Nuovi medici indagati, dirigenti per il quale si preparano provvedimenti disciplinari. La slavina Sanitopoli che si è abbattuta sul Santa Maria della Misericordia continua a travolgere altri alberi di quella che pareva essere la foresta inattaccabile dell’ospedale perugino. Una foresta sorta, non troppo spontaneamente, tra la necessità di tenere i conti in ordine ed i difficili equilibri con l’Ateneo. E soprattutto, con i semi sparsi dalla politica.
Ma gli arresti e le sospensioni eccellenti, che hanno decapitato i vertici manageriali dell’Azienda ospedaliera perugina, erano destinati ad avere un seguito in un’inchiesta, avvertivano dalla Procura, che era solo agli inizi.
Ed ecco allora spuntare nel registro degli indagati altri tre medici. Gli uomini della guardia di finanza, dopo aver perquisito le loro abitazioni, sono passate anche dagli uffici del Santa Maria della Misericordia. Dove si allunga l’elenco dei concorsi che, secondo i magistrati, sarebbero stati pilotati secondo le indicazioni di politici ed altri personaggi influenti.
In questo clima, il commissario Antonio Onnis cerca di “normalizzare” l’attività del Santa Maria della Misericordia. L’Azienda sta inviando in questi giorni le notifiche dell’avvio dei procedimenti disciplinari ai dirigenti che, in quanto membri di commissione degli esami contestati, sono stati iscritti nel registro degli indagati dalla Procura e già sospesi dal giudice Misura che il Tribunale ha poi ridotto da sei a due mesi. In assenza di un provvedimento disciplinare, dunque, i dirigenti in questione il 12 giugno potranno tornare al lavoro anche se ovviamente non saranno inseriti nelle Commissioni per i nuovi esami. Nel caso di sospensione da parte dell’Azienda, invece, scatta anche il blocco dello stipendio.
Questioni sulle quali, oltre alla Commissione disciplinare dell’Azienda, sta lavorando il nuovo direttore amministrativo Matteo Sammartino, chiamato da Onnis proprio per la sua esperienza nella gestione del personale.