solo un punto di partenza per un progetto che prevede anche una fase sperimentale. Da oggi parte quindi la partecipazione, che potrebbe comportare varie modifiche. Anche perché le decisioni finali spettano alla Regione Umbria ed al piano sanitario regionale in via di redazione.

Per questo importante momento, oggi pomeriggio, nel complesso monumentale di San Francesco a Trevi, gremito per l’occasione, si sono ritrovati i politici dell’area vasta ed i vertici della Usl Umbria 2, con l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini. Un luogo scelto perché a metà strada, ma anche perché – ha osservato Alessandro Laureti, ex sindaco di Spoleto ed ex direttore dell’ospedale di Foligno, uno dei ‘saggi’ scelti per redigere le linee guida dell’integrazione – scegliere una delle due città avrebbe comportato polemiche di campanile.

Ad aprire il pomeriggio sono stati i saluti del sindaco di Trevi Bernardino Sperandio, che ha illustrato alcune criticità sanitarie nel suo territorio, quindi la parola è passata ai sindaci di Spoleto e Foligno. “Oggi inizia, con questa giornata, – ha detto il primo cittadino di Spoleto, Fabrizio Cardarelliun percorso di condivisione, di proposte e una metodologia diversa rispetto al passato, apprezzata anche dall’assessore regionale Luca Barberini, che si basa non sulle spinte campanilistiche di una città piuttosto che un’altra, ma su una proposta scientifica mirata alla valorizzazione massima di entrambe le strutture ospedaliere ed al miglior servizio che può essere reso alla nostra utenza. Grazie ai saggi che hanno dato per prima la dimostrazione di come intelligenze che vengono da città vicine possono discutere e poi trovare una soluzione condivisa. Obiettivo è anche il rilancio di questi due ospedali in Umbria.  Dobbiamo prendere atto che questi due territori sono un unico territorio, se saremo così intelligenti e lungimiranti, costruiremo una grande realtà sanitaria, con la capacità di rispondere con le eccellenze a tutti i bisogni dei cittadini. Immagino che saremo oggetto di speculazioni politiche, ci sarà sicuramente chi giocherà su queste cose, sarà anche nel ruolo politico delle opposizioni, ma noi dovremmo essere intelligenti da individuare gli interessi del territorio e non quelli spiccioli. Siamo pronti – ha concluso – a qualunque tipo di discussione e a partecipazione nei territori”.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento del sindaco di Foligno Nando Mismetti, che ha ringraziato i sei ‘saggi’, spiegando il lavoro da loro svolto. “I temi che gli abbiamo sottoposto – ha spiegato – erano che bisognava lavorare su una proposta, capendo in primis il quadro logistico e territoriale di riferimento, tenendo conto delle normative di legge nazionali e regionali. I saggi hanno fatto un lavoro molto lungo e siamo arrivati oggi a questa giornata importante. C’era anche un altro obiettivo: o sceglievamo noi di farci carico di una proposta, altrimenti qualcuno l’avrebbe fatto al nostro posto. Abbiamo visto com’è andata la vicenda tribunali. Il documento che stasera verrà presentato, da domani verrà partecipato. E’ un documento comunque incompleto, siamo partiti dalla parte più sentita dai cittadini, che sono gli ospedali. Abbiamo un obiettivo ambizioso: vogliamo costruire il terzo polo dell’Umbria, un unico ospedale diviso su due sedi. Sappiamo che saremo bersagliati di sassate, ma siamo consapevoli che avviamo un percorso essenziale prima che altri facciano scelte al posto nostro”.

