Il Sindaco di Spoleto alza il tiro nella delicata vicenda dell’Ospedale di Spoleto istituendo un Comitato di vigilanza e un numero a cui riferire gli eventuali disservizi sanitari.
Il primo cittadino quindi intende andare per la propria strada in uno scontro con la Regione che non ha precedenti nella storia e che sembra quasi dimenticare la gravità della situazione in cui vive l’intero globo.
Da parte sua Palazzo Donini – con la presidente che pure ha ammesso la colpa di non aver saputo dialogare in tempo utile con il primo cittadino – oltre ad aver modificato l’Ordinanza aumentando le potenzialità del Punto di primo soccorso e di alcuni servizi, sta lavorando ad un Atto di indirizzo di Giunta affinché venga messo nero su bianco la volontà, più volte annunciata, di ripristinare e potenziare i servizi a fine emergenza. A quanto risulta a Tuttoggi la delibera dovrebbe essere approvata mercoledì prossimo quando si ritroverà la governance regionale.
I dati dei positivi al covid sono a dir poco allarmanti. Il triste record di ieri con 694 è già superato dall’aggiornamento odierno che tocca quota 729: più delle Marche (686 che vanta 1,5 milioni di abitanti), un terzo di Lazio e Toscana (1.995 per 5,8 milioni e 1.966 per 3,7 milioni), la metà dell’Emilia Romagna (1.545 per 4,4 milioni), quasi uguale alla Puglia e Sicilia (716 per 4,02 milioni e 78 per 4,9 milioni), il triplo della Sardegna (282 per 1.6 milioni).
La necessità di avere ospedali disponibili è ovunque: in Umbria, dopo Spoleto, si sta pesando a quello di Orvieto e a breve potrebbe essere attivato anche il nosocomio di Branca, l’ultimo rimasto ad oggi covid free. Quello di Pantalla, che già la sua parte l’aveva fatta nella prima ondata, è stato nuovamente riconvertito: eppure anche questo, che non è un Dea, copre un bacino di 60mila abitanti rimasto per mesi solo con un centro 118 per trasferire pazienti a Perugia o Terni.
Tanto che, viste le proteste di Spoleto, anche i sindaci della Media Valle del Tevere hanno voluto dire la loro senza ricorrere alla via giudiziaria, ma con un documento unitario lasciato nelle mani della Presidente Tesei che anche in questo caso ha preso precisi impegni.
In attesa di capire se anche l’Umbria andrà in lockdown, l’unica speranza concreta è nell’ospedale da campo regionale che non sarà disponibile prima della fine di novembre: una situazione che la Regione, in primis il Cts e l’assessore alla sanità, avrebbe dovuto prevedere in tempo. Ma torniamo a Spoleto.
De Augustinis, che ha le sue ragioni nel non essere stato tempestivamente informato della decisione di trasformare il San Matteo in ospedale covid, oltre a intraprendere la strada della giustizia (il Tar, respingendo l’urgenza, ha fissato per il prossimo 17 novembre la discussione della causa) non ha fino ad oggi presentato alcuna proposta. Rimanendo, con la sua iniziativa, sempre più isolato dagli stessi partiti che lo sorreggono, Lega e Fd’I in primis le cui segreterie regionali lo hanno praticamente sfiduciato, ma, indirettamente, anche da Forza Italia che ieri ha fatto quadrato intorno alla Tesei.
Qualche scricchiolio lo si registra anche in Giunta municipale, dove i due assessori leghisti, Zengoni e Flavoni, a differenza di quanto dichiarato dal primo cittadino, non sembrano affatto disponibili ad abbandonare il proprio partito.
