Prende forma il nuovo ospedale di Narni-Amelia. La Giunta regionale nella sua ultima seduta, su proposta dell’assessore alla sanità Franco Tomassoni, ha dato il via all’accordo di programma tra la Regione Umbria, l'A.S.L. n. 4 di Terni, la Provincia di Terni, il Comune di Narni, il Comune di Amelia per la definizione e la realizzazione del Nuovo Ospedale Territoriale del comprensorio di Narni-Amelia, che sarà realizzato in località Camartana del Comune di Narni, a monte della Strada Statale 205, nella zona compresa tra la cava di San Pellegrino e l'abitato di Fornole.
Con questo atto la Giunta Regionale ha ridefinito strutture e dotazioni così da poter offrire risposte più adeguate ai nuovi bisogni sanitari del territorio ed inserire il nuovo ospedale in una logica di integrazione aziendale. Si favorirà la composizione di un quadro di prestazione di servizi nella provincia e nella regione che possa anche ridurre sensibilmente la mobilità di pazienti umbri in strutture al di fuori della nostra regione. “Il Nuovo Patto per la Salute, afferma l’assessore Tomassoni, dovrebbe prevedere, tra gli obiettivi, il ripensamento della rete ospedaliera, demandando alle Regioni l’ideazione e la realizzazione all’interno della loro autonomia programmatoria.
Per questo il Nuovo Patto per la Salute ipotizza la possibilità di una riconversione della rete ospedaliera minore, che risulta esuberante sia come posti letto che come ricoveri, verso il soddisfacimento dei bisogni più attuali della collettività, con l’obiettivo di potenziare i servizi di Riabilitazione e Lungodegenza per i pazienti anziani.
Era chiara insomma, continua Tomassoni, la necessità della rottura dell’unicità del modello ospedaliero tradizionale degli ospedali “tutti uguali”.
“In questo contesto, dichiara Tomassoni, la programmazione regionale ha previsto, tra le varie misure, la riorganizzazione della rete degli ospedali di territorio attraverso la riconversione di alcuni ospedali, inserendoli e valorizzandoli all’interno di un’offerta sanitaria su base aziendale (strutture riabilitative, ospedali di comunità, centri di salute) o attraverso la previsione di un loro accorpamento che ha permesso di dare dignità di presidio di territorio a strutture che inevitabilmente avrebbero intrapreso la via del declino esponendo i cittadini a gravi rischi e gli operatori ad una crescente frustrazione professionale”.
“Nella programmazione regionale, aggiunge il direttore regionale alla sanità Emilio Duca, si vede chiaramente come, per l’attività di riabilitazione, la casistica è aumentata negli ultimi anni, sottolineando la forte richiesta di assistenza in tale ambito, richiesta che porta anche ad un elevato numero di residenti che si ricovera fuori regione, determinando un aumento della mobilità passiva. Con il Piano Sanitario Regionale 2009-2011 sono state programmate, quindi, le azioni necessarie per il raggiungimento di questi obiettivi che sono l’aumento del numero dei posti letto di riabilitazione uniformandone la dotazione nel territorio regionale e l’applicazione degli standard organizzativi, strutturali e di qualità della riabilitazione ospedaliera”. “L’esempio evidente di tale ultima impostazione, sottolinea l’assessore Tomassoni, è proprio la realizzazione del nuovo Ospedale di Narni-Amelia che diventa una struttura orientata in prevalenza alla riabilitazione pur mantenendo ovviamente i posti letto necessari per il soddisfacimento delle acuzie in ambito medico e chirurgico e che si aggiunge a quello già entrato in funzione di Todi – Marsciano.
L’Ospedale di Narni-Amelia potrà avere a disposizione un totale di 140 posti letto di cui 76 dedicati alla riabilitazione, oltre ai quattro di osservazione breve intensiva presso il pronto soccorso ed ai quattordici della dialisi ambulatoriale. Ora, conclude Tomassoni, dovremo attendere lo sblocco dei fondi previsto dal Governo per l’edilizia sanitaria e dopo aver acquisito il concerto del Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, si potrà procedere alla stipula dell’Accordo di Programma con il Ministero della salute”.