Confronto con le istituzioni locali per risolvere le criticità dell’ospedale Santa Maria della Stella di Orvieto. In arrivo ci sono assunzioni e lavori. L’occasione è stata data dall’inaugurazione della nuova Tac avvenuta lunedì pomeriggio.
Prima dell’inaugurazione, infatti, alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, c’è stato un incontro con i sindaci del territorio per illustrare le iniziative e i progetti di efficientamento dei servizi territoriali e ospedalieri.
Con la nuova TAC l’Ospedale di Orvieto ha acquisito una importante tecnologia che consentirà di migliorare e potenziare le prestazioni diagnostiche del nosocomio. L’apparecchiatura infatti si aggiunge al precedente strumento che sarà utilizzato per esami di Pronto Soccorso come lo studio dell’encefalo o della struttura ossea per valutare la presenza di eventuali fratture.
Tecnicamente, la nuova TAC a 64 strati, è in dotazione alla struttura complessa di Radiologia diretta dal dottor Ugo Ciammella e consente diagnosi più accurate oltre ad individuare patologie di piccole dimensioni a livello di tutti i distretti esaminati (cranio-torace-addome) ma anche studi più approfonditi dei vasi sanguigni (embolia polmonare, studio del circolo intracranico in caso di sospetto ictus). Essendo in grado di esaminare nello stesso tempo 64 strati di tessuto, anziché 16 come l’apparecchiatura che era attualmente in uso, la nuova TAC è anche più veloce ed impiega minor tempo ad analizzare le varie strutture così da essere accettata meglio anche da pazienti pediatrici o claustrofobici.
Contestualmente alla nuova TAC sono stati presentati anche i progetti di riqualificazione del “Santa Maria della Stella”, ovvero: la ristrutturazione ed ampliamento del Pronto Soccorso, gli interventi di riqualificazione della Terapia Intensiva e, la prossima apertura di un Hospice Adulti.
All’incontro di lunedì erano presenti: il direttore sanitario e il direttore amministrativo della Usl Umbria 2, Simona Bianchi e Piero Carsili; il direttore del Distretto di Orvieto, Massimo Marchino; la responsabile Direzione Medica di presidio Margarete Tockner; i responsabili delle Unità Operative e dei Servizi ospedalieri.
A portare i saluti istituzionali è stata il sindaco di Orvieto, Roberta Tardani che ha ricordato di aver puntualmente rappresentato alla Regione Umbria e all’assessore alla Salute, Coletto i bisogni del territorio in termini di organico, organizzazione del lavoro ed investimenti strutturali, ricevendo ampie rassicurazioni e le prime risposte. “C’è tuttavia una grandissima esigenza dei cittadini ad avere risposte puntuali e in tempi rapidi per la parte sanitaria sia in sede ospedaliera che in sede di medicina del territorio da prevedere nell’ambito del PSR – ha evidenziato – quindi proseguirà il nostro impegno istituzionale nel perorare le necessarie soluzioni per servizi territoriali efficienti come richiede la connotazione demografica della nostra realtà”.
Nel ringraziare l’assessore alla Salute, i sindaci e tutti gli operatori del Santa Maria della Stella, la Tardani ha aggiunto che è stato avviato un “percorso da condividere insieme per rafforzare il ruolo di emergenza-urgenza del nostro ospedale nella rete regionale”.
Ad illustrare i vari progetti in cantiere è stato il Direttore Generale dell’Azienda Usl Umbria 2, Massimo De Fino il quale, smentendo chi sosteneva un ridimensionamento dell’attività del “Santa Maria della Stella”, ha elencato i dati relativi al periodo 2019, 2020 (comprendente la gestione nel periodo Covid che ha comportato una riduzione fisiologica del 30% senza però compromettere l’erogazione di tutte le urgenze) e 2021 che dimostrano non solo la tenuta dei ricoveri provenienti anche da fuori regione ma una intensa attività in campo chirurgico che, ad ottobre 2021 supera di gran lunga quella dell’anno precedente.
