Non si ferma la mobilitazione della politica per l’ospedale di Assisi dopo la decisione di chiudere chirurgia per almeno un mese causa Covid. I consiglieri comunali di maggioranza (Assisi Domani, PD, Assisi Civica e Movimento 5 Stelle), tramite e i i capigruppo Scilla Cavanna (Assisi Domani), Paolo Lupattelli (Pd), Laura Pizziconi (Assisi Civica) e Isabella Fischi (M5S) fanno sapere di opporsi “a qualsiasi manovra di riduzione dell’offerta sanitaria dell’ospedale di Assisi, certi di interpretare e recepire la volontà dei cittadini. Condividiamo la presa di posizione, forte e chiara, del sindaco Stefania Proietti e dell’assessore ai servizi socio sanitari Massimo Paggi“.
Per la maggioranza assisana, “la chiusura della chirurgia dell’ospedale di Assisi è soltanto l’ultimo atto di una politica regionale che in questo modo penalizza i cittadini, non tutela il diritto alla salute e continua ad evidenziare una notevole carenza nella programmazione e organizzazione ancora oggi, come testimonia la convocazione in fretta e furia della conferenza dei sindaci, a poche ore dal Consiglio per le Autonomie Locali (CAL), uno degli organismi deputato a esprimersi sul Piano Sanitario Regionale, che non ha garantito un’approfondita partecipazione da parte degli amministratori e quindi dei cittadini su un tema di vitale importanza qual è quello della sanità“.
E per questo si annuncia la nascita di un comitato ad hoc: “Siamo accanto ai cittadini – concludono i capigruppo di maggioranza – e insieme costituiremo un Comitato che avrà il solo, unico, obiettivo di salvaguardare il nostro ospedale e su questo chiederemo a tutte le componenti delle città interessate, la Zona Sociale 3 per intenderci (Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Valfabbrica), dalle associazioni alle altre forze politiche, di mobilitarsi per far sentire la nostra voce e il nostro forte dissenso“.
Ma il consigliere regionale Stefano Pastorelli non ci sta e dice “Basta con questo terrorismo mediatico, basta con le notizie false e strumentali che arrivano da non ha fatto altro che distruggere e depotenziare la sanità assisana e oggi non vuole che la Regione a guida centrodestra lavori per fare per ricostruire e riorganizzare”. Immediata la risposta di Massimo Paggi: “Non è terrorismo chiedere che l’ospedale risponda a pieno alla missione a cui è chiamato. Non si chiede altro che quanto l’ospedale deve garantire – la replica dell’assessore Massimo Paggi – una medicina che però sia dotata di cardiologi, una chirurgia in cui ci siano i chirurghi, un pronto soccorso che non sia ridotto a stazione di trasferimento”.