“Preferiamo non replicare” – così la direzione dell’ospedale “Santa Maria” di Terni ha risposto alla nostra richiesta di chiarimenti in merito alle pesanti osservazioni che la Cgil aveva mosso all’azienda ospedaliera nei giorni scorsi. Nonostante TO abbia provato per più giorni ad avere risposte non è arrivato nessun chiarimento alle domande che abbiamo fatto pervenire alla direzione del “Santa Maria” sull’organizzazione degli interventi chirurgici, liste di attesa, personale, gestione dei posti letto Covid e, in generale, sulla gestione dei pazienti ‘ordinari’ e quelli affetti dal virus.
Eppure la Cgil aveva individuato alcune criticità che, se fossero effettivamente confermate, sarebbero ‘preoccupanti’ per un ospedale come quello di Terni e la decisione di non rispondere alle nostre domande, anche fosse solo per trasparenza, sembra quasi un’ammissione di colpa. La direzione di un’azienda ospedaliera, accusata pesantemente di avere numerose criticità nella gestione dei pazienti e del personale, avrebbe tutti gli interessi a rispondere ‘per le rime’ a chi mette in discussione la gestione della salute dei cittadini; almeno così si potrebbe pensare a rigor di logica. Per avere un’idea più chiara di quali siano le questioni sulle quali è intervenuta la Cgil, riportiamo le domande che abbiamo sottoposto alla direzione del “Santa Maria”.
La Cgil aveva osservato la “cronica inadeguatezza del filtro territoriale per i non acuti, mancanza di strutture pronte ad accogliere i dimessi dall’ospedale e l’incapacità di garantire le cure domiciliari”. Come risponde la direzione a queste considerazioni?
Ancora la Cgil: “I pazienti chirurgici e quelli non Covid, per la quarta volta, sono tornati ad essere pazienti di serie B, con sospensione e blocco dei loro percorsi diagnostici e terapeutici”. Qual è la situazione nella struttura per quanto riguarda la chirurgia e le liste di attesa?
La Cgil osserva “mancata attivazione di ulteriori posti letto Covid e delle zone grigie che ha determinato la presenza in alcuni reparti ordinari non covid di pazienti positivi e sospetti e letti nei corridoi”. Com’è la situazione dei posti letto?
A queste domande ne avevamo aggiunte altre più specifiche riguardanti la situazione Covid: qual è la situazione delle Terapie Intensive? Quanti minori sono ricoverati per Covid in gravi condizioni? Quanti, tra i pazienti gravi ricoverati, non sono vaccinati? Anche a queste domande nessuna risposta.
Il sindaco di Terni, Leonardo Latini, nei giorni scorsi aveva espresso il suo ottimismo per l’Accordo di programma tra la Regione Umbria ed il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze per il settore degli investimenti sanitari ex art. 20 l.n. 67/1998 che coinvolge il nuovo ospedale di Terni. “Si procede così nella direzione da noi auspicata per la realizzazione del nuovo ospedale di Terni. Auspichiamo che, compatibilmente con la complessità delle procedure, anche l’iter di esame e di verifica del progetto di finanza presentato nei mesi scorsi per la realizzazione dell’ospedale attraverso un partenariato pubblico-privato, possa giungere a conclusione” – aveva dichiarato il sindaco.
All’ottimismo
del sindaco aveva risposto il gruppo consiliare del M5S che, di
fatto, aveva smentito il sindaco Latini: “Negli
investimenti – sostengono in una nota i consiglieri comunali
del Movimento
Cinque Stelle – non
c’è il nuovo ospedale di Terni. C’è quello di Narni e Amelia
– e siamo contenti nonostante l’iter rimanga ancora lungo e tortuoso
a causa dei ritardi accumulati in questi due anni; ci sono oltre 12
milioni di euro per nuovi macchinari al già nuovo ospedale di
Perugia, ma niente per la nuova sede di Terni.
Eppure
il sindaco è ottimista e contento. Soddisfatto per i 7 milioni che
verranno spesi per adeguamenti strutturali alle norme vigenti sul
vecchio Santa Maria”.
Il M5S punta l’attenzione anche sulla formula con la quale la Regione vorrebbe cambiare il sistema di gestione dell’azienda ospedaliera con la formula di una partecipazione pubblico-privato: “E’ evidente ormai che il sindaco di Terni è rassegnato sul non ruolo della Regione.
Confida per il Santa Maria di Terni sulla formula del project financing, su un investimento privato in cambio del pagamento di alcuni servizi da parte del pubblico. Il project financing – specificano i pentastellati – non sembra una formula che a Terni ha portato certezze. Lo abbiamo visto per l’area di Corso del Popolo, ancora incompleta. Lo abbiamo visto per le piscine dello stadio, al momento chiuse. Lo rischiamo di vedere per il palazzetto dello sport, ingabbiato in un mega centro commericiale che costituirà il colpo finale al commercio al dettaglio del centro.
Con tutto il rispetto per il nuoto, un ospedale non è una piscina. Non può essere lasciato nelle mani di un investimento privato.
Chiediamo – conclude la nota – al sindaco Latini di lasciare da parte l’ottimismo di facciata e di chiedere alla regione quanto dovuto: il finanziamento del nuovo ospedale di Terni“.