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Ospedale, cittadini incontrano presidente Marini “Spoleto ha 7 primari, Foligno 19. Questa è integrazione?”

Jacopo Brugalossi

In un clima a tratti molto teso, la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini ha incontrato nella sala consiliare i circa 400 spoletini che si sono raccolti stamani in piazza del Comune per rivendicare “pari diritti” tra l’ospedale di Spoleto e altri presidi regionali, primo fra tutti quello di Foligno. Pari diritti perché, a loro modo di vedere, quello a cui si assiste da una decina d’anni a questa parte è il progressivo depauperamento delle professionalità e dei sevizi in forza San Matteo degli Infermi a tutto vantaggio del nosocomio folignate. Lo Spoleto City Forum (che raccoglie le istanze di oltre 30 associazioni attive sul territorio) e il Tribunale per i diritti del Malato hanno già sbattuto i pugni sul tavolo delle istituzioni in più di un’occasione ma, come alcuni referenti hanno rimarcato oggi, non hanno mai ottenuto risposte univoche e definitive. La presidente Marini, seppur influenzata e attesa a Roma all’incontro con il governo Letta, ha ascoltato con attenzione gli interventi, dovendo far ricorso a tutta la sua diplomazia per “parare le stoccate” delle associazioni e della politica locale, a volte particolarmente energiche ed incalzanti.

Le domande dei cittadini – Come quelle della professoressa Bianca De Angelis, che ha parlato in rappresentanza del TDM e del City Forum. La diseguaglianza tra il numero di primari a Spoleto (7, di cui 2 prossimi al pensionamento) e quelli a Foligno (ben 19), il rischio dello smantellamento del reparto di emergenza-urgenza (già depauperato dell’Unità di terapia intensiva cardiologica, UTIC) e il tempo che si sta perdendo per la sostituzione del primario del reparto di chirurgia robotica e mininvasiva – portato dal dottor Casciola a livelli di assoluta eccellenza nazionale – sono i temi messi sul piatto. Sui quali, ha aggiunto il consigliere Sergio Grifoni – uno dei politici locali che, va detto, più si è speso a salvaguardia del San Matteo degli Infermi – “non c’è mai stata una risposta certa, altrimenti non avremmo chiesto a gran voce l’incontro odierno”.

Quelle della politica – Grifoni ha poi sciorinato una serie di dati sull’aumento dei posti letto negli ospedali di Spoleto e Foligno dal 2004 ad oggi. Risulterebbe che a Foligno, soprattutto grazie alla costruzione della nuova struttura, sono aumentati nell’ordine delle centinaia, mentre a Spoleto solo di poche decine. Peggio ancora, stando ai dati forniti dal consigliere centrista, starebbero i reparti, diminuiti a Spoleto ed aumentati al contrario a Foligno. “E' questa l’integrazione che le istituzioni rivendicano di aver attuato?” è la domanda che assilla i rappresentanti della cittadinanza, convinti che laddove anche a Spoleto siano destinate le giuste risorse e professionalità, queste ultime sarebbero perfettamente in grado di far funzionare i servizi. “Le nostre eccellenza sanitarie sono lì a dimostrarlo”, ha aggiunto Grifoni.

No a campanilismi, si a servizi integrati – Da parte sua, la governatrice Marini ha invitato gli spoletini a mettere da parte i campanilismi nel nome di un sistema sanitario integrato, che coinvolga tutti i presidi ospedalieri della regione, i quali proprio grazie all’impegno assunto dalla giunta regionale sono sopravvissuti alla scure della spending review del governo Monti. La presidente ha rassicurato le associazioni che il presidio di Spoleto è al riparo da qualsiasi provvedimento che metta a rischio i suoi servizi, compresa l’emergenza-urgenza, della cui rete regionale, ha confermato, è e resterà parte integrante. Rassicurazioni sono arrivate anche sulle sorti della struttura complessa di Chirurgia, che dopo il pensionamento di Casciola preoccupano la cittadinanza. “Stiamo mettendo a punto le procedure concorsuali per l’individuazione di una nuova professionalità altamente specializzata, che possa condurre quel reparto”, ha sottolineato la Marini.

L’affondo del sindaco – La governatrice, grazie anche all’appoggio del direttore regionale della sanità Emilio Duca, ha quindi parato e risposto punto per punto agli assalti dall’associazionismo spoletino, ma sul finale dell’incontro ha dovuto incassare l’affondo del sindaco Daniele Benedetti, il quale ha lamentato una incertezza cronica sui tempi di risoluzione delle problematiche sanitarie a Spoleto. “E’ una questione che la città rivendica – ha sottolineato il primo cittadino – perché sembra che sia in atto un trattamento diverso rispetto ad altri territori”. La sensazione è che oggi, intorno a mezzogiorni e mezzo, sia finita solo una battaglia”.

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