E’ stato dimesso nei giorni scorsi, dall’ospedale di Città di Castello, il primo paziente con un pacemaker senza fili (“leadless”), dispositivo che viene introdotto e posizionato all’interno del cuore senza alcuna operazione chirurgica in alcuni particolari casi clinici.
La procedura è stata eseguita presso il reparto di Cardiologia-UTIC del nosocomio tifernate, diretta dal dottor Adriano Murrone. Al paziente, un umbro di 80 anni, è stato impiantato questo pacemaker considerato il ridotto rischio di infezione rispetto a quello tradizionale: l’uomo, infatti, al momento del ricovero presentava una grave infezione in atto che rendeva improponibile l’impianto di un normale pacemaker ed era stato colpito da arresto cardiaco.
L’intervento è stato possibile grazie alla disponibilità e alla competenza dell’equipe di elettrostimolazione dell’ospedale tifernate. “Tutto il personale del reparto di cardiologia, dai medici agli infermieri, fino agli operatori socio sanitari – ha commentato il dottor Silvio Pasqui, direttore medico del presidio ospedaliero Alto Tevere – ha contribuito in maniera decisiva al buon esito dell’operazione, trattando con competenza e dedizione le patologie concomitanti evidenziate dal paziente, fino a metterlo nelle condizioni ideali per effettuare l’impianto“.
Il paziente, che durante la lunga degenza ha dimostrato uno spirito positivo e grande collaborazione, è stato dimesso in buone condizioni. Il pacemaker senza fili non è un’alternativa a quello tradizionale ma ha indicazione solo in specifici e, per fortuna, rari contesti clinici.