“La comunicazione, descrittiva dello stato in essere, non ci lascia sereni sul fatto che l’Ospedale di Comunità e la Casa di Comunità dell’Orvietano possano essere realizzati con certezza, come noi desideriamo, nei tempi previsti”.
A dichiararlo, in una nota, l’associazione PrometeOrvieto, in riferimento alla risposta del direttore generale dell’azienda Usl Umbria 2 alle richieste di chiarimenti su Casa e Ospedale di Comunità.
“Dal piano reso pubblico con delibera del 9.8.2023, si deduce che l’appalto integrato va aggiudicato entro il corrente anno, così come previsto dal PNRR, e i tempi, evidentemente, sono strettissimi, visti i passaggi formali previsti nello stesso bando. Chiedevamo una rassicurazione sul fatto che questi sarebbero stati rispettati, e, seppure la fattibilità ancora c’è, ciò richiede comunque tempi veloci di attuazione poco usuali nella Pubblica Amministrazione”, dichiara l’associazione.
“Siamo perfettamente consapevoli delle difficoltà causate dall’alto tasso di inflazione degli ultimi tempi; la nostra richiesta di chiarimenti era volta ad avere rassicurazioni proprio sul fatto che lo stanziamento disponibile fosse sufficiente a non far andare deserta la gara di appalto”, aggiunge PrometeOrvieto.
“Apprendiamo che le strutture tecniche sono in grado di fare una valutazione di congruenza sul fatto che sia possibile assorbire gli extra costi di circa il 30% che l’inflazione ha generato, anche se questo appare poco probabile, perché significherebbe che il precedente valore era stato sovrastimato”.
“Se i fondi non fossero sufficienti, andranno trovati in altre fonti di finanziamento, e questo comporterebbe, oltre all’incertezza nel reperimento, una nuova gara che non potrà avere come riferimento il bando precedentemente elaborato, che prevede un ribasso rispetto al plafond stanziato nel PNRR”.
“Tutte queste preoccupazioni, generate da un contesto generale particolarmente complesso, non ci lasciano tranquilli. Riteniamo sempre più urgente approntare un piano provvisorio su cui lavorare da subito, che, in attesa della realizzazione delle opere previste, possa fornire ai cittadini i servizi sanitari con le modalità individuate dalla nuova riforma”.
Di seguito il testo della lettera del direttore generale dell’azienda Usl Umbria 2, Massimo De Fino, del 24.8.2023.
“In riferimento alla vostra richiesta, va premesso che la rimodulazione quantitativa del target a livello nazionale delle Case di Comunità e degli Ospedali di Comunità è giustificata dal rialzo dei prezzi delle materie prime ed energetiche, legato anche alla crisi energetica acuita dal conflitto russo-ucraino. La rimodulazione riguarda prevalentemente i nuovi edifici, per i quali la realizzazione entro giugno 2026 è a rischio. A tal proposito, si precisa che la Casa di Comunità e l’Ospedale di Comunità di Orvieto non rientrano nella fattispecie in oggetto trattandosi di ristrutturazioni di edifici esistenti. Per quanto riguarda le tempistiche di attuazione degli interventi, allo stato attuale, risultano in linea con i target temporali posti dal Ministero che prevedono la stipula del contratto con l’operatore economico aggiudicatario dei lavori di realizzazione delle opere entro il 31.12.2023 e il collaudo delle strutture entro il 30.06.2026″.
“Da ultimo, si rappresenta che l’Amministrazione Titolare degli investimenti in oggetto individuata nel Ministero della Salute, ad oggi non ha comunicato alle Regioni gli interventi rientranti nella rimodulazione quantitativa del target; tuttavia gli investimenti stralciati verranno comunque realizzati, con le modalità già programmate, assicurando la copertura finanziaria mediante il ricorso alle risorse nazionali del programma di investimenti in edilizia sanitaria e ammodernamento tecnologico ex art. 20 della legge n. 67/1988 o mediante la riprogrammazione delle risorse della politica di coesione (FSC)”.