Ad entrare nel dettaglio della proposta tecnica, a nome dei sei saggi, è stato il dottor Alessandro Laureti: “Grazie ai due sindaci per la fiducia che ci hanno accordato. In 6 mesi ci siamo incontrati tutte le settimane, qualche volta anche più, abbiamo fatto un’analisi dei dati che ci forniva la direzione generale in maniera puntuale e precisa, dati qualitativi e quantitativi. Abbiamo ascoltato numerosi colleghi, tutti i direttori di dipartimento, i direttori sanitari Santocchia e Sapori, i direttori dei distretti, ma anche i medici di medicina generale. Ci siamo ascoltati tutti gli interventi che l’assessore Barberini ha fatto nei due territori per poter capire la linea politica che la Regione stava mettendo in campo per il futuro Piano sanitario regionale. Questo ci ha portato alla conoscenza delle linee generali sulle quali abbiamo costruito il nostro contributo. Il nostro è un contributo tecnico che ora dovrà essere condiviso, emendato, modificato, se si capisce che bisogna strapparlo, strappiamolo. È stato detto che i giochi sono fatti, le decisioni sono state prese: non è così. Si dà un via a un percorso. Senza questo terzo polo, gli ospedali di primo livello di Perugia e Terni non funzionano, si ingolfano: hanno bisogno di noi”.

Nel redigere la proposta, i ‘saggi’ hanno preso a riferimento soprattutto il decreto ministeriale 70/2015. “Nel tempo  – ha spiegato Laureti – avremo una diminuzione di primari“. Il lavoro dei tecnici è stato poi elaborato dall’Usl con una ipotesi di progetto; proposta condivisa quasi in toto dai sei tecnici, anche se su alcune scelte l’azienda sanitaria ha preso strade diverse. La palla però, spetta ora alla politica. Ad illustrare la proposta dell’Usl 2, su cui ora partirà la partecipazione, è stato il direttore generale Imolo Fiaschini.

A concludere il pomeriggio l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, che ha illustrato le linee guida del progetto sperimentale che si vorrebbe replicare anche in altre parti dell’Umbria. Spiegando anche come la legge stabilisce un numero minimo di interventi chirurgici o prestazioni che in alcuni casi non è stato raggiunto nemmeno sommando le prestazioni di Spoleto e Foligno. Ma annunciando anche che, a margine di un incontro che si è tenuto oggi a Roma, dalla Regione Marche è arrivata una richiesta di collaborazione con gli ospedali di Foligno, Spoleto e Branca per le zone di confine. Barberini ha ribadito l’importanza del lavoro dei ‘saggi’, tutti medici in pensione. “Cosa che – ha spiegato l’assessore – ha fatto sì che il loro lavoro sia stato completamente gratuito. È anche giusto – ha osservato – chiedere un contributo ad alcune persone che in qualche persone sono svincolate da potenziali conflitti di interesse. Questo contributo sottoposto all’esame della direzione generale dell’Usl – ha ribadito – è  un contributo e non è una soluzione. La soluzione è chiaro che la devono trovare gli organi deputati, Usl e Regione. Dobbiamo costruire un modello sanitario che punti su qualità e tempestività, che punti sul cittadino al centro”. E da Barberini sono arrivate assicurazioni anche sulle strumentazioni tecnologiche di Spoleto e Foligno, “su cui abbiamo investito molto e continueremo a investire“. Strumentazioni in realtà quasi sempre frutto di donazioni da parte di fondazioni e privati.

Il piano di riordino presidi di Foligno e Spoleto

Di seguito l’ipotesi di progetto redatto dalla Usl Umbria 2 ed illustrato questo pomeriggio.

Integrazione di due presidi ospedalieri nel polo ospedaliero unico che risulterà costituito da: ospedale di Foligno Dea I livello; ospedale di Spoleto Dea I livello; ospedale di Norcia per acuti di ‘montagna’; ospedale di Trevi riabilitativo per codice  75 e 56; ospedale di Cascia riabilitativo per codice 56.

Integrazione dei due presidi ospedalieri di Foligno e Spoleto in un polo ospedaliero unico prevede due fasi. Prima fase (sperimentale) della integrazione, subito dopo la partecipazione; seconda fase previa verifica della sperimentazione. Quindi fase del collegamento/unificazione.

