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Ospedale, TDM fa i conti “Chirurgia ha perso tre unità mediche”

Il dott. Casciola è andato in pensione dall’inizio dello scorso anno; il dott. Barbieri qualche mese dopo; il dott. Ceccarelli da oggi: e così in un anno e mezzo il Reparto di Chirurgia di Spoleto ha perso tre unità mediche e tre unità infermieristiche. Nessuno viene sostituito e per il concorso da primario si lascia passare inutilmente il tempo (nonostante l’autorizzazione della Regione) senza che le Istituzioni facciano sentire la loro voce. Intanto la mancanza di personale medico infermieristico sta creando un disservizio grave, nonostante l’impegno massimo da parte dei chirurghi attualmente in servizio al San Matteo: questa equipe di eccellenti elementi – nessuno escluso – come può lavorare con un organico dimezzato?

La Direzione Generale fa finta di niente: non da spiegazioni, non è mai presente nella Sede di Spoleto cosi che diventa problematica anche la possibilità di un incontro. Evidentemente poco importa se gli utenti verranno privati di così alte professionalità: la salute dei cittadini è l’ultima delle preoccupazioni; prima ci sono le manovre politiche e gli interessi di chi ha più potere. E così si tenta di attuare quello che il T.D.M. (inascoltata Cassandra) denuncia da tanto tempo: lo smantellamento della Chirurgia Generale di Spoleto, sempre nel silenzio delle Istituzioni.

Ci chiediamo, infatti, perché tanta sollecitudine nell’occupare le sale operatorie con la Chirurgia endocrinologica e la Chirurgia pediatrica (solo interventi in day hospital) e, di contro, tanti ritardi ingiustificati nel reintegro del personale della Chirurgia Generale? Noi la risposta l’abbiamo già data, tuttavia vorremmo anche la risposta dei Dirigenti che, invece, proseguono imperterriti nel loro disegno anti-Spoleto ignorando i cittadini ed i meriti degli operatori. Ci chiediamo anche quale difesa dell’ospedale abbia operato l’attuale Amministrazione nonostante le promesse elettorali di cinque anni fa.

Oggi siamo alla vigilia di una nuova Amministrazione: quale valore possiamo dare alle consuete promesse di difesa dell’ospedale da parte dei candidati? I cittadini non tollerano più le assicurazioni cui non seguono i fatti e chi ha ruoli di dirigenza ha pure l’obbligo di rispondere di ciò che fa perché – lo ripetiamo con forza – così vuole la democrazia anche se l’arroganza del potere sembra averlo dimenticato.

il Tribunale per i Diritti del Malato di Spoleto