Presidio davanti al San Giovanni Battista contro la gestion della direzione generale
Personale allo stremo in Usl Umbria 2. Così i sindacati sono scesi in piazza con un presidio davanti all’ospedale di foligno.
Bertolaso “Una dose di vaccino a tutti, le sole chiusure non bastano”
“I problemi di oggi sono ancora più gravi di quelli di ieri – ha detto Tatiana Cazzaniga, segretaria Regionale Fp Cgil – perché la pandemia non trova le soluzioni organizzative. I tempi erano maturi per procedere all’assunzione del personale e non è stato fatto. Promesse le assunzioni, ma ad oggi neanche una. Le soluzioni intermedie non risolve i problemi: le altre regioni offfrono soluzioni a tempo indeterminato“.
Cazzaniga ha sottolineato anche la proscuità dei percorsi, l’utilizzo dello straordinario e il personale allo stremo. “La situazione è gravissima, noi la denunciamo finché la Regione non metterà le risorse necessarie. Cogliamo una svolta“. E sui vaccini: “Non tutto il personale è vaccinato. Ok i medici, ma il personale delle pulizie e delle cucine? Chi entra in ospedale oggi è a rischio“.
Equità tra i lavoratori impegnati nell’emergenza
“Finché si negano le difficoltà, i problemi non potranno mai essere risolti – ha detto Andrea Russo (di Uil Fpl) – Tanti impegni e pochi fatti. Problemi di sicurezza, assunzioni, tamponi e vaccinazioni. Ci serve prendere atto delle difficoltà per superarle. Ci sono le risorse, bisogna spenderle e dare stabilità ai rapporti di lavoro. Quando c’è richiesta di professionalita in tutta Italia, i lavoratori vanno fuori regione, dove garantiscono più stabilità. Chiediamo solo chiarezza, trasparenza ed equità nel trattamento del personale“. Equità ripresa anche da Cazzaniga, che ha sottolineato le problematiche legate agli appalti del trasporto sanitario.
“Diamo voce ai lavoratori”
“Vogliamo dare voce ai dipendenti che lavorano in questo ospedale – ha detto Marco Cotone (Uil Fpl) – Questa regione non da risposte. Siamo per far voce alla gente che ci cerca è ci dice che serve separare i percorso. Questo ospedale e uno dei primi che non garantiva la separazione fisica dei percorsi. La difficoltà non dipende dall’incuria di chi lavora. Bisogna modificare l’organizzazione altrimenti non se ne esce. Non siamo irresponsabili se protestiamo, diamo voce alla gente e a chi ha bisogno di assistenza. Non ci fermeremo, continueremo a protestare e a trattare. Vogliamo i tavoli, ma devono dare risposte. I vaccini ci sono, mancano le risorse umane per farli. Le varianti sono in tutta Italia, noi siamo in questa situazione perché quando dovevamo assumere personale ci cullavamo dicendo quanto siamo bravi”.
Quale futuro per l’area?
Dalla Cisl, Michele Belladonna: “Come siamo arrivati a questo punto? Fino ad ora nessuno ci ha ascoltato, serve personale e dispositivi”. E Angelo Scatena, referente del folignate per Cgil: “Le vaccinazioni devono essere garantire a tutti i laboratori. No lavoratori di serie a e B. Abbiamo chiesto un incontro alla direzione generale, per capire quali servizi vogliono erogare, al di fuori dell’emergenza”.