Salute & Benessere

Ospedale di Terni “servizi rischiano il collasso” | Personale in stato di agitazione

Stato di agitazione all’ospedale di Terni. È questo quanto deciso durante l’assemblea del personale dell’azienda ospedaliera ternana organizzata da Cgil, Cisl, Uil e Rsu che si è tenuta ieri.

L’assemblea – viene spiegato in una nota congiunta – si è resa necessaria per presentare e condividere la vertenza sindacale che le organizzazioni sindacali vogliono portare avanti su 3 temi fondamentali:

  1. Rivisitazione delle Dotazioni Organiche in base al fabbisogno reale e non alle disponibilità economiche
  2. Integrazione tra territorio (USL Umbria 2) e Azienda Ospedaliera per la cura e il ricovero dei malati cronici
  3. Riconferma del livello di alta specializzazione dell’Ospedale di Terni.

Le condizioni di lavoro del personale, medici, infermieri, O.SS. sono progressivamente peggiorate, i tagli alla spesa sanitaria perpetrati dagli ultimi governi stanno inesorabilmente depauperando il grande patrimonio di professionalità e competenze. Ferie non garantite, doppi turni e mancati riposi sono ormai lo standard, il ridondante uso di straordinari costringe il personale a turni massacranti, ponendo a rischio l’incolumità dei pazienti. Le file interminabili al Pronto Soccorso, i letti nei corridoi e le lunghe liste di attesa creano disaffezione verso il sistema pubblico, costringendo gli utenti a rivolgersi alle strutture private le quali non possono garantire l’universalità dell’assistenza sanitaria.

Il Pronto Soccorso, i reparti di cura intensiva, le degenze e i servizi rischiano il collasso, anche la struttura necessità di ambienti più idonei e sale di attesa dignitose per i malati oncologici.

Per tutte queste criticità l’assemblea ha conferito pieno mandato alle organizzazioni sindacali per portare alla conoscenza della comunità ternana, delle Istituzioni locali e regionali, tali criticità, mediante atti e iniziative idonee allo scopo. Tale vertenza deve essere la vertenza di una comunità intera, che rivendica e pretende un servizio sanitario degno di una civiltà democratica. Contestualmente l’Assemblea ha dato pieno mandato a Cgil, Cisl e Uil ad esperire tutte le formalità necessarie per dichiarare lo stato di agitazione del personale”.