Fase tre e bilancio della fase due, per mettere fine alle polemiche e alle “speculazioni”. Si presentano i vertici della Usl Umbria 2 e l’amministrazione comunale, dopo l’ennesima settimana di bufera sull’ospedale di Foligno, con il presidio dell’opposizione venerdì scorso. Così Massimo De Fino, commissario straordinario Usl Umbria 2, Camillo Giammartino, direttore sanitario, Davina Poco direttore amministrativo e Luca Sapori, direttore medico del presidio, insieme al sindaco Stefano Zuccarini e alla coordinatrice della Terza commissione, Tiziana Filena, hanno sciorinato numeri e dati, per dimostrare l’inconsistenza delle accuse.
I numeri sono partiti dal Pronto soccorso: 18mila accessi nel 2019 e 12mila nel 2020 con una netta riduzione di codici bianchi e verdi e una variazione invece non eccessiva del valore economico delle prestazioni. Ciò a indicare la maggiore appropriatezza delle prestazioni, così come il dato dei ricoveri, 2.467 e 2.080 nel 2019 e nel 2020. Quanto ai settori specifici, in aumento ovviamente la terapia intensiva e la pneumologia, fornite risposte anche a oncologia. Negli ambulatori la riduzione è del 40 per cento, aumentano le Pet. Ridotta invece la radiologia tradizionale e del 60 per cento il laboratorio analisi.
Per la fase tre, De Fino e Giammartino hanno spiegato che “saranno riattivati a pieno gli ambulatori, tenendo conto di quelle che sono le esigenze, che non possiamo superare, di assicurare la sicurezza delle persone che accedono”. In arrivo una riqualificazione del pronto soccorso e dei posti letto di terapia intensiva e pneumologia, per ampliare la terapia intensiva. Non cambiano i protocolli di sicurezza interni all’ospedale. Si riaprono le attività territoriali, i centri residenziali, semiresidenziali e semidiurni con il triage, lavoro in piccoli gruppi e raccomandazioni specifiche. Nell’ospedale, l’area critica resta il Pronto soccorso, dove per tutti gli accessi saranno tamponi rapidi. Quanto ai visitatori e a chi presta assistenza percorsi specifici e misurazione della temperatura.
Dai primi di luglio riprende l’intramoenia e i Cup riprenderanno a contattare le persone con prestazioni a 30 e 60 giorni. Per le liste d’attesa, la carta segreta è la tele assistenza e il miglioramento dell’assistenza domiciliare. Prevista anche l’apertura al pubblico più amplia. “L’essere diventato ospedale Covid – ha detto il sindaco Zuccarini – è un gesto di responsabilità al quale non potevamo sottrarsi. I numeri sono incontestabili e metteranno la parola fine alle strumentalizzazioni. Da parte dell’amministrazione comunale massima attenzione alla fase tre e al potenziamento dell’ospedale, che dovrà arrivare. Si lavora infatti al concorso per la struttura di maxillofacciale“.