Aggiornamento ore 19.45 – Pronta la replica della direzione del Santa Maria di Terni che minimizza la vicenda: “la direzione dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni precisa che l’attività amministrativa dell’azienda è trasparente e continuamente verificata dagli organi di controllo, nel pieno rispetto della normativa vigente. Nell’ambito di tale attività il Collegio Sindacale, che esamina oltre 1200 provvedimenti ogni anno, ha segnalato la non conformità dell’assegnazione di attività di formazione del personale, peraltro di modesta entità economica, ipotizzando un frazionamento dell’assegnazione.
La direzione aziendale, convinta della coerenza e della regolarità del proprio operato, è come al solito disponibile ad ogni chiarimento, convinta che l’ordinamento preveda tutte le garanzie per un corretto, trasparente ed efficiente funzionamento, senza sconfinamenti tra i vari ambiti di competenza e giurisdizione.
“Anche in merito a questa vicenda – precisa il direttore generale Maurizio Dal Maso – sono stati forniti in tempi e contesti diversi, ai soggetti che ne hanno fatto richiesta, gli opportuni chiarimenti e nulla è stato eccepito nei confronti dell’Azienda, la quale – aggiunge il Dg – ha sempre lavorato cercando efficacia ed efficienza gestionale a tutela dei pazienti, come dimostrano gli importanti risultati assistenziali raggiunti in questi due anni, e su questa strada continuerà a lavorare, augurandosi di non dover subire attacchi strumentali di natura politica che nulla hanno a che vedere col miglioramento delle cure e dell’assistenza ai cittadini”.
“Presunte irregolarità nelle delibere (780/2016 – 885/2016 – 432/2017) contenenti un artificioso frazionamento di appalti relativi alla formazione professionale”. E’ il Collegio Sindacale dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, nell’ambito dell’audizione del Comitato regionale controllo e garanzia, ad evidenziare nella sua relazione, “sulla base delle verifiche e degli accertamenti svolti”, delle presunte anomalie nella gestione degli appalti del nosocomio ternano. Lo stesso Collegio fa sapere, sempre all’interno della relazione, che “i chiarimenti forniti, per ultimo quello del 7 marzo, a firma del direttore amministrativo, non sono stati ritenuti idonei”. I consiglieri regionali della Lega Umbria, Emanuele Fiorini e Valerio Mancini, chiedono venga fatta chiarezza.
“Avevo già sollevato – spiega il capogruppo Fiorini – il caso relativo all’affidamento diretto per la fornitura di materiali e specifica formazione per un progetto sperimentale legato alla prevenzione di infezioni nell’ambito dell’ospedale di Terni. Quattro persone ora sono indagate per “turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Confidiamo nella volontà degli organi preposti – prosegue – nel voler approfondire anche questo nuovo capitolo relativo ad un presunto “frazionamento di appalti” in relazione alla formazione professionale sul quale, come ha evidenziato nella sua relazione il Collegio sindacale del Santa Maria di Terni, non sono stati forniti i “chiarimenti idonei” da parte del direttore amministrativo. E’ necessario far luce sulla totale gestione dell’ospedale ternano in relazione ad appalti e affidamenti diretti. Invitiamo l’assessore regionale Barberini, che fino a questo momento ha brillato per l’assenza in tutte le vicende giudiziarie che coinvolgono la sanità umbra – conclude Fiorini – a procedere all’azzeramento degli incarichi sugli appalti e alla rotazione dei dirigenti, al fine di garantire il massimo della trasparenza e legalità fino a conclusione della vicenda”.