Gli ospedali dell’Umbria sempre più “a misura di donna”. Il “Santa Maria della Misericordia”, il “Santa Maria” di Terni e il nosocomio di Città di Castello hanno ottenuto il riconoscimento dei 3 Bollini Rosa, assegnati dall’Osservatorio nazionale della salute della donna (Onda). La cerimonia di consegna è avvenuta questa mattina (martedì 5 dicembre) al Ministero della Salute, a Roma, dov’erano presenti i rappresentanti delle 306 strutture ospedaliere premiate, di cui solo 71 hanno ottenuto il massimo consenso dei tre Bollini.
La giuria ha valutato un questionario di 300 domande, suddivise in 16 aree specialistiche. La commissione,composta da esperti di diverse discipline, è stata presieduta da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. L’Onda ha premiato gli ospedali più attenti alla salute femminile, che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura delle principali malattie delle donne.
Il Santa Maria della Misericordia, che ha ricevuto il massimo riconoscimento dei tre bollini per il quinto anno consecutivo, si è distinto nei settori di Geriatria e Pediatria, oltre che per i percorsi assistenziali “ospedale-territorio” e la presenza del servizio Pet-Terapy, da qualche anno attivo a Perugia nella struttura di Oncoematologia pediatrica.
Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Emilio Duca ha dichiarato: “Desidero condividere questa soddisfazione con tutti gli operatori del nostro ospedale, che con la massima professionalità hanno contribuito a confermare la qualità dei servizi assistenziali nelle patologie della donna“. Nella foto, da sinistra, Duca, la dirigente della direzione medica Ilaria Bernardini e il direttore sanitario Diamante Pacchiarini.
Gli elementi qualitativi di maggiore rilevanza che, invece, contribuiscono a fare del Santa Maria di Terni uno degli “ospedali in rosa” italiani, interessano tutto il percorso materno-infantile legato alle strutture di Ginecologia e Ostetricia, capofila insieme a Pediatria Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale; il Centro Salute Donna, che garantisce modalità personalizzate e multidisciplinari di presa in carico e accesso unico ai percorsi di tipo senologico, ginecologico, urologico, endocrinologico fino alla chirurgia plastico-ricostruttiva; e altri reparti strategici come il Pronto Soccorso, con uno spazio e un protocollo operativo di “codice rosa” per le donne vittime di violenza, la Neurologia, la Geriatria e la Reumatologia.
“L’ospedale di Terni continua a lavorare con entusiasmo per individuare percorsi ad hoc, di tipo organizzativo e talvolta anche logistico, che siano correttamente orientati alle donne – commenta il direttore generale Maurizio Dal Maso – In questo senso l’attenzione alla donna paziente e alla donna professionista sono due facce della stessa medaglia; infatti la sensibilità delle donne professioniste, che nel nostro ospedale continuano a crescere in ogni ambito e disciplina, è la nostra più preziosa risorsa per fare di Terni un punto di riferimento per le buone pratiche nella medicina di genere”. Nella foto, con i tre bollini, la capo ostetrica dott.ssa Maria Antonietta Bianco,
I tre bollini di Città di Castello sono stati riconosciuti in generale per l’ampia gamma di servizi offerti nell’ambito del percorso nascita e post parto (compresi partoanalgesia e altre tecniche non farmacologiche per il contenimento del dolore), per la presa in carico della donna nel percorso senologico, per il protocollo di assistenza in caso di sospetta violenza sulle donne e per una sempre più marcata attenzione alle esigenze femminili, con percorso di mediazione culturale attivabile dai servizi nel percorso diagnostico-terapeutico, e forte integrazione ospedale-territorio.
Due bollini rosa sono andati anche all’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino a Branca e all’Ospedale Media Valle del Tevere a Pantalla. “Il primo – ha aggiunto Casciari – si contraddistingue per il progetto di umanizzazione e di accoglienza, il punto di ascolto delle donne operate al seno e specifiche attività di assistenza diabetologica che comprendono anche una palestra per l’attività motoria metabolica; il secondo, infine, all’umanizzazione del percorso nascita si aggiunge l’attività della Cardiologia Riabilitativa e Sportiva rivolta alla prevenzione delle malattie metaboliche e cardiovascolari legate anche alla menopausa”.