Organizzazione dipartimentale e per intensità di cura: unica rete emergenza urgenza con centro operativo regionale; integrazione delle discipline in sinergia tra gli ospedali per acuti; alcune strutture/unità operative uniche organizzate con sedi multiple negli ospedali; sinergia delle attività riabilitative; sinergia delle attività di diagnostica; unificazione dei processi e integrazione delle procedure.

Dipartimento Area chirurgica:

  • 2 strutture complesse di Chirurgia generale funzionalmente integrate
  • 2 strutture complesse di Ortopedia funzionalmente integrate, con attivazione del ‘progetto ortopedia’ già condiviso; l’orto geriatria sarà possibile su base aziendale uniformando il trattamento del paziente anziano.
  • 1 struttura complessa Urologiaa Foligno – Spoleto con doppia sede, con pieno utilizzo Robot e integrazione nel Ctz (centro tecnologico zonale) ed unica equipe. I ‘saggi’ avevano ipotizzato un’unica sede a Spoleto, ma l’Usl ne ha invece ritenuto opportune due.
  • 1 struttura complessa di Otorinolarigoiatria Foligno – Spoleto con doppia sede e attivazione di posti letto a Spoleto. Mantenimento delle attività connesse con le attività foniatriche/riabilitative a Spoleto. È prevedibile la strutturazione di un centro per pazienti post-laringectomizzati
  • 1 struttura complessa Oculistica Foligno – Spoleto con doppia sede e mantenimento delle attuali attività
  • Strutture semplici dipartimentali di: chirurgia senologica, chirurgia vascolare, chirurgia toracica. “Per queste strutture l’integrazione è attivata già da 2 anni se non 3 e sono state da esempio – ha commentato Imolo Fiaschini – per quello che si può ottenere con l’integrazione”.
  • Posti letto dedicati all’assistenza penitenziaria, utilizzabili anche per finalità mediche nell’ospedale di Spoleto

Dipartimento Emergenza Urgenza:

  • 1 struttura complessa di Cardiologia con doppia sede sia per la degenza cardiologica che per l’Utic. Già ora, ha spiegato Fiaschini, il dottor Giorgio Maragoni è primario ad interim, poi verranno avviate le procedure per un unico primario. “La proposta tecnica dei saggi – ha aggiunto il dg Usl 2 – chiedeva che dedicassimo a Spoleto la riabilitazione post scompenso cardiaco, senza mantenere l’Utic, ma questo non è possibile e l’Utic rimarrà anche a Spoleto”.
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Emodinamica
  • 2 strutture complesse di Anestesia e Terapia intensiva: restano due terapie intensive differenziate in base a come si differenzieranno le attività chirurgiche. Con il tempo si cercherà di farne diventare una unica.
  • 2 strutture complesse di Pronto soccorso, per cui non ci sarà integrazione in questo caso, essendo necessario un primario in ognuno dei due presidi. A Foligno resta la Medicina d’urgenza. Sedi del 118 saranno Foligno, Spoleto, Norcia e Cascia, con le ultime due che mantengono le sedi di primo soccorso, come è attualmente.
  • Trasformazione da struttura semplice a struttura semplice dipartimentale della Terapia del dolore di Spoleto, che sarà baricentrica per tutta l’area Nord dell’Usl 2.

Dipartimento Area medica:

  • 2 strutture complesse di Medicina generale, che rimarranno con una differenziazione: Spoleto sarà più orientata verso la cronicità e la geriatria. “Per  il decreto ministeriale – ha detto Fiaschini – non ci può non essere una Medicina e fare soltanto la geriatria come ipotizzato”.
  • 1 struttura complessa di Pneumologia con sede e posti letto a Foligno e attività ambulatoriale anche a Spoleto con equipe unica
  • 1 struttura complessa di Gastroenterologia con sede e posti letto a Foligno. “Dovrà partire – ha detto Fiaschini – l’integrazione e attivazione della reperibilità notturna per le emergenze gastroenerologiche nell’ospedale di Foligno per emorragie e corpi estranei…”.
  • 1 struttura semplice dipartimentale a Spoleto di Endoscopia digestiva (già esistente da un anno circa e che ha previsto un aumento di personale)
  • 1 struttura complessa di Nefrologia con Emodialisi nelle due sedi (come ora)
  • 1 struttura complessa di Oncologia (ipotizzabile, per cui dovranno essere attivate tutte le procedure tecniche in Regione, e non prevista nell’attuale dotazione) con posti letto e posti letto tecnici nelle due sedi strettamente integrata con le cure palliative territoriali
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Epatologia (come ora) con attività ambulatoriali nelle due sedi

