Spoleto non risponde all’appello della manifestazione dei “lenzuoli bianchi” aprendo così un importante credito di fiducia nei confronti delle istituzioni, a comincia dalla Regione, ma resta vigile per il futuro dell’Ospedale.
Si può sintetizzare così la giornata odierna che ha registrato le due manifestazioni in programma a tutela del San Matteo degli Infermi, l’ospedale covid che, a quanto comunicato dalla Regione Umbria riaprirà tutti i servizi, grazie all’attuale andamento epidemiologico, dal 22 maggio.
Usl2, “Ospedale pronto per il 22”
A confermare che la macchina organizzativa sanitaria è già in movimento (riaprire un reparto richiede molto più tempo che la sua semplice chiusura) è il direttore sanitario della Usl, la dottoressa Orietta Rossi. “Stiamo lavorando per essere pronti con la data fissata dalla Regione” dice a Tuttoggi “questa mattina abbiamo lavorato sui metodi di sanificazione dei reparti e speriamo tutti che questa pandemia continui a registrare questi livelli di degenza che ci consentono di riaprire l’ospedale di Spoleto alle attività covid free”.
Sul fronte del personale, tutti i sanitari assegnati temporaneamente a Foligno faranno rientro alla sede di Spoleto. “Registriamo qualche carenza tra gli anestesisti ma proprio oggi abbiamo indetto un concorso di mobilità e confidiamo di avere qualche rinforzo” conclude la Rossi.
Per i dettagli bisognerà attendere la conferenza stampa che la presidente Donatella Tesei terrà proprio a Spoleto sia per parlare della riapertura, sia per l’acquisto dell’acceleratore lineare per la radioterapia (circa 3 milioni di euro di investimento) sia per illustrare le basi di quello che sarà il prossimo Piano sanitario e l’auspicata integrazione tra Foligno e Spoleto.
Concetti già anticipati ieri dalla governatrice ai rappresentanti del City Forum di Spoleto che si sono dichiarati soddisfatti, pur confermando la manifestazione di oggi in piazza Garibaldi dove è stato proposto, dice il portavoce Sergio Grifoni “un questionario a più di 400 cittadini”.
Lenzuoli bianchi, in 100 in Duomo per disegnare la “H”
Intorno alle 18,30 è terminata anche l’altra manifestazione, partita da piazza Duomo e terminata in piazza Garibaldi.
Davanti alla cattedrale si sono ritrovate poco meno di cento persone (dato confermato dalla Polizia ma facilmente osservabile dalle foto scattate da Tuttoggi tra le 17 e le 17.45), alcune delle quali hanno disposto sul selciato dei lenzuoli bianchi per disegnare la lettera “H”, simbolo dell’ospedale.
Non è difficile stimare quanti cittadini hanno raccolto l’appello lanciato dai consiglieri e assessori dell’ex Giunta De Augustinis: forse una sessantina se si escludono politici e loro parenti, giornalisti (4 le testate giornalistiche presenti, inclusa una troupe della Rai per Agorà), forze dell’ordine in borghese e i soliti curiosi che hanno seguito il flash mob.
Numeri quindi distanti dalla “catena umana” (400 manifestanti) , nonostante la pioggia, tenutasi il 24 ottobre scorso e che vide impegnate tutte le forze politiche della città e le sue associazioni.
Merita una citazione la presenza in piazza duomo di 4 donne in dolce attesa, con al fianco alcune sanitarie de nosocomio, che hanno così voluto ribadire la richiesta del Punto nascita (che secondo i piani regionali tornerà operativa entro l’estate).
Tra gli organizzatori e sostenitori del flash mob odierno c’era praticamente quasi tutto l’ultimo consiglio sfiduciato: dall’ex sindaco De Augustinis con la moglie Emilia Bellina, all’ex vice Beatrice Montioni, i consiglieri uscenti Sandro Cretoni, Roberto Ranucci, Debora Pompili, Mario Mancini, Maria Elena Bececco con il papà Diamante, David Militoni, Massimiliano Montesi, Filippo Ugolini, Giampaolo Fagotto Fiorentini, esponenti di varie forze politiche come Laura Zampa (Italia Viva), Miriam Carletti (Laboratorio) e Giovanni Paroli (Civici x Spoleto) o aspiranti tali come Michael Surace. Presente anche il senatore Domenico Benedetti Valentini.
Assenti tutte le altre forze politiche, le associazioni di categoria (ad eccezione di Valeria Severini di Confartigianato) e le onlus, nonché quelle istituzioni come la Fondazione CaRiSpo che avevano preso parte alle proteste di ottobre scorso.
I partecipanti hanno poi proseguito, in numero ancor più ridotto, verso Piazza Vittoria dove alle 18,45 la manifestazione è stata sciolta.
Non ha risposto alle aspettative neanche l’idea di stendere i lenzuoli bianchi dalle finestre. Poche quelle viste in centro storico come nella prima periferia, nonostante qualche organizzatrice, negli ultimi due giorni, abbia bussato alla porta del proprio vicinato per pregarlo di aderire all’iniziativa.
Spoleto ha capito ma non dimentica
Spoleto quindi sembra fidarsi delle istituzioni e dei partiti di centrodestra e centrosinistra che ieri hanno giudicato positivamente il ritorno alla normalità annunciato dalla Tesei.
Resta ovviamente da verificare il rispetto del cronoprogramma delle riaperture e, cosa affatto secondaria, quale ruolo riserverà la giunta di centrodestra all’ospedale di Spoleto nel prossimo Piano sanitario regionale. Su questo resta l’impegno della città a rimanere vigile, almeno quella che ha preferito il dialogo alla protesta fine a se stessa.
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