Relativamente al pronto soccorso la statistica 2021 prodotta dalla Usl per il nosocomio di Orvieto attesta un miglioramento dell’appropriatezza delle prestazioni laddove si sono abbassati i codici “bianchi” e “verdi”, mentre i “gialli” e “rossi” sono in linea con il 2019 e 2020. Anche i risultati del Servizio 118 rientrano nella norma mentre particolarmente positiva è risultata l’attività ambulatoriale il cui numero è sovrapponibile ai dati del 2020 e superiore a quelli del 2019. Principio di appropriatezza confermato anche per l’attività dell’area ginecologia/maternità.
Per la voce Liste di attesa da mesi è stato abbassato il trend che, ad Orvieto come in altri presidi della regione, sta scendendo grazie anche ad una attività straordinaria domenicale e/o serale. In tal senso, dal 21 novembre prossimo, sono già programmate tre giornate di visite domenicali durante il periodo novembre/dicembre.
E ancora, dall’indagine Agenad sulle performance regionali in periodo Covid emerge che l’Umbria durante la pandemia ha affrontato puntualmente le varie criticità mantenendo tuttavia invariate le prestazioni alle persone più fragili.
Quanto al rapporto tra prestazioni erogate e da erogare sempre in rapporto alle figure professionali dedicate, il Direttore Generale ha annunciato l’assunzione di due neurologi per la stroke unit che consentiranno l’autonomia del presidio per la diagnosi neuroelettrofisiologica; a breve, saranno assunti anche tre nuovi gastroenterologi. L’Usl sta investendo, inoltre, sulla formazione delle nuove figure assunte in Radiologia individuando una figura dedicata alla senologia che si formerà l’Ispro di Firenze.
“Un ospedale quello di Orvieto che funziona – ha concluso De Fino – ovviamente manca ancora del personale medico come cardiologi e chirurghi, ma purtroppo questo è un problema che riguarda tutta l’Italia, tuttavia stiamo provvedendo cercando anche di fidelizzare i nuovi assunti a restare ad Orvieto”.
Sempre ad Orvieto saranno investiti 10 milioni di euro per lavori, parte dei quali già effettuati ed altri da effettuare. Entro dicembre saranno attivati 5 posti di Hospice Adulti che temporaneamente troverà posto nell’ambito del presidio (precisamente nell’area ex day surgery) e che si inquadra come progetto a completamento dell’ottimo livello di assistenza oncologica e domiciliare.
Ad illustrare il progetto di trigenerazione della gestione dell’efficienza impiantistica dell’Ospedale di Orvieto sono stati gli ingegneri Marco Tagliaferri e Fabio Sperta che hanno parlato di un processo tecnologico che, con un solo macchinario, permette di produrre energia elettrica, termica e frigorifera. Un progetto che rispetto agli impianti tradizionali riduce il consumo di combustibile con risparmio energetico e riduzione di emissioni. La trigenerazione consente infatti di coprire il fabbisogno di consumi elettrici in modo costante durante l’arco dell’anno ed un risparmio di energia annuo di circa il 15% rispetto al prelievo da rete. Tale risparmio è economicamente quantificabile in circa 205 mila euro con una diminuzione di -825 tonnellate di CO2 nell’ambiente.
Il progetto del nuovo Pronto Soccorso è stato spiegato dall’Ing. Edoardo Filippetti come un progetto di cornice per un Ospedale territoriale che parte della rimozione delle criticità degli attuali ingressi per rendere più agevole l’arrivo al servizio da parte degli utenti. L’attuale Pronto Soccorso situato al primo livello con una rampa di accesso particolarmente faticosa, lascerà il posto alla creazione di una struttura che filtrerà gli accessi espandendosi alle potenzialità di un’area al piano terra per la creazione di un unico Pronto Soccorso in cui si arrivi con una gestione separata e diversificata dei flussi e con grande attenzione alla questione dell’accessibilità. L’intervento è reso possibile da un finanziamento nell’ambito del Piano nazionale di riorganizzazione e potenziamento della rete ospedaliera legata all’emergenza Covid. Da parte degli addetti ai lavori, Cesare Magistrato – Direttore S.C. Pronto Soccorso ha accolto con favore il progetto ribadendo che l’emergenza Covid ha fatto emergere le carenze strutturali del presidio ospedaliero, ed ha raccomandato che Orvieto abbia un ruolo preminente nel sistema dell’emergenza urgenza. Sempre con riferimento al Pronto Soccorso, Tommaso Ciacca – Direttore S.C. Anestesia e Rianimazione ha messo in risalto che si tratta di un intervento fondamentale in quanto, quello di Orvieto, specie per chi arriva dalle grandi vie di comunicazione come l’Autostrada, è il primo ospedale di una vasta area che attraversa il territorio nazionale.
