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Ospedale, Mancini “chiedo scusa”, Sindaco “criticità, comprensibili suoi toni”

Ospedale di Spoleto: 72 ore di uno scandalo inesistente. Può sintetizzarsi così quanto è successo da lunedì 24 settembre quando, nell’aula del Consiglio comunale il capogruppo di Laboratorio Spoleto, Mario Mancini, aveva parlato di situazioni di “illegalità e pericolo per i pazienti” del San Matteo degli Infermi.

Dichiarazione, confermata all’indomani anche a Tuttoggi nel corso di una intervista in cui Mancini aveva addirittura rilanciato e che ha portato la Usl2 del direttore generale Imolo Fiaschini a smentire con decisione le gravi affermazioni.

Mancini aveva fatto sapere di essere stato convocato per giovedì 27 settembre dal primo cittadino e magistrato della Cassazione Umberto De Augustinis che lo aveva incaricato, avendo esercitato la professione di medico proprio presso il nosocomio, di relazionare sullo stato di salute della struttura sanitaria.

Per tutta la giornata la stampa è rimasta in attesa di capire se e quali situazioni “pericolose e illegali” fossero state registrate nell’ospedale. Ma, a vedere i due comunicati emessi nel tardo pomeriggio, tutto sarebbe riferibile a “criticità” relative a carenze di organico, peraltro note e che proprio Fiaschini nel comunicato di ieri aveva confermato di essere in via di risoluzione. Ma andiamo con ordine.

Alle 18,30, da una mail “terza”, arrivano le scuse del capogruppo. Leggiamo la nota: “Chiedo scusa se ho sollevato il problema in maniera impropria, ma l’ho fatto non da politico, che tale non sono, ma da chirurgo, che ha vissuto in 40 anni esperienze talvolta traumatiche che mi hanno segnato per tutta la vita. A proposito della guardia chirurgica notturna mi piace ricordare che, quando ancora in Ospedale non esisteva la rianimazione, in presenza di un paziente critico, tre giovani medici, il dott. Calabresi, il compianto dottor Mazzoli ed il sottoscritto rimanevano in reparto a turno, dalle 20 alle 8 del mattino successivo. Volontariamente, senza chiedere retribuzioni e senza recuperare le ore. Tutto ciò avveniva quando la guardia chirurgica notturna era coperta da medici di altri reparti che non conoscevano il nostro paziente. In conclusione nel reparto erano presenti ben due medici nel turno di notte. La Giunta ha preso atto delle mie dichiarazioni e ne darà comunicazione. Dott. Mario Mancini”.

Il consigliere e già medico giustifica così le infelici uscite pubbliche appellandosi a una sorta di amarcord sanitario, forse suggestivo (e persino anche auspicabile) ma poco attinente alla realtà degli ultimi anni, se non qualche decennio. Come, è storia, dimostrano le tante battaglie per la salvaguardia del  nosocomio che hanno visto la nascita, dalla fine del secolo scorso, anche di agguerrite associazioni (come il City forum). E Mancini ne è stato anche un interprete, impegnato politicamente prima con la Democrazia cristiana, poi esponente di spicco di Forza Italia, ancora candidato con la lista Prima Spoleto (1999) e da giugno scorso eletto consigliere comunale con la lista civica del sindaco.

C’è voluta un’oretta perché arrivasse anche la dichiarazione del Primo cittadino che ha preso in qualche maniera le distanze dai concetti espressi dal suo consigliere limitandosi a parlare di “criticità” e “difficoltà”. Che è ben altra cosa da “pericolo” e “illegalità”.

 “L’esistenza di situazioni di difficoltà nell’ospedale di Spoleto sono riscontrabili perlomeno fin dal 2015” scrive De Augustinis “come testimonia l’interrogazione scritta, a firma del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Andrea Liberati, diretta alla Giunta regionale, in riferimento alla mancanza, nel nosocomio spoletino, di anestesisti e di chirurghi. Ulteriore segnalazione è giunta anche da parte dei consiglieri comunali del PD spoletino Carla Erbaioli e Stefano Lisci che, il 10 agosto scorso, hanno presentato un’interrogazione affermando che ‘la carenza di organico degli anestesisti provoca una forte limitazione dell’attività chirurgica dell’ospedale di Spoleto con inevitabili ripercussioni sulla salute dei pazienti che non possono essere operati nei tempi dovuti’. Nella stessa interrogazione era scritto che il blocco di un concorso per l’assunzione di ulteriore personale poteva essere causa di ‘gravi ripercussioni sulla qualità del nostro ospedale con possibili, pesanti conseguenze anche riguardo al processo di riorganizzazione con l’ospedale di Foligno’. Subito dopo l’insediamento, ho avuto tempestive interlocuzioni con il dott. Imolo Fiaschini, Direttore generale della Usl Umbria 2, segnalando le criticità e ricevendo subito attenzione, attivando così un percorso virtuoso per porre urgentemente riparo ai disservizi denunciati”.

Toni comprensibili per amore

E’ solo a questo punto che il sindaco affronta la vicenda innescata dal proprio capogruppo: “In riferimento alla dichiarazioni del dott. Mario Mancini si precisa che il consigliere ha incontrato alcuni operatori dell’Ospedale in momenti non certo di attività, ma al solo fine di sentirne la testimonianza, registrando sostanzialmente fatti già noti, ma in via di risoluzione. Nel corso del Consiglio comunale del 24 settembre, senza che fosse all’ordine del giorno, il dott. Mancini ha evocato la situazione di difficoltà sopra riferita con toni che sono comprensibili per via del suo amore nei confronti dell’ospedale di Spoleto” continua De Augustinis.

Il plauso al personale sanitario

La volontà della Giunta è di proseguire l’interlocuzione avviata con la direzione generale, sviluppandola ulteriormente con la convocazione urgente di un tavolo chiarificatore; allo stesso tempo riconosce che il prodigarsi con mezzi provvisoriamente inferiori al dovuto, da parte di tutti gli addetti all’Ospedale di Spoleto, merita non solo plauso, ma anche profonda riconoscenza da parte delle istituzioni civiche. La Giunta comunale registra inoltre con soddisfazione le rassicurazioni fornite a riguardo dal dott. Fiaschini ed esprime al personale tutto dell’Ospedale di Spoleto la gratitudine per l’abnegazione espressa nel difficile periodo vissuto. L’esecutivo manifesta infine fiducia nell’opera dei responsabili della USL 2 per la continuazione di un percorso che consenta all’Ospedale di Spoleto di recuperare la più piena efficienza” conclude il sindaco De Augustinis.

Partita chiusa? Per saperlo bisognerà attendere le eventuali reazioni dell’opposizione.

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