L’ospedale di Terni non si fa cogliere impreparato da questa seconda ondata di Coronavirus. L’attivazione modulare degli spazi dedicati al Covid in base al quadro epidemiologico e la professionalità del personale sanitario stanno consentendo una gestione efficace della situazione.
Il “Santa Maria” arriva più preparato alla ricomparsa del virus, si raccolgono i frutti degli interventi logistici e organizzativi messi a punto in estate
L’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni non lascia nulla al caso. Il Commissario Straordinario, Pasquale Chiarelli, si ritiene soddisfatto dei risultati che il perfezionamento dei protocolli e la crescita professionale degli operatori sanitari hanno permesso di raggiungere.
Evidenti passi in avanti sono stati fatti dallo scorso marzo, quando la prima ondata di Coronavirus aveva trovato un Sistema sanitario nazionale piuttosto impreparato. Oggi, invece, Pasquale Chiarelli, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni, – intervistato da TuttOggi.info – dichiara che “l’ospedale è arrivato più preparato a questa seconda ondata della pandemia”.
“Rispetto allo scorso marzo, – continua – a ottobre potevamo contare su numerosi interventi logistici e organizzativi realizzati nel corso dell’estate; avevamo rimodulato i percorsi, perfezionato protocolli, fatto formazione agli operatori sanitari per la gestione del Covid. Insomma, al di là dell’anticipo e della virulenza di questa nuova ondata epidemica, nulla è stato affidato al caso, perché avevamo predisposto un piano di emergenza ben definito che prevedeva, tra l’altro, l’attivazione modulare degli spazi dedicati al Covid, in base al quadro epidemiologico e ai vari scenari possibili.”
Inoltre, il dottor Chiarelli afferma che sono state poste in essere o portate avanti numerose procedure concorsuali per potenziare l’organico, con attenzione particolare rivolta a tutte le figure necessarie, anche non in relazione al Covid. Sottolinea, oltre a ciò, che “il reclutamento di personale medico e infermieristico per l’emergenza in atto sta proseguendo in sinergia con le altre aziende sanitarie e ospedaliere dell’Umbria”.
Dopo Perugia, anche Terni, da metà novembre, vede attivo l’ospedale da campo situato nel piazzale antistante al Pronto Soccorso. La struttura, allestita grazie alla Croce Rossa Italiana e alla Protezione Civile, prevede 20 posti letto di supporto al Pronto Soccorso, astanteria Covid.
Un’iniziativa importante, quella della messa a punto dell’ospedale da campo, poiché, ricorda Chiarelli, “ha la funzione, all’occorrenza, di alleggerire la pressione sull’ospedale che, voglio ricordare, nel rispetto di precisi percorsi e delle misure di sicurezza anticovid, non ha mai smesso di garantire assistenza e cura anche alle persone con patologie diverse dal Covid”.
Per quanto riguarda l’ospedale di Terni, dall’inizio di questa seconda ondata i posti letto in terapia intensiva sono stati attivati in modo modulare in base alle necessità. Oltre ai 21 posti di terapia intensiva Covid disponibili presso le aree della Rianimazione, sono stati ricavati altri 5 posti letto negli spazi del Pronto Soccorso, adiacenti a una sezione della Rianimazione. Inoltre, sono stati realizzati 5 dei 10 posti letto previsti dal piano di salvaguardia regionale e altri 14 posti verranno realizzati al terzo piano dell’ospedale. “Il tutto – ci tiene a evidenziare Chiarelli – garantendo sempre anche ai pazienti critici non Covid la disponibilità di posti letto generalisti: 10 nella terapia intensiva al 6° piano e 4, secondo le necessità, nella recovery-room”.
Importante il numero delle associazioni che supportano l’Azienda Ospedaliera sia con dei piccoli gesti simbolici, atti a dimostrare gratitudine agli operatori e al personale sanitario, sia con contributi concreti: donazioni di indumenti intimi per il cambio dei ricoverati, mascherine, apparecchiature per i reparti.
Il commissario Chiarelli ringrazia, in particolare, “l’Associazione I Pagliacci, Terni col cuore, APICI, e anche i privati cittadini che in queste settimane hanno fatto alcune donazioni”. Oltre alle associazioni, un ringraziamento sentito intende rivolgerlo “alla lungimirante generosità del presidente e a tutto il consiglio d’amministrazione della Fondazione Carit che finanzia, in misura importante, apparecchi tecnologici e altri lavori, per consentirci di far fronte a questa emergenza sanitaria e continuare a rispondere ai bisogni di salute di tutti i cittadini.”
Un omaggio particolare è quello tributato a tutto il personale sanitario, professionisti e operatori nei confronti dei quali il dottor Chiarelli mostra un profondo senso di gratitudine: “I professionisti e tutti gli operatori che lavorano all’ospedale di Terni, nonostante la stanchezza e il forte stress emotivo per l’intensità del lavoro, stanno continuando a dimostrare ogni giorno professionalità, dedizione e umanità. Medici ed Oss, infermieri ed informatici, tecnici ed ostetriche, ingegneri e amministrativi: tutti stanno facendo del loro meglio e posso certamente dire che sono un orgoglio per questa direzione e per tutta la comunità”.
Molte volte medici e infermieri sono stati definiti “eroi”, un appellativo che, forse, non sarà mai abbastanza per dire loro “grazie”.