Sulla vicenda dell’ospedale di Spoleto e delle violente polemiche che hanno investito il recente concorso per il primario di chirurgia (e ancor più la mancata attivazione di una struttura di chirurgia robotica), arriva il pugno duro della Fondazione Cassa Risparmio di Spoleto, il benemerito ente presieduto dall’avvocato Sergio Zinni che da sempre investe milioni di euro in favore del nosocomio e dei suoi reparti di eccellenza. Non è un fulmine a ciel sereno: il documento diramato da via Cavallotti dimostra come sia sempre più malvista l’attenzione rivolta dalla Asl verso Spoleto e criticata la gestione aziendale, su cui pesa come un macigno la recente sentenza del Tar dell’Umbria che ha clamorosamente sollevato inquietanti dubbi sull’esito dell’ultimo concorso.
Così al fianco del primo cittadino Fabrizio Cardarelli scende in campo anche l’avvocato Zinni con una nota asciutta, dai toni garbati ma dal contenuto devastante. Perché la potente Fondazione cui fin troppo spesso le istituzioni si rivolgono per calmierare la spesa, ha deciso di chiedere conto di quanto sta succedendo. L’incipit è subito un richiamo ai milioni di euro spesi nel tempo: “Si prende spunto dal recente dibattito sul primariato di Chirurgia dell’Ospedale di Spoleto – scrivono dalla Fondazione – per informare e riepilogare gli interventi più significativi operati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto solo nell’ultimo decennio: strumentazione ed apparecchiature per potenziamento Centro Trasfusionale e Laboratorio Analisi, mammografo digitale, letti per reparto rianimazione, registratori holter ECG, bilance basculanti, strumentazione per reparto dialisi tra cui letti bilancia, ecografi per vari reparti, videocolonscopio con zoom, colonna completa per endoscopia digestiva, elettroencefalografo portatile, sistema ecografico per chirurgia, attrezzature oculistiche per centro glaucoma, microscopi per laboratorio analisi, monitor e carrelli per reparto medicina, sistema ecografico e broncofibroscopio, n. 2 tavoli operatori, ecografo radiologia e ostetricia, strumentazioni per audiologia e foniatria, colonna artroscopica con accessori, risonanza magnetica, colonna laparoscopica, arredi nuovo polo sanitario in via San Carlo, arredi blocco operatorio. Inoltre, in questi anni sono state sostenute borse di studio per logopedista, dietista, radioterapista, ematologo, oncologo, psicologo geriatrico e per il centro trasfusionale. Come è noto la Fondazione da sempre porta avanti una linea di stretta vicinanza con il nosocomio spoletino avendo come fine la tutela primaria della salute dei cittadini e la valorizzazione delle professionalità al suo interno”.
Poi il j’accuse: “tale informativa – continua il presidente Zinni – si rende doverosa in quanto non si può nascondere il profondo disagio che si avverte e che è conseguente ad una strisciante linea di indebolimento del nostro Ospedale, e le ultime polemiche concernenti il primariato di Chirurgia alimentano ancor più i dubbi e le preoccupazioni circa il futuro del Presidio spoletino”. E la richiesta ufficiale di avere risposte concrete. “Si rende necessario, a questo punto, avere una risposta certa e chiara sul ruolo che ancora può e deve avere l’Ospedale, una risposta non più rinviabile e scevra da posizioni strumentali che la nostra Città non merita. In questa fase la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto intende riconfermare la propria vicinanza al nosocomio spoletino e la piena solidarietà al Sindaco di Spoleto”.
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