Foligno

Ospedale Foligno, la denuncia del Pd: “Struttura in emergenza”

Ferragosto di caos all’ospedale di Foligno. A denunciare la situazione che si sta vivendo presso il nosocomio folignate è la capogruppo del Pd Rita Barbetti. “Si acuisce l’emergenza all’Ospedale di Foligno, dove si sovrappongono ai problemi cronici anche quelli dovuti al periodo dell’anno, caratterizzato dalle ferie del personale, e da problematiche legate al territorio. Con il depotenziamento degli ospedali di Cascia, Spoleto, Assisi, è notevolmente aumentata l’utenza del nosocomio folignate. Dal 16 agosto l’ospedale di Assisi non dirotterà più le consulenze ortopediche a Branca ma a Foligno. Il 13 agosto si sono contati 176 accessi al nostro Pronto soccorso. Il 14 agosto si sono occupati per i ricoveri la chirurgia e il Day Surgery, annullando conseguentemente gli interventi già programmati. Gli operatori sanitari, già in affanno per la loro esiguità, lo sono ancor più ora, perché questo caldo torrido acuisce disturbi e malattie anche croniche, soprattutto nei soggetti fragili”.

Non ci sono più barelle

Nei giorni scorsi sono state insufficienti perfino le barelle a disposizione del Pronto soccorso per poter appoggiare i malati che arrivavano con le ambulanze. Non c’erano a disposizione né letti né barelle, a volte le ambulanze sono state costrette addirittura a sostare in attesa di poter disporre di barelle. Molte barelle risultano deteriorate e non è previsto di poter appaltare la loro riparazione. Anche nella notte appena trascorsa sono stati fatti numerosi ricoveri, di cui alcuni in barella nei corridoi. Sono stati fatti tanti appelli, anche nell’ultimo Consiglio comunale si è invocato un potenziamento della medicina territoriale, che sgravi il Pronto soccorso e sia più a misura d’uomo, ma si ha l’impressione che siano parole vane. La situazione è grave, basta andare dentro la nostra struttura sanitaria e toccare con mano: io l’ho fatto, sono passata al Pronto soccorso e ho visto persone in attesa sulle poltrone o sulle barelle che aspettavano uno sguardo dai medici o dagli infermieri, i quali, affannati non solo dal caldo ma dall’eccessivo carico e dalla preoccupazione, tentavano di fare del loro meglio. In tutta questa situazione drammatica, è singolare il silenzio totale dell’Amministrazione Comunale”.