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Ospedale Spoleto, interrogazione di Zaffini sulle sedi vacanti

Il capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Franco Zaffini ha presentato una interrogazione alla Giunta regionale affinché possa provvedere all’adeguamento degli organici ed alla nomina dei primari all’ospedale di Spoleto “sanando i ritardi e le omissioni che rischiano di sciupare un importante patrimonio in termini di qualità delle prestazioni erogate e dell’alta capacità nell’utilizzo della strumentazione robotica”. Nel pretendere “risposte e tempi di adeguamento certi”, Zaffini rimarca come le procedure relative al concorso per il primariato di chirurgia generale dovevano essere avviate più di un anno fa, come la stessa presidente Marini si era pubblicamente impegnata a fare.

“La Regione si attivi prontamente per provvedere all’adeguamento degli organici ed alla nomina dei primari all’ospedale di Spoleto sanando i ritardi e le omissioni che rischiano di sciupare un importante patrimonio in termini di qualità delle prestazioni erogate e dell’alta capacità nell’utilizzo della strumentazione robotica”. Così Franco Zaffini (capogruppo di Fratelli d’Italia) in una interrogazione alla Giunta regionale, chiamata a rispondere nel primo Consiglio utile.

“Pretendiamo risposte e tempi di adeguamento certi”, rimarca Zaffini, evidenziando come “le procedure relative al concorso per il primariato di chirurgia generale presso il nosocomio spoletino dovevano essere avviate più di un anno fa, stando agli impegni pubblicamente presi dalla stessa presidente Marini”.

Nell’ammonire la Giunta ad “indugiare ulteriormente sull’argomento”, il capogruppo di Fratelli d’Italia ricorda che “in chirurgia, oltre al primario, manca un’altra unità, non essendo mai stato sostituito un chirurgo andato in pensione già da un anno; nel servizio di anestesia, oltre al primario, manca almeno un altro professionista per poter assicurare il partoanalgesia, come anche nel reparto di oncoematologia e ostetricia; nel servizio di radioterapia la mancanza di personale viene ogni anno tamponata con una borsa di studio, ma quest’anno la procedura non è stata ancora perfezionata ed il Servizio rimane privo di una unità. Conosciamo bene i problemi esistenti – conclude Zaffini -, ma conosciamo altrettanto bene la sperimentata tecnica dello ‘spogliare un altare per vestirne un altro’. Adesso basta ritardi e bugie”.