Di questa mattina l’annuncio della costituzione di un comitato di vigilanza per la salute e l’istituzione di un numero a cui segnalare disservizi sanitari. “Ho formalizzato la costituzione del comitato affinché si possa cooperare tutti insieme e tutelare nel miglior modo possibile la salute dei nostri concittadini che, con la trasformazione pressoché totale dell’ospedale in struttura Covid, sono chiamati ad affrontare ulteriori sacrifici in un contesto gravato, tra l’altro, da un’emergenza sanitaria” scrive il Sindaco “Si tratta di un comitato comunale, i cui componenti parteciperanno a titolo gratuito e che auspico possa interfacciarsi con il comitato interistituzionale richiesto al Vicepresidente Morroni e all’assessore Agabiti, nel momento in cui la Regione Umbria deciderà di istituirlo“. Un tavolo che era sì stato chiesto ma sul quale proprio Morroni e la Agabiti avevano risposto con una nota, ribadendo gli impegni già presi dalla Tesei
Continua il sindaco: “Tra i compiti quello di monitorare le condizioni di salute all’interno della struttura ospedaliera, con la possibilità di suggerire o proporre tutte le misure a tutela dei lavoratori e dei cittadini, anche in riferimento a patologie diverse dal Covid-19, rilevando criticità, violazioni di legge o altri fatti pregiudizievoli per la collettività. Il comitato seguirà anche i progetti relativi al piano sanitario regionale con il compito di proporre, nelle sedi competenti, osservazioni e valutazioni dirette a salvaguardare la piena funzionalità della struttura ospedaliera una volta cessata l’emergenza sanitaria, con l’obiettivo di ottenerne l’integrale restituzione a tutela della salute dei cittadini di Spoleto, dei Comuni della Valnerina, di Campello sul Clitunno, di Castel Ritaldi e di Giano dell’Umbria. Attivato anche il numero telefonico (320 92 33 048) a cui in questi mesi i cittadini potranno fare riferimento per segnalare eventuali disservizi in ambito sanitario. Il contatto sarà direttamente con la Direzione Servizi alla Persona, che avrà poi il compito di raccogliere le segnalazioni e sottoporle al Sindaco e al comitato”.
L’ordinanza non fa alcun riferimento ai componenti. Solo dopo aver chiesto all’ufficio stampa, il Comune fa sapere che di sicuro vedrà partecipe il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, mentre “gli altri nominativi saranno resi noti lunedì prossimo”.
“Non so niente di questa iniziativa né qualcuno ci ha fino ad ora chiamati” commenta Sergio Grifoni, portavoce del City Forum, “mi auguro che non sia un altro segnale di divisione che diamo all’esterno”.
Un commento che la dice lunga sullo stato di tensione che si è creato anche all’interno della città.
Il City Forum intanto ha reso nota la lettera inviata alla Tesei con la quale pur restando fermo “il netto dissenso per le decisioni adottate dalla Regione, atte a trasformare il nostro Ospedale esclusivamente Covid, con la spoliazione di tutti i servizi basilari e che non vi è intenzione di ritornare sulla decisione presa, chiede che gli impegni assunti con la nostra delegazione nell’incontro di martedì 27 ottobre, siano adottati con apposito atto di Giunta Regionale, nella prima riunione utile della stessa”. Due i punti: “immediatamente dopo la fine dell’emergenza pandemica, tutti i servizi sanitari soppressi per l’intervento di cui sopra, compreso il Punto Nascite, saranno integralmente ripristinati al San Matteo, senza alcun vincolo legato a parametri di sorta o attese dei dettami propri del futuro Piano Sanitario Regionale. In contemporanea all’attuazione delle suddette azioni di ripristino, sarà promosso, a cura della Regione, un tavolo di concertazione per formalizzare una proposta concreta di razionalizzazione, fra gli ospedali di Foligno e Spoleto, per una equa suddivisione dei servizi sanitari fra i due Nosocomi, così come riportato nel documento unitario approvato dal Consiglio Comunale di Spoleto”.
