I dati dell’azienda ospedaliera “Santa Maria” evidenziano che l’ospedale di Terni è attrattivo sia nel resto dell’Umbria che fuori, soprattutto per l’alta specialità, con dati in ripresa dopo il difficile periodo del Covid. Ma ci sono alcune criticità, come la carenza di anestesisti, mentre sul pronto soccorso si sono avuti ottimi risultati con l’introduzione dell’ambulatorio sperimentale per i codici bianchi e verdi. A fare il bilancio dell’attività è stato lunedì il direttore generale dell’azienda ospedaliera Andrea Casciari.
Nel ricordare che l’ospedale di Terni è Dea di secondo livello, Casciari ha evidenziato come la struttura si caratterizza per le alte specialità che non hanno altri nosocomi. I dati dei primi mesi del 2023 evidenziano un’attività molto forte per quanto riguarda appunto l’alta specialità (dati alti si sono registrati anche nel 2021 ma in realtà erano legati ai malati Covid), più ancora del dato regionale.
In particolare, il “Santa Maria” risulta fortemente attrattivo all’interno dell’Umbria (anche dal territorio dell’Usl Umbria 1), mentre per quanto riguarda la mobilità extra regionale (cioè i pazienti che vengono a curarsi a Terni da altre regioni) si sta recuperando pian piano dopo il crollo avuto nel periodo del Covid. “Arriveremo – è la stima di Casciari – ai 20-21 milioni di attività extra regionale”. Per quanto riguarda le previsioni per il 2023, “abbiamo 10 milioni di attività in più rispetto al tetto che ci dà la Regione: questo ospedale sta lavorando molto di più di quello che ci si aspetta”.
Nello specifico, per quanto riguarda l’attività dei ricoveri complessivi, nei primi cinque mesi 2023 il dato parla di 38.6 milioni di euro, rispetto a 36.6 dello stesso intervallo di tempo 2022. Per la medio bassa specialità regionale, nel 2023 il dato è di 22.5, in crescita rispetto all’anno prima (21.6) e con il periodo pre Covid a 23.9. Nel settore dell’Alta specialità, oggi il dato arriva a 10.4, addirittura superiore al pre Covid visto che nel 2019 era a 9.2. Sul fronte dell’extra regionale, i numeri arrivano a 5.7, stessa cifra rispetto al 2022.