Su impulso di Maria Grazia Carbonari, consigliere regionale pentastellato e membro della Commissione Sanità a Palazzo Cesaroni, proseguono le visite conoscitive del M5S presso le strutture sanitarie umbre. Si tratta di un
SaniTour, il giro per le strutture sanitarie umbre voluto dalla consigliera regionale M5s Maria Grazia Carbonari, è approdato all’ospedale di Castiglione del lago, presente anche il collega Andrea Liberati. I due consiglieri pentastellati hanno incontrato e ascoltato medici, personale infermieristico e degenti, visitando tutti i principali reparti del nosocomio, dal Pronto Soccorso a medicina, da radiologia a chirurgia, dal laboratorio analisi al resto.
La struttura vede ancora bloccati sia i lavori della palazzina centrale che quelli dell’edificio di medicina. Il primo stop c’è stato a causa di valori fuori norma delle terre di scavo, poi per il fallimento dell’azienda che doveva eseguire i lavori. E pensare – lamentano i due esponenti pentastellati – che più di un anno fa, alla presenza della presidente della Regione Marini, dell’assessore regionale alla salute Barberini e del sindaco Batino, il direttore generale della Usl Umbria 1 Casciari aveva presentato alla cittadinanza il progetto di riqualificazione e ampliamento garantendo la fine dei lavori nell’edificio principale per ottobre 2018 e quelli di ampliamento della palazzina di medicina per giugno 2018. “Nonostante i lavori siano fermi – spiegano Carbonari e Liberati – il tir per la risonanza magnetica, a causa dell’area cantierata, non può più arrivare sotto l’ospedale e quindi da oltre un anno a C.lago non vengono più effettuati tali esami“.
Per Carbonari e Liberati, in generale, il nosocomio castiglionese sconta talora difficoltà incrementate dalla discussa cancellazione dell’ospedale di Città della Pieve: “L’accresciuto afflusso del bacino d’utenza non ha visto infatti un adeguato incremento di personale e di posti letto, anzi, c’è stato perfino qualche taglio! Alcuni reparti appaiono dunque in sofferenza, mentre il bacino di utenza adesso ha raggiunto ben 60.000 abitanti”.
Un problema che risale al tempo in cui fu programmata la realizzazione dell’ospedale unico del Trasimeno presso Villastrada, collocato tra Castiglione e la Pieve. “Nonostante la Giunta regionale ancora lo prevedesse nel Piano sanitario 2009-2011, nonostante una progettazione definitiva conclusa, nonostante i circa 9 milioni di euro già pronti da parte dello Stato – ricordano Carbonari e Liberati – qualche tempo dopo si è registrata l’eclissi totale dell’idea, ridistribuendo queste e altre risorse presso altri nosocomi, a iniziare da quello di Pantalla, tra Todi e Marsciano. Peccato, perché oggi cresce il numero di coloro che, da qui, si recano a Perugia oppure in Toscana, alimentando la mobilità passiva in un’area di confine che meritava maggiore rispetto. Quel rispetto che la Regione non ha mostrato nemmeno quando, proprio tre anni fa, ha chiuso improvvisamente il punto nascita, ma soprattutto perseverando in una programmazione territoriale fatta di molte promesse rimaste solo sulla carta. Lo dimostra pure l’ultima delibera della Giunta regionale – proseguono – sulla riorganizzazione (si legga cancellazione e trasferimento) dei laboratori analisi, vicenda che rischia ancora una volta di ricadere sui cittadini più deboli, ma anche sugli operatori, peggiorando la qualità della vita degli uni e degli altri, minando l’attrattività generale di un luogo del cuore come il Trasimeno. L’assurdità è che nonostante il progetto preveda un ampliamento del laboratorio analisi – denunciano Carbonari e Liberati – sembra adesso che il laboratorio catiglionese sia a rischio chiusura”.
E su questo tema Carbonari e Liberati annunciano un’interrogazione in Consiglio regionale.