Anche Massimo Buononato – Direttore S.C. Chirurgia Generale e d’Urgenza ha osservato che un Pronto Soccorso non può prescindere da una buona chirurgia d’urgenza e che la criticità del numero dei chirurghi già oggi costringe gli operatori a lavorare con ritmi serrati al di sopra delle possibilità.
Massimo Bracaccia – Direttore del Dipartimento di Medicina, ha però comunicato l’arrivo nelle ultime settimane di 2 specialisti neurologi e l’attivazione del laboratorio di neuroelettrofisiologia, l’avvio degli ambulatori per alcune malattie degenerative e, relativamente all’area medica per l’attivazione Hospice, la disponibilità di 4 figure in regime ordinario per dare continuità assistenziale. Anche per la Telemedicina è stato selezionato un cardiologo specializzato ed è stata implementata la dotazione di specialisti della rete di gastroentereologica. Ugo Ciammella – Direttore S.C. Radiologia ha evidenziato, infine, l’importanza della seconda Tac perché metterà il reparto in condizione di non fermarsi più in caso di guasti tecnici, eliminando quindi inutili perdite di tempo sulle patologie cardiodipendenti e gli ictus in particolare.
A conclusione dell’incontro, l’assessore regionale Luca Coletto ha parlato di “importanti novità per l’Ospedale di Orvieto” ed ha annunciato l’odierna “delibera di approvazione della figura apicale del direttore di presidio dell’ospedale che è un presidio importante nella rete regionale”. Coletto ha parlato anche della gestione dell’emergenza Covid in Umbria che ha ricevuto vari apprezzamenti dai livelli nazionali. Sulla carenza di Medici datata sin dal 2010, l’assessore alla Salute ha ricordato che, ancorché molto apprezzati all’estero lo sono molto meno in Italia e questo ha prodotto negli anni un trasferimento di giovani medici preparati in altri Paesi. Altro errore è stata l’introduzione del numero chiuso nelle facoltà di medicina che ha provocato gravi danni per la programmazione futura del turnover.
“Agiremo a livello ministeriale d’intesa con il Ministro Speranza – ha però annunciato Coletto – perché non è giusto che il conto lo paghino pazienti e medici. Le aperture domenicali sono essenziali per ripulire le liste di attesa. Tra due settimane sarà on line la piattaforma per garantire la massima trasparenza nella gestione delle liste d’attesa. Lo scorso anno a questo scopo vennero assegnati 500 mln di euro a tutta Italia da spendere tra novembre e dicembre, cosa praticamente impossibile così che sono stati ribaltati sul 2021 e riguardano anche le visite domiciliari. Da parte della Regione c’è ampia disponibilità ad invertire la tendenza e a rendere i reparti attrattivi”. “Cambierà anche la programmazione dell’emergenza-urgenza con la completa disponibilità di un elicottero per l’Umbria – ha aggiunto – mancano anche molti infermieri tanto che le case di riposo hanno dovuto limitare gli accessi. In sanità aumentando l’offerta aumenta la domanda quindi il punto di equilibrio è l’appropriatezza dei ricoveri. Verrà implementata la circolarità delle informazioni sanitarie fra tutte le strutture ospedaliere, pianificando la rete degli ospedali che devono colloquiare con i servizi territoriali e delocalizzando la lettura dei referti per ottimizzare i tempi di trattamento dei pazienti. Investimenti e progettualità ci sono e c’è grande operosità per il territorio. Chi dice il contrario è obnubilato. Orvieto sarà conosciuta oltre che per le bellezze del suo territorio anche per l’efficienza del suo ospedale”.
Al termine dell’incontro, l’inaugurazione vera e propria della nuova TAC è stata preceduta dalla visita all’area radiologica dell’Ospedale, recentemente riqualificata per ospitare tale strumentazione.