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Ospedale e pronto soccorso, da Assisi nuovo allarme: “Servizio depotenziato, dateci risposte”

Il personale ridotto ai minimi termini, tac ed ecografie non effettuabili dopo le 20 da parte del Servizio di diagnostica per immagini, il servizio di endoscopia digestiva che dalle mitiche 5 sedute di anni fa si è andato riducendo prima a tre, poi a due e ora a una sola seduta. Sono queste le condizioni in cui lavora il personale dell’ospedale e del pronto soccorso di Assisi, rese noto dall’assessore Massimo Paggi.

Da tempo la giunta assisana, a volte più volte meno anche con il supporto delle giunte limitrofe (Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica) si sgola contro il depotenziamento dell’ospedale e del pronto soccorso, strutture che servono un bacino potenziale di 60.000 abitanti e il milione e passa di turisti che ogni anno visita Assisi. “Alle persone che arrivano da tutte le parti del mondo è doveroso offrire una adeguata risposta sanitaria”, scrive l’assessore comunale alla sanità Massimo Paggi:

Il pronto soccorso è un biglietto da visita fondamentale per l’immagine non solo della città ma per la regione tutta. Attualmente però la struttura può offrire, e non è poca cosa, soltanto una grande professionalità da parte di tutto il personale sanitario: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, autisti, soccorritori,  a cui va tutto il nostro plauso e ringraziamento.  Ma per quanto tempo ancora si potrà costringere un personale ridotto ai minimi termini a turni pesantissimi e logoranti? Un pronto soccorso che si rispetti non può offrire una assistenza adeguata a ore”, dice Paggi ricordando appunto il depotenziamento di tanti servizi come tac ed ecografie e l’endoscopia digestiva.

Non è questo il potenziamento dell’ospedale che ci si aspettava – ha aggiunto l’assessore Paggi – , né si è risolta la cronica mancanza di cardiologi e di anestesisti che da tempo affligge e penalizza la struttura ospedaliera intera con pesanti ripercussioni sulla qualità e la adeguatezza del pronto soccorso. La risposta a queste richieste è stata ed è solo una : ‘Non si trovano professionisti, non ci sono professionisti, non vogliono venire ad Assisi’. I cittadini – ha concluso l’assessore – vogliono risposte da chi è preposto a darle e da chi è stato eletto per dare soluzioni ai problemi e alle esigenze di una comunità”.