Spoleto

Ospedale Spoleto, Alberto Patriti verso il trasferimento | Nuovi timori per chirurgia

Alberto Patriti verso il trasferimento nelle Marche, come primario di Chirurgia generale agli ospedali riuniti Marche Nord (Pesaro e Fano). Il giovane quanto affermato chirurgo spoletino è risultato infatti primo in graduatoria al concorso bandito dall’Asl marchigiana. Il trasferimento non è al momento certo (il direttore generale può scegliere il primario tra i primi tre nella classifica, non necessariamente il primo), ma del tutto probabile. A darne notizia è stato ieri Il Messaggero, provocando molto dibattito in città.

Indubbie sono infatti le qualità professionali di Alberto Patriti: a 43 anni vanta un curriculum di tutto rispetto, con importanti esperienze anche all’estero. Ed è a lui che si guardava negli ultimi anni quando l’ex Asl 3 dell’Umbria cercava un nuovo primario a Spoleto dopo il pensionamento del dottor Luciano Casciola, forte anche dell’esperienza nella chirurgia robotica. Ma Patriti, come ricordato anche da Il Messaggero, era stato definito da qualcuno come “troppo giovane per fare il primario”.

>> Chirurgia e robotica a Spoleto, le polemiche sul primariato e i successi di Alberto Patriti: qui tutti gli articoli

Dopo le tantissime polemiche, con le prese di posizione anche della politica, seguite all’esito del concorso per il nuovo primario di Chirurgia del San Matteo degli Infermi (a vincere era stato il dottor Giampaolo Castagnoli, senza però esperienza nel ramo della robotica, fiore all’occhiello del presidio ospedaliero spoletino), l’Usl aveva “ceduto” pensando ad un incarico di Patriti come coordinatore della robotica per l’intera azienda sanitaria locale. Ma mentre l’Umbria riteneva troppo giovane, di fatto, il chirurgo di Spoleto per un incarico da primario, facendolo scivolare al quinto posto della graduatoria – graduatoria che era stata poi contestata pesantemente dal Tar dell’Umbria anche se il ricorso era stato poi ritirato – la commissione giudicatrice delle Marche non è stata dello stesso avviso. L’Usl 2, qualora venisse confermato il trasferimento di Alberto Patriti, dovrà ora attivarsi per la sua sostituzione, proprio ora che la situazione al San Matteo degli Infermi sembrava più tranquilla.

In città, quindi, oltre ai tanti complimenti verso il giovane chirurgo, si sono scatenate anche numerose polemiche. Nei confronti della azienda sanitaria locale e della Regione, che si fanno sfuggire un professionista di tale levatura, ma anche del sindaco. In particolare sono ancora una volta i nove consiglieri di Partito democratico e gruppo misto (da mesi ormai di fatto un tutt’uno) a contestare il primo cittadino, attaccandolo “per l’immobilismo dimostrato nella gestione della vicenda della struttura complessa di Chirurgia dell’ospedale di Spoleto”.

In una nota, Pd e gruppo misto evidenziano che “mentre i 3 saggi di Spoleto per il rapporto sulla integrazione degli ospedali di Foligno e di Spoleto dibattono a porte chiuse con i saggi (forse più saggi) folignati, mentre il sindaco Cardarelli attende seduto in poltrona i loro responsi. Mentre nessuno di loro si sogna di tenere fede al documento votato all’unanimità in Consiglio comunale, che prevede che le scelte dei saggi debbano essere portare al tavolo della IV Commissione Consiliare Permanente (poco permanente visto che spesso il segretario comunale ne limita convocazioni ed ordini del giorno) allargata alla Conferenza dei Capigruppo. In tutto questo, nel silenzio gelido delle istituzioni locali, sindaco Cardarelli e assessore Bececco, accade che il chirurgo al quale si sarebbe dovuta affidare la struttura di chirurgia robotica e laparoscopica, il dottor Alberto Patriti, compie il suo giusto percorso professionale classificandosi al primo posto per l’ambito primariato dell’ospedale di Pesaro/Fano. Certamente non gratificato nella nostra città, molto probabilmente lascerà il nosocomio spoletino. Il San Matteo perderà così l’occasione per rilanciare il suo reparto di chirurgia”.