La Valnerina "salva" il pronto soccorso di Spoleto, a Norcia i servizi che aveva prima del terremoto | Castiglione: solo 9mila accessi, sarà però riferimento per il Trasimeno
L’ospedale di Spoleto manterrà il pronto soccorso, pur con accessi inferiori ai 25mila annui. Anche in ragione della sua vicinanza alla Valnerina. L’ospedale di Castiglione del Lago ha oggi “teoricamente” il pronto soccorso, con meno di 9mila accessi l’anno. Gli ospedali di Cascia, Passignano e Trevi sono strutture riabilitative dal 2016 e quindi non hanno un pronto soccorso.
Questa, in sintesi, la risposta che per conto dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto, il collega Michele Fioroni ha letto in aula, nel Question time, interrogato dal consigliere Vincenzo Bianconi, preoccupato per gli effetti che la riorganizzazione della rete ospedaliera varata dalla Regione potranno avere in particolare sui servizi degli ospedali di Norcia, Cascia, Spoleto e del comprensorio del Lago Trasimeno.
Illustrando l’atto in Aula, Bianconi ha detto che “l’offerta sanitaria regionale è ora la peggiore della storia”, come dimostrano anche le manifestazioni di protesta che si susseguono.
Bianconi: ridiscutere il Piano sanitario
Bianconi ritiene che debba essere ridiscussa la proposta del nuovo Piano sanitario. In particolare, chiedendo se presso gli ospedali di Norcia, Cascia, Spoleto, Passignano, Trevi e Castiglione del Lago saranno presenti ‘pronto soccorso’, strutture di emergenza-urgenza in loco e altri ambulatori specialistici, oltre alla semplice degenza.
“Serve chiarire – ha aggiunto – se e quando all’ospedale di Norcia verrà realizzato il pronto soccorso, ripristinati i servizi territoriali e tutti gli ambulatori specialistici presenti ante sisma 2016. Il Piano di efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale prevede per gli ospedali di Cascia e Norcia la conversione in Case di Comunità ed Ospedali di Comunità. E questo sembra essere in apparente totale contrasto con le risposte fornite in passato dalla Giunta a mie interrogazioni e all’impegno preso dall’Assemblea legislativa che impegnava l’Esecutivo a riportare i servizi sanitari in Valnerina a quelli presenti prima del terremoto”.
“Inoltre – ha evidenziato ancora Bianconi nel Question time – nel Piano di efficientamento e riqualificazione del sistema sanitario regionale sarebbe genericamente prevista una riconfigurazione della rete di emergenza-urgenza. Questa ambiguità crea molta preoccupazione nelle comunità locali. Serve un intervento di chiarezza da parte della Giunta in merito alla dettagliata mappa delle strutture sanitarie in tutto il territorio regionale, le tipologie di servizi sanitari e sociali offerti e i tempi di realizzazione”.
Rispondendo per conto dell’assessore Luca Coletto, l’assessore Michele Fioroni ha detto che “la Regione sta procedendo ad una revisione della rete di emergenza-urgenza. La revisione parte dall’analisi del contesto e mira ad una rete che dia sicurezza al sistema e una garanzia di intervento appropriato e tempestivo. Gli ospedali di Cascia, Passignano e Trevi sono ospedali riabilitativi dal 2016, quindi per post acuti, in cui non è previsto il pronto soccorso”.
Spoleto e l’integrazione con Foligno
Quanto a Spoleto, Fioroni ha ricordato che “è e resta sede di dea di primo livello e mantiene il pronto soccorso. Gli accessi sono inferiori ai 25 mila annui, ma tenendo conto del territorio e della vicina Valnerina la programmazione regionale prevede di mantenere la sede del pronto soccorso. I ricoveri e la specialistica ambulatoriale saranno da primo livello e integrate con Foligno”.
Castiglione del Lago
“Castiglion del Lago – ha detto ancora l’assessore – ha oggi teoricamente il pronto soccorso. Gli standard non sono rispettati, ad esempio gli accessi sono meno di 9 mila all’anno, e i dati dei ricoveri dimostrano che l’ospedale opera soprattutto per post acuti. Ciononostante si punta a valorizzare questo ospedale all’interno della riorganizzazione della rete facendo diventare un punto di riferimento di tutto il Trasimeno”.
Norcia e la Valnerina
“Per Norcia – ha aggiunto Fioroni – è prevista la ricostruzione della struttura dopo il sisma, con al primo piano l’ospedale con 20 posti letto, al piano terra la casa comunità che potrà essere aperta 24h su 24 e 7 giorni a settimana. Saranno ripristinati tutti i servizi attivi prima del sisma”.
Nella sua replica Bianconi ha lamentato la mancanza di chiarezza per i territori cosiddetti marginali. “Per tutta la Valnerina – ha evidenziato in particolare – c’è solo un medico per il 118. Quindi se parte per un trasporto in ospedale tutto il territorio rimane scoperto per 5-6 ore. Gli anziani non si curano per la distanza dai luoghi delle visite. Per il turismo sarebbe vitale avere servizi sanitari in loco perché i tour operator fanno una verifica dell’offerta sanitaria dei luoghi prima di sceglierli”.