La velocissima progressione dell’epidemia Covid-19 impone delle scelte molto importanti e radicali nell’organizzazione sanitaria della Regione Umbria e, in ottemperanza all’ordinanza della Presidente della Regione Umbria, l’ospedale di Spoleto viene integrato nella rete umbra degli ospedali Covid.
La Direzione strategica aziendale della Usl Umbria 2 è al lavoro al “San Matteo degli Infermi” di Spoleto per dare attuazione al piano regionale di riconversione della rete ospedaliera annunciato nella giornata di ieri dai vertici dell’esecutivo regionale e finalizzato a fronteggiare l’ondata pandemica, giunta ormai al IV livello di allerta, aumentando la capacità di risposta del sistema sanitario e il numero dei posti letto dedicati nei nosocomi.
All’ufficializzazione del piano regionale da parte della Presidente Donatella Tesei è seguita, fino a tarda sera con gli ultimi aggiornamenti questa mattina, una riunione tecnica e organizzativa ai massimi livelli con la partecipazione del commissario straordinario Massimo De Fino, del direttore sanitario Camillo Giammartino della responsabile della direzione ospedaliera Orietta Rossi e dei responsabili dei servizi e reparti del nosocomio.
La fase di transizione e riorganizzazione delle attività con la creazione a Spoleto di posti letto dedicati all’assistenza di pazienti positivi al Covid-19 è decisamente delicata, per tale motivo sono state analizzate in modo approfondito le criticità da affrontare e predisposto un piano minuzioso di misure tese a garantire la massima sicurezza al personale, ai pazienti, alla comunità cittadina e, nel contempo, utili a contrastare la crisi pandemica.
Prioritario diventa il lavoro di tutti gli operatori sanitari e tecnici che insieme verificheranno, struttura per struttura, gli interventi necessari a garantire la sicurezza degli operatori. Tutto questo prevedendo anche specifici corsi di formazione ed adeguata fornitura di dispositivi di protezione.
Anche nell’ottica di garantire la comunicazione degli utenti con i propri cari e la sicurezza degli operatori è previsto il ricorso alla tecnologia, verranno quindi installate telecamere nelle stanze di degenza e forniti tablet agli utenti per la comunicazione con i familiari.
Il lavoro degli operatori nell’ambiente Covid è molto stressante e l’Azienda Usl Umbria 2 istituirà un servizio di supporto psicologico h12, dedicato soprattutto agli operatori senza escludere tuttavia chiunque ne abbia bisogno.
La direzione strategica aziendale assicura che la trasformazione del presidio di Spoleto in ospedale Covid-19 non comporterà la riduzione delle attività ambulatoriali.
Tutte quelle presenti saranno comunque garantite o utilizzando gli spazi nei piani -1 e -2 del padiglione che permette il percorso separato e in completa sicurezza, oppure trasferendo le attività nei centri di salute e nei punti di erogazione servizi del Distretto di Spoleto.
Anche i servizi di dialisi, la radioterapia e il day hospital oncologico del “San Matteo degli Infermi” rimarranno attivi, così come i controlli cardiologici e lo screening senologico.
Ieri mattina alcuni reparti (oncologia, ematologia) erano rimasti chiusi per sanificazione, dopo il caso positivo di un paziente. I reparti questa mattina hanno ripreso l’attività regolarmente
Proseguono anche le prese di posizioni contrarie all’Ordinanza Tesei. Oggi la nota dello SPI-CGIL Spoleto:
Come SPI CGIL di Spoleto siamo in prima fila per contrastare il riemergere della seconda ondata COVID che tra l’altro colpisce duramente gli anziani e vede (contrariamente alla primavera scorsa)la provincia di Perugia particolarmente colpita.
In questo quadro pero’ occorre il giusto equilibrio e la necessaria consapevolezza che volenti o meno questa sia l’occasione per indebolire ulteriormente la sanità pubblica.
Questo sarebbe sostanzialmente l’esito finale della trasformazione, ipotizzata dalla Regione,dell’Ospedale di Spoleto in una struttura totalmente incentrata sull’emergenza COVID.
In questo senso ,lo vogliamo dire con chiarezza, condividiamo l’impostazione del Sindaco Umberto De Augustinis”Si ad alcune stanze da destinare alla terapia intensiva,no al sacrificio dell’intero ospedale”!
Questa impostazione inaccettabile della Regione oltre a favorire nei fatti un ulteriore passaggio verso la privatizzazione del sistema sanitario umbro allungherebbe le liste d’attesa e aumenterebbe i disagi di un vasto territorio che va dallo spoletino alla Valnerina.
Su questa priorità lo SPI CGIL di Spoleto, pur nella particolarità del momento, è pronta ad attivare le forme di lotta e di mobilitazione che si renderanno necessarie!
MARIO BRAVI
Segretario generale SPI CGIL provinciale Perugia
LADISLAO CERASINI
Segretario Lega SPI CGIL Spoleto