Ospedale di Spoleto tra servizi ripartiti e criticità al centro del sopralluogo che lunedì mattina ha effettuato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. Dal quale emergono alcune novità. Anche se per la piena ripresa delle attività del San Matteo degli Infermi bisognerà purtroppo attendere ancora.
Ad accogliere la Tesei all’ospedale di Spoleto il direttore generale dell’Usl Umbria 2, Massimo De Fino, e la direttrice del presidio ospedaliero, Orietta Rossi. Fuori dalla palazzina Micheli, invece, la pacifica protesta promossa dall’associazione Casa Rossa contro quello che è un “ospedale a metà“. La presidente, che avrebbe dovuto passare una mattinata spoletina, dopo il sopralluogo al San Matteo è invece subito ripartita alla volta di Perugia per partecipare ai funerali di Marcello Nasini.
Scopo della visita, durante la quale la presidente ha incontrato parte del personale sanitario, quella di verificare il percorso di riconversione dell’ospedale di Spoleto dopo la trasformazione durata alcuni mesi per far fronte all’emergenza Covid e di verificare se si stiano rispettando le tempistiche del piano che le era stato consegnato due mesi fa proprio dai vertici dell’Asl 2.
“L’Ospedale di Spoleto – ha sottolineato la presidente Tesei – è una struttura che abbiamo sempre ritenuto strategica nella politica sanitaria della nostra regione. L’attenzione nei confronti di quelle che sono le esigenze dei cittadini del territorio spoletino è sempre stata alta. Proprio per questo motivo, sono venuta ad incontrare gli operatori e a constatare la ripresa delle prestazioni extra Covid, anche allo scopo di trovare rapidi percorsi per superare le eventuali criticità presenti. Confermo la ferma volontà mia e dell’Assessore Coletto di rendere gli ospedali di Foligno e Spoleto il terzo polo sanitario regionale nell’ambito del piano socio sanitario regionale che la Sanità si sta apprestando a redigere e che sarà oggetto di una costante interlocuzione con i territori”.
Dal confronto con il Direttore De Fino ed alcuni primari è emerso in sintesi un quadro sui vari reparti.
Sono riprese le attività di ricovero il 24 maggio sia come ricoveri ordinari che come Day Hospital. Le attività chirurgiche sono riprese appieno soprattutto per la robotica che è ritornata ai livello pre Covid. Nel confronto dello stesso periodo (24 maggio – 18 luglio) degli ultimi tre anni infatti emerge: 2019 intervento robotici 38, 2020 intervento robotici 24, 2021 intervento robotici 31.
Gli interventi complessivi sono stati 228 contro i 390 dello scorso anno. La differenza è data dalla carenza di anestesisti (4 in meno, da 15 a 11) con riorganizzazione delle sedute operatorie a vantaggio della chirurgia più complessa (robotica) e programmata, nonché quella ambulatoriale in cui un anestesista può essere presente su più sale operatorie. Se infatti agli 228 interventi programmati si aggiungono anche quelli di chirurgia ambulatoriale, pari a 256 totali il totale diventa di 484 interventi. Gli interventi chirurgici non programmati, va ricordato, vengono effettuati a Foligno.
Per ovviare alla carenza di anestesisti è in atto un concorso per Anestesia e Rianimazione a tempo indeterminato per 4 posti – scadenza 19 agosto 2021.
Il pronto soccorso – viene evidenziato dalla Regione Umbria – ha ripreso appieno le proprie attività. Nel periodo 28 maggio – 17 luglio sono stati effettuati 2247 interventi complessivi.
Rispetto allo scorso anno lo stesso numero di medici (19 + responsabile) ma 5 infermieri in più (34 rispetto a 29). Due ambulanze 118 a disposizione, di cui una medicalizzata, e rispetto allo scorso anno ulteriori due ambulanze convenzionate non medicalizzate
Per quanto riguarda l’Oculistica, ad oggi sono stati effettuati 107 interventi intravitreali. Dal 25 agosto riprenderanno anche gli interventi di cataratta.
Il servizio di oculistica di Spoleto verrà dotato di una autonoma sala operatoria per cataratte, al fine di abbattere le liste di attesa regionali per tale patologia.
Dal 17.6.21, a seguito di spostamento del punto vaccinale, si è potuto riallestire il punto prelievi in prossimità del laboratorio analisi e di riaprirlo.