Così dopo la durissima presa di posizione dei parlamentari coordinatori di Lega e Fd’I, gli onorevoli Virginio Caparvi e Franco Zaffini, e la replica del sindaco, anche Forza Italia fa quadrato intorno alla Tesei e manda indirettamente un segnale al sindaco della città del festval: “In questa difficile gestione di ondata pandemica” scrive il coordinamento regionale “le azioni intraprese dalla Presidente della Regione della Umbria Donatella Tesei, insieme alla Giunta Regionale, hanno il nostro pieno appoggio e sostegno. Questo è il momento di mettere in campo tutte le nostre energie in maniera sinergica e coesa, per superare questa emergenza globale, senza alimentare polemiche più o meno insistenti, siamo tutti coinvolti e tutti siamo stati travolti da questa ondata senza precedenti. La Giunta regionale ha quadruplicato il numero dei tamponi rispetto alla fase uno, e portato l’Umbria in questa fase pandemica, come quarta regione per rapporto tamponi/abitanti. Inoltre, proprio per poter continuare a mettere in campo tracciamenti efficienti dei contatti dei positivi si è attivato un accordo con l’Università che metterà a disposizione 150 persone per rafforzare ancora di più il Contact Tracing. Oltre a questo è chiaro l’impegno sulle terapie intensive e sul nascente ospedale da campo”
Sulla posizione dell’ospedale ma anche dei problemi che affliggono la città, esce duramente anche il Partito democratico del capogruppo Stefano Lisci: “Quello a cui stiamo assistendo è un film dell’assurdo con il massimo esponente del Comune di Spoleto e i vertici regionali della maggioranza che lo sostengono che se le danno di santa ragione a suon di comunicati stampa. La città affonda e loro acutizzano e amplificano la crisi ormai conclamata tra il sindaco, una parte della Lega, Fratelli d’Italia ufficialmente fuori dalla maggioranza e una frangia di “civici”: i famosi dieci, tanto per intenderci. E’ questione loro, è vero, se non fosse che la città è in emergenza con l’ospedale chiuso ed è del tutto irrisorio quanto ha assicurato la Presidente Tesei dal momento che alle parole non fa seguire i fatti. Di certo una situazione così incancrenita non può che procurare ulteriori danni alla città. Il Partito Democratico di Spoleto non rimarrà inerme. Daremo battaglia in Consiglio comunale e nella città che sempre più accusa gli attuali amministratori sia a livello locale che regionale di totale cecità rispetto ai bisogni di una comunità messa in ginocchio su un tema fondamentale come è quello della sanità”.
Ed è su quel “dare battaglia” che si concentra l’attenzione dei media. Cosa sta pensando il piddì?
A quanto può anticipare Tuttoggi, nei confronti del sindaco si sta valutando una mozione di sfiducia che potrebbe essere depositata già la prossima settimana. Un documento che partirebbe dai 10 consiglieri che hanno già messo in mora il sindaco – Fd’I, S.P., A.C. e 3 della Lega – e che si vorrebbe condividere con il resto dell’opposizione, a partire dal partito democratico.
Lega, Fd’I e un pezzo di F.I. sono pronti ad ammettere la colpa di aver proposto alla città il candidato De Augustinis, ma di non condividere più le sue azioni. Ragion per cui sarebbe meglio andare al voto il primo possibile. Già nella prossima primavera, covid permettendo.
Il primo test di tenuta per la Giunta spoletina potrebbe arrivare già dal prossimo consiglio comunale (12 novembre?) in cui si dovrà approvare il Bilancio previsionale 2020 e il triennale 2021-2023.
Su questo le posizioni dei ‘ribelli’ non sono ancora chiare: c’è chi vorrebbe approvarlo e procedere subito dopo alla sfiducia, e chi utilizzare invece l’appuntamento consiliare per chiudere definitivamente la partita. In questa seconda ipotesi sarà fondamentale guardare al numero legale dei presenti in aula: se i 10 consiglieri dovessero abbandonare i lavori, il pallino passerebbe al resto dell’opposizione (Pd, Ora Spoleto e la capogruppo di SP Bececco).
Restare in assise equivarrebbe a fare da stampella alla maggioranza che a quel punto potrebbe accontentarsi di trovare anche solo 7 voti per veder approvato il bilancio.
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