L’ospedale di Umbertide è tornato al centro del Consiglio regionale con una interrogazione dei consiglieri Pd Michele Bettarelli, Tommaso Bori, Simona Meloni e Fabio Paparelli.
I firmatari dell’atto hanno chiesto all’assessore alla Sanità Luca Coletto “come intende attivarsi con la Direzione della Usl Umbria 1, per garantire il personale sufficiente al mantenimento dei servizi dell’Ospedale e, in particolare quali azioni si intendono mettere in atto per scongiurare una probabile chiusura degli ambulatori specialisti, Urologia ed Endoscopia in primis“. Sono stati inoltre segnalati il “depotenziamento dei servizi di Pronto soccorso“, “l’organico ridotto ai minimi termini del reparto di Medicina” e il “funzionamento a singhiozzo degli ambulatori“, fra cui quello oncologico.
“La sanità in Umbria, in questi ultimi 2 anni, complice la pandemia e con la scusante della pandemia è in pieno collasso: – ha dichiarato Bettarelli in Aula – servizi tagliati radicalmente, poco personale, migliaia di prestazioni inevase, liste di attesa lunghissime e in molti casi chiuse, con la conseguenza che i cittadini, per curarsi, devono recarsi in strutture private, sempre che se le possano permettere”. Il consigliere ha poi criticato il Piano sanitario regionale approvato dalla Giunta, “che invece di incrementare le risorse prevede tagli alla sanità pubblica” e il Piano di efficientamento della rete ospedaliera, per il quale ‘l’ospedale di Umbertide è individuato come ospedale di base con sede di Primo Soccorso e potrebbe essere rimodulato con vocazione monospecialistica a carattere ortopedico per tutta l’attività programmata, in sinergia con Prosperius”.
“Nella nostra regione non esiste un piano di programmazione futura che investa soprattutto nel capitale umano – aggiunge Bettarelli – Attualmente l’ospedale di Umbertide, punto di riferimento di quel bacino di utenza che va dalla zona nord del Comune di Perugia fino alla zona Sud di Città di Castello, si trova in situazione di grave difficoltà, dovuta in larga parte proprio alla carenza di personale, che sta mettendo in seria crisi il funzionamento stesso dei servizi minimi, mettendo a rischio anche le prestazioni dei Poliambulatori e del Laboratorio analisi. Servizi importanti vengono continuamente depotenziati e in certi casi chiusi per assenza della minima strumentazione indispensabile: si parla anche di una probabile sospensione degli ambulatori di Urologia ed Endoscopia sino alla fine del 2023”.
“La Direzione regionale Salute e Welfare ha già messo in atto tutte le azioni per garantire prestazioni specialistiche ambulatoriali – ha risposto l’assessore Luca Coletto – e non sono state quindi date disposizioni per depotenziare le attività specialistiche degli ambulatori urologici e di Endoscopia, che sono state temporaneamente accentrate all’ospedale di Città di Castello senza riduzione dell’offerta. Un accentramento resosi necessario anche nell’ottica della razionalizzazione delle risorse a causa del persistere dei vincoli del patto di stabilità, che impongono un ripensamento nella distribuzione dell’offerta territoriale, il tutto comunque nell’ottica di garantire la totalità delle prestazioni erogate. Gli spazi lasciati temporaneamente liberi sono stati utilizzati per sfruttare filtri per l’isolamento di pazienti positivi al Covid, evitando di ridurre gli spazi del ricovero per la riabilitazione“.
“Rispetto alle prospettive future, – ha aggiunto l’assessore alla Sanità – la Direzione regionale sta procedendo con la revisione della rete emergenza-urgenza, il cui primo atto è l’istituzione del dipartimento emergenza-urgenza interaziendale, cui conseguirà il disegno di tutte le articolazioni dei Pronto soccorso e delle postazioni mobili con la definizione della dotazione organica. In attesa della riorganizzazione le strutture permangono con l’attuale organizzazione”. Bettarelli, nella replica, ha detto di prendere atto “di un’indicazione di massima rispetto a una volontà di massima, fatte salve le difficoltà
attuali legate a strumenti sovraregionali, quali il patto di stabilità. Manterremo sempre alta l’attenzione sulla questione, se necessario con ulteriori atti ispettivi. È indispensabile mantenere servizi e personale sull’ospedale di Umbertide, in quanto struttura ponte tra Città di Castello e Perugia nord”.