Un cronoprogramma serio e puntuale che dimostri che la sanità non si sta smobilitando e che, anzi, dovrà essere potenziata. I sindacati, dopo mesi di polemiche, sfidano la Regione sui fatti e chiedono di dimostrare che “non si sta approfittando del Covid per fare qualcosa che con l’emergenza non c’entra, spingere cioè verso i privati”. E’ quello che hanno chiesto Cgil, Cisl e Uil di fronte all’ospedale di Foligno per un presidio, l’ennesimo davanti all’ospedale, e il secondo dei sindacati dopo quello realizzato a Pantalla sullo stesso tema.
“Indispensabile la sanità pubblica e le operazioni che sta mettendo in campo la Regione a noi non piacciono. Stanno venendo meno i servizi sul territorio“, ha detto Filippo Ciavaglia, segretario provinciale della Cgil.
“Chiediamo la riapertura della sala operatoria per piccoli interventi, della preospedalizzazione, dei Cup per le nuove prenotazioni e che, se rimangono chiusi non faranno altro che aumentare le liste d’attesa“, sono le richieste formulate dai sindacati. Nelle richieste anche la Nomina Direttore Sanitario per Ospedale di Foligno, il ripristino totale delle attività Chirurgiche; la riapertura del servizio di pre-ospedalizzazione; il recupero delle prestazioni sanitarie sospese a seguito delle disposizioni COVID; il ripristino di tutte le attività ambulatoriali per richieste interne ed esterne; le visite specialistiche nei distretti di residenza per pensionati e non autosufficienti ( come già condiviso con la precedente Giunta Regionale ); il totale esaurimento delle liste di attesa con ripristino dell’attività intramoenia secondo la normativa vigente; apertura Servizio AFT (ambulatori integrati di medici di medicina generale); ripristino di tutte le attività ambulatoriali territoriali con recupero delle prestazioni sanitarie sospese dal Covid ed esecuzioni di nuove prestazioni.
Qualche stilettata è arrivata anche sulla risposta al Covid: “Sarebbe stato meglio evitare di fare siti misti ovunque, mantenendo magari ospedali specializzati“, ha detto Bruno Mancinelli della Cisl. “Ora non si approfitti di questa situazione: vogliamo un cronoprogramma chiaro della riapertura e a settembre chiederemo una verifica“. Sotto accusa anche il bonus covid e la sua gestione.
“L’emergenza non è finita e i problemi sono ancora molto gravi – ha detto Andrea Russo, responsabile della Valle Umbria Sud per la Uil – Ci sono persone in difficoltà per potersi visitare e noi dobbiamo stare vicini a questa situazione“. Di “privatizzazione strisciante” ha parlato Mario Bravi, responsabile Spi Cgil.