di TDM Spoleto
Si è svolto, venerdì scorso un Consiglio Comunale aperto alle associazioni ed ai cittadini sulla Sanità in Umbria. Era presente, oltre all’Assessore regionale dott. Tomassoni, il dott. Duca Direttore regionale della Sanità che, dopo aver ricordato, in apertura di seduta, le difficoltà in cui versa la Sanità a causa dei ben noti tagli governativi, ha esposto le ipotesi di riorganizzazione dei servizi, riorganizzazione necessaria per rientrare nei finanziamenti concessi.
La relazione, per i non addetti ai lavori, non è stata sempre di facile comprensione tuttavia il Tribunale per i diritti del malato ritiene di dover fare alcune considerazioni. Il dott. Duca, nella sua analisi ha fatto notare che due Aziende ospedaliere in Umbria sono troppe, così come le Chirurgie, gli Ospedali dell’Emergenza-Urgenza, i Punti nascita etc. Se questo è vero i cittadini si chiedono come mai solo ora ci si accorge di questi sprechi e perché mai questi servizi, se superflui, siano stati istituiti, contribuendo così a creare quelle difficoltà economiche in cui oggi ci dibattiamo e per le quali oggi dobbiamo rinunciare anche al necessario.
Ad esempio il dott. Duca ha sostenuto che, in alcuni ospedali la rianimazione, non serve ma basta la terapia intensiva postchirurgica: e se, una volta tornato in reparto, il paziente ha una complicanza, che cosa accade? E in quali ospedali si farà a meno della Rianimazione, dell’Emergenza-Urgenza, dei Punti nascita? Quando ci si dice che bisogna tagliare, agli spoletini viene sempre un brutto presentimento forse perché troppe volte penalizzati. E quali Chirurgie saranno ritenute superflue? Forse quella di Spoleto da sempre fiore all’occhiello della Chirurgia laparoscopica e robotica umbra? E’ vero che la politica ci ha abituati a fatti scandalosi ma una cosa è certa: non vogliamo più tollerarli!
Tutti siamo d’accordo sulla necessità di una cura dimagrante, non lo siamo invece sulle modalità e vorremmo ricordare che:
• Il nostro Ospedale non è stato costruito con il denaro della A.S.L. ma con i lasciti delle famiglie benestanti spoletine
• molte strumentazioni sono state messe a disposizione da Istituti bancari spoletini, primo fra tutti la Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto
• Il nostro Ospedale dispone di eccellenti professionisti che devono essere messi in condizione di lavorare al meglio altrimenti potrebbero non raggiungere gli standard richiesti per la sopravvivenza della struttura. A tale proposito ci chiediamo dove sia la convenienza nell’inviare, per esami, i nostri pazienti a Terontola, (con costi altissimi per la A.S.L.) e perché non si assuma, invece, una unità lavorativa a Spoleto; in questo modo non solo si abbatterebbero le liste d’attesa, sfruttando al massimo una risonanza magnetica (dono della Fondazione Carispo) dalle prestazioni eccezionali, ma la A.S.L. trarrebbe vantaggi economici dagli utenti provenienti da altre A.S.L.
• I cittadini di Spoleto hanno diritto ad una Sanità gestita equamente senza più dover subire inaccettabili impoverimenti di fronte ai quali essi avvertono una sana, sanissima indignazione non condivisa solo da chi spoletino non è o ha dimenticato di esserlo e non sente, come noi, il dovere morale di difendere la città. Se poi, aldilà di tante rassicurazioni, tutte le decisioni sono già state prese, i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità, anche se impopolare, per poter esprimere, al momento opportuno, il proprio giudizio su chi ha la gestione della cosa pubblica.
Ricordiamo infine che, nel corso degli anni passati l’ospedale è cresciuto grazie anche all’impegno di molti politici; da qualche tempo non solo non c’è crescita ma regresso: per questo ci auguriamo che, coerentemente con il suo programma elettorale, l’attuale Sindaco voglia essere con i suoi cittadini in prima linea nella difesa del San Matteo.