Dal 17.06.2021 al 19.7.21 i pazienti esterni afferiti al punto prelievi dell’ospedale di Spoleto sono stati 1834.
Per quanto riguarda la Radioterapia, dalla nota della Regione emergono tempi ancora lunghi per l’annunciato acceleratore lineare. Per il quale non è stato ancora deciso se sarà comprato o noleggiato.
E’ confermata – spiega la nota della Regione Umbria – la volontà di procedere alla dotazione dell’ospedale di Spoleto di un nuovo acceleratore lineare e le procedure sono in atto. E’ stata infatti nominata dalla Direzione Generale una Commissione per la valutazione della necessità di acquisto o noleggio della apparecchiatura e delle caratteristiche tecniche generali.
La Commissione ha già discusso sul tipo di acceleratore consono all’attività del Servizio, tenuto conto che si aspetta un incremento dei trattamenti radioterapici che dovrebbero essere portati da 30 ad almeno 50 al giorno. E’ stata dunque nominata una commissione dedicata alla stesura del capitolato. Per ovviare, nel frattempo, ad eventuali problematiche tecniche dell’attuale acceleratore lineare si stipuleranno protocolli di intesa con le Aziende Ospedaliere per la presa in carico dei pazienti in caso di difficoltà. Ad oggi vengono trattati circa 30 pazienti al giorno.
Sono ovviamente emerse anche delle criticità legate principalmente alla carenza di personale. A tal proposito sono stati attivati specifici concorsi.
Per quanto riguarda il punto nascita, i locali sono disponibili. Al fine di attivarlo nuovamente è stato emanato il Concorso Pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n. 4 posti di Dirigente Medico della disciplina di Pediatria – Area Medica e delle Specialità Mediche per il P.O. di Spoleto e il P.O. di Orvieto, con scadenza 5 agosto 2021.
In attesa di riaprire il punto nascita in sicurezza, da fine agosto inizieranno alcune attività, almeno di day hospital, sia per la ginecologia che per la pediatria.
Altri Concorsi in atto:
Le attività di ricovero ordinario risentono in questo periodo della assenza di unità operative di Ostetricia e Pediatria (punto nascita), ma anche della Cardiologia, in quanto i cardiologi seppur presenti sulla carta in egual numero rispetto al passato (5 unità), uno specialista è assente per maternità, uno è presente al 50% per motivi di salute, ed altri due, sempre per motivi di salute non possono assicurare né le guardie né le reperibilità. Pertanto le attività di reparto sono sospese e vengono svolte solo le attività di consulenze al pronto Soccorso, visite ed esami strumentali.
La situazione della Cardiologia purtroppo all’ospedale di Spoleto era critica da prima dell’emergenza Covid.
Alcune criticità sulle liste di attesa sono state contenute grazie allo spostamento delle attività ambulatoriali presso altra struttura in via Manna. Così come in alcune specialità (visite endocrinologiche ed eco tiroide, visite pneumologiche per fare un esempio) sono state accorciate anche grazie alla presenza di contrattisti.
Più consistenti si registrano per la risonanza magnetica nucleare che si conta di poter ridurre sia alla luce dell’ultimo concorso già espletato per specialisti radiologi sia grazie all’utilizzo di futuri esami in remoto.
Ad “accogliere” la presidente della Regione fuori dall’Ospedale di Spoleto, come detto, c’era un pacifico presidio di protesta, organizzato da Casa Rossa (con il sostegno del Coordinamento Sanità Pubblica), a cui hanno partecipato il Fronte Comunista e della Gioventù Comunista ed alcuni esponenti di Difendiamo Spoleto.
“Siamo stati a ricordare – spiegano i promotori della manifestazione – a chi ci ha tolto l’ospedale per 6 mesi che non se la può cavare con un’apertura a mezzo servizio. Sono anni che provano a ridimensionare l’ospedale di Spoleto, almeno dai tempi della Lorenzetti. Se la Tesei pensa di raggiungere l’obiettivo sfruttando il caos sanitario ‘post’ Covid, ha fatto un calcolo sbagliato. Rivogliamo tutto, subito! Punto nascite, pediatria, angiologia, neurologia, oculistica, chirurgia lunga degenza, sale operatorie attive e tutto il personale medico e infermieristico necessario. Questo è il messaggio che abbiamo lasciato alla Presidente leghista, il cui passaggio è stato salutato in modo ‘colorato’ da vari presenti, non affatto contenti di avere avuto indietro solo mezzo ospedale”.