L’ospedale di Spoleto può vantare un reparto di eccellenza regionale per la laparoscopia robotica, grazie alla guida del dottor Luciano Casciola, che ora però rischia di venire offuscato a causa del pensionamento del primario. Ma a difesa del proseguimento dell’opera iniziata dal primario che ha richiamato pazienti non solo dell’intero territorio regionale ma anche extra, si sono schierati i consiglieri provinciali di Perugia, Laura Zampa (Pd), Massimiliano Capitani (Pd) e Giampiero Panfili (Pdl) che sull’argomento avevano presentato un ordine del giorno. A tal proposito si è avviato un iter in Terza Commissione consiliare permanente presieduta da Luca Baldelli (Prc Se), che dovrà proseguire con future riunioni in cui sentire, magari, gli attori protagonisti della questione. Per Baldelli “c’è chi sostiene che la Provincia, non avendo deleghe in materia, non debba occuparsi di certe problematiche, ma io ritengo che, al contrario, essendo la Provincia ente di area vasta abbia il dovere di difendere i territori”. Laura Zampa (Pd) parla di riorganizzazione più generale dei servizi Asl 2 “che pesa sulle nostre spalle. Ci sono realtà che vanno tenute in considerazione e la chirurgia robotica è senz’altro una di queste”. Panfili attribuisce la responsabilità alla politica. “Se venti anni fa la politica avesse funzionato – ha detto -, l’ospedale di Foligno non sarebbe sorto in quell’area bensì a Trevi, in modo da esser fruito anche per Spoleto. Riguardo al reparto in questione – ha aggiunto – da quando Casciola se ne è andato non c’è una strada chiara e pulita per risolvere la questione”. Per Daniele Pinaglia (Pd) “nell’ordine del giorno mancano chiare indicazioni sull’area vasta, così come manca l’indicazione delle linee di indirizzo generale “. Per Massimiliano Capitani (Pd) “tutto è figlio di un errore e cioè l’avere due ospedali, uno a Foligno ed uno a Spoleto”. Claudio Fallarino (Pd) non voterà mai documenti “che si concentrano su aspetti territoriali senza tener conto di una riflessione complessiva. Quello della sanità – ha detto – è un argomento che va trattato a tutto tondo”. Invece Enrico Bastioli (Socialisti Riformisti) vuole “capire nell’ottica generale della problematica sanitaria come si inserisce l’ospedale di Spoleto”. Per Gianfranco Becchetti (Pd) “la riforma sanitaria deve andare nell’ottica di un’unica Asl con costi unitari per tutte le regioni”. Piero Sorcini (Pdl) ha parlato delle eccellenze e della loro salvaguardia “poiché altrimenti si svilisce un territorio”.