Ospedale covid Spoleto, Guido Bertolaso, il consulente della Regione per la crisi pandemica da coronavirus, ora è informato su ciò che non va nel nosocomio.
Annunciato più volte dalla Giunta, l’ex capo della protezione civile questo pomeriggio si è collegato con il Consiglio comunale di Spoleto e, dopo uno scambio di battute con l’amico di sempre, il sindaco Umberto de Augustinis, con cui dice di aver “contatti quasi quotidiani”, Bertolaso ha preso la parola rassicurando l’assise sul futuro del nosocomio e il ritorno di tutte le attività una volta finita l’emergenza.
“Posso assicurare” ha detto il medico ed esperto di prociv “che la Giunta dell’Umbria ha sempre parlato con grande attenzione dell’ospedale di Spoleto; non ho mai percepito la minima intenzione di rendere questo ospedale una struttura diversa da quella che era e che giustamente vogliono gli spoletini. Non entro nel merito della scelta presa, perché antecedente il mio incarico. Se in questo momento viene dedicato al covid dobbiamo accettarlo, non fa piacere a nessuno, certo. Però da parte della Giunta e della Presidente Tesei c’è tutta la ferma intenzione di restituire l’ospedale come era, nelle sue funzioni prima dell’insorgere della seconda ondata”.
Per gli amanti dei canditi, non fosse bastata l’Ordinanza della Giunta regionale a sancire il ripristino di tutte le attività (cioè la torta), è arrivata così anche la ciliegina rossa.
Anche se, va ricordato, che il ruolo di Bertolaso terminerà con la fine della pandemia, mentre il futuro del nosocomio è legato al prossimo Piano sanitario regionale.
E’ a questo punto che il presidente dell’assemblea Sandro Cretoni, fa presente al consulente che la sua presenza può essere importante per risolvere gli attuali problemi che affliggono il nosocomio covid.
Bertolaso si dice pronto ad ascoltare e a sollecitare i vertici, dall’assessore Coletto al dg Dario.
Al dem Marco Trippetti, anestesista rianimatore, che meglio di ogni altro può parlare delle criticità in cui versa il reparto di terapia intensiva, l’onere di spiegare la situazione. “Abbiamo due postazioni di terapia intensiva per un totale di 15 posti letto (10+5) distanti tra loro qualche centinaia di metri alle quali sono dedicati 13 anestesisti rianimatori ma senza figure professionali some quelle di pneumologi, infettivologi e medici d’urgenza in grado di affrontare repentinamente il cambio di condizione dei pazienti. A questa mancanza dobbiamo registrare che non è presente h24 un cardiologo nel nostro ospedale. E’ passato più di un mese che siamo in questa situazione”.
“Ho preso appunti e mi muoverò subito” ha replicato Bertolaso “è singolare che si sia riusciti a coinvolgere questi rianimatori ma non ci siano cardiologi e pneumologi. Chiamo subito Dario (il direttore generale, n.d.r.) e vi faccio sapere nelle prossime 48/72 ore”. Una risposta che apre una speranza tra i medici e gli operatori sanitari impegnati in prima linea al San Matteo degli Infermi, molti dei quali giunti allo stremo delle forze con turni massacranti.
Resta da capire, come ha chiesto in aula la consigliera Bececco, come mai il sindaco De Augustinis, che sul tema ha istituito un Comitato di salute e in apertura dei lavori aveva lanciato un appello sulla situazione dell’ospedale, visti i contatti quasi quotidiani con Bertolaso, non abbia sentito di informarlo da subito sulle criticità del nosocomio. Il Sindaco però su questo non ha ritenuto di intervenire.
Dopodiché l’assemblea è passata a trattare i 3 punti all’ordine del giorno che hanno ancora una volta registrato la difficoltà della maggioranza, prosciugata ad appena 9 voti favorevoli (su 25 consiglieri).
Così grazie agli astenuti (Fd’I e i ‘ribelli di Lega e F.I.) e all’assenza della dem Erbaioli (impegnata per motivi di lavoro), l’assestamento di bilancio e salvaguardia degli equilibri per l’esercizio 2020 è passato con 9 voti favorevoli, 8 contrari (Pd, Alleanza civica e Spoleto popolare) e 5 astenuti. Pressoché analoga sorte per l’approvazione del bilancio consolidato 2019: 9 favorevoli e 8 astenuti.
Solo la votazione per l’affidamento del servizio di tesoreria comunale per il periodo 2021-23 ha fatto salire l’asticella dei favorevoli a 12 (4 contrari e 4 astenuti).
Si è arrivati così a discutere la mozione sull’elettrodotto, originariamente presentata da Militoni per il tratto Colle Attivoli – Santo Chiodo ma sulla quale è arrivato l’emendamento di Fd’I (prima firmataria Paola Santirosi) che impegna la Giunta a trattare con Terna per l’interramento anche del vetusto tratto che attraversa la zona Peep e il quartiere di San Nicolò.
Qualche pezzo di maggioranza e anche di Giunta ha provato a rinviare l’emendamento alla commissione urbanistica ma la Santirosi su questo è stata irremovibile, portando l’aula a votare emendamento e mozione.
E’ a questo punto che il primo cittadino, Mario Mancini e Roberto Ranucci (esponenti di Laboratorio) hanno lasciato i lavori. I restanti consiglieri però hanno votato compatti l’atto che alla fine ha totalizzato 15 voti favorevoli (Cretoni, Lisci, Proietti, Pompili, Loretoni, Fagotto, Militoni, Settimi, Bececco, Santirosi, Morelli, Ugolini, Frascarelli, Renzi e Montesi) .
“Mi auguro che il nostro emendamento sia l’occasione per ridare dignità ed un volto nuovo alla città” scrive Paola Vittoria Santirosi “una svolta che non si realizzava da 50 anni, da quando venne invasa l’allora periferia della città da tralicci dell’alta tensione, oggi quartieri con notevole densità demografica. Se l’impegno dell’attuale amministrazione si limitasse solo all’interramento del nuovo elettrodotto confermerebbe la mancanza di visione di quelle che sono le effettive problematiche della nostra città. E’ necessario ristabilire regole ambientali e di salute pubblica adeguate al territorio e all’attuale normativa vigente. Non ci si può fermare a chiedere solo la modifica di un progetto datato ormai da 10 anni e ancora non realizzato. Terna sta procedendo in tutta Italia a mitigazioni; è opportuno intervenire in tutto il territorio fino a San Giacomo. Un ringraziamento va a tutti i coleghi consiglieri rimasti in aula che hanno voluto dare forza e valore ad una azione politica necessaria oggi più che mai“.
(aggiornato alle 09.50)
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