Dipartimento Riabilitazione:

  • 1 struttura complessa di Neurologia con posti letto nelle due sedi e attività ambulatoriali garantite anche dalla struttura semplice dipartimentale di Neurofisiopatologia
  • Attivazione Stroke unit con 6 posti letto nella sede di Foligno in continuità con la Neurologia e le Gcla (grave cerebrolesione acquisita) e attivazione della teleneurologia (in adempimento del Percorso diagnostico terapeutici assistenziali ictus)
  • Attività riabilitative integrate cod. 56 e 75
  • Attivazione posti letto di lungodegenza in entrambi gli ospedali
  • Integrazioni attività riabilitative territoriali

Dipartimento materno – infantile:

  • 2 strutture complesse di Ostetricia e ginecologia  per come prevede il Dm 70/2015
  • 2 Punti nascita, già in corso di accreditamento, uno con oltre 1000 parti (Foligno), l’altro con oltre 500 (Spoleto)
  • 1 struttura complessa unica di Pediatria Foligno – Spoleto con posti letto nelle due sedi che mantengono le stesse caratteristiche attuali
  • Specializzazioni delle attività ambulatoriali pediatriche articolate nelle due sedi
  • Integrazione territorio – ospedale con  i 2 Consultori di Foligno e Spoleto

Dipartimento Salute mentale:

  • Servizio psichiatrico diagnosi e cura con posti letto nell’ospedale di Foligno con potenziale ampliamento di 4 posti letto, previa riprogrammazione regionale, con garanzia delle attività di emergenza nei due Dea e integrazioni con i 2 Csm di Foligno e Spoleto
  • Riorganizzazione Neuropsichiatria infantile e See in una unica struttura complessa aziendale, organizzata con un referente medico per ogni distretto e funzionante con procedure omogenee aziendali  in riferimento a sistema Hub e Spoke. “Su questo – ha detto il dg – siamo in sofferenza in tutti i presidi, per colpa dell’organizzazione non omogenea”.

Dipartimento Patologia clinica:

  • 1 struttura complessa di Laboratorio analisi Foligno – Spoleto, in corso di copertura con differenziazione delle linee produttive
  • 1 struttura complessa di Anatomia patologica con sede a Foligno e garanzia attività estemporanee a Spoleto
  • 1 struttura semplice dipartimentale Servizio immunotrasfusionale necessariamente organizzata nel rispetto del Piano regionale sangue

Dipartimento diagnostica per immagini:

  • 2 strutture complessa di Radiologia. In corso di copertura quella di Spoleto, ipotesi di attivazione della guardia radiologica h24 nella sede di Foligno e reperibilità unica per i due ospedali con tele radiologia su base aziendale. “Anche perché – ha osservato Imolo Fiaschini – al pronto soccorso di Foligno ci sono più accessi di quello di Terni”.
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Pet-Tc e Medicina nucleare con sede a Foligno e analitica a Spoleto. Con Fiaschini che ha confermato l’ammodernamento di acceleratore lineare di Spoleto ed il robot Da Vinci.
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Radiologia vascolare con sede a Foligno
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Screening mammografico e radiologia senologica, con più sedi per attività cliniche e di screening mammografico di I livello, il II livello anche in relazione della tecnologia è attualmente garantito a Foligno
  • 1 struttura semplice dipartimentale di Neuroradiologia operativa in più sedi
  • Ammodernamento della Radioterapia con sede a Spoleto