“Una mobilitazione non solo per difendere il nostro ospedale ma per ripristinarlo a come era prima di essere trasformato in ospedale Covid. Questa una delle azioni che metteremo in campo – insieme al Partito Democratico regionale e alle forze sindacali e alle Associazioni – decisa al termine di un proficuo incontro presso la sede del Partito Democratico di Spoleto con la Cgil, la Uil, l’Anpi e la Spi Cgil”. E’ quanto evidenzia in una nota il Partito democratico di Spoleto.
“Il limite che nessuno di noi è disposto a superare è il ripristino effettivo, e non solo sulla carta, del Dea di primo livello. A partire dal Pronto soccorso con adeguata dotazione organica, tecnologica e di spazi per la nuova Osservazione breve intensiva; la cardiologia con il reparto attivo h24 e la salvaguardia del fondamentale reparto della rianimazione affrontando l’ormai improcrastinabile problema della carenza degli anestesisti-rianimatori oltre a tutti gli altri servizi che configurano un ospedale Dea di primo livello e che prima del 2020 erano presenti nel nostro ospedale anche in regime di pronta disponibilità (pediatria h 24 e neurologia su tutti).Alla Regione – come abbiamo già chiesto in diverse occasioni e in diverse sedi – chiediamo il Piano sanitario regionale prima di qualsiasi decisione ulteriore che porti allo smantellamento dei servizi del San Matteo degli Infermi.Nei prossimi giorni incontreremo i consiglieri regionali della minoranza per condividere anche le prossime mosse da mettere in campo per condurre la nostra battaglia anche in Consiglio regionale.Il futuro dell’ospedale di Spoleto riguarda la vita di migliaia di persone che hanno diritto di essere curate e salvate. E su questo non siamo più disposti a fare un passo indietro”.
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