Le stabilizzazioni riguardano 122 professionalità del comparto e le restanti del settore dirigenza. De Filippis: oltre il 90% del personale a tempo indeterminato
Assunzioni a tempo indeterminato per 134 operatori precari dell’ospedale di Perugia, di cui 122 del comparto e le restanti del settore della dirigenza.
La Direzione dell’Azienda Ospedaliera di Perugia comunica che è in corso la stabilizzazione, portando così a termine il percorso tracciato dalla Regione e condiviso con le organizzazioni sindacali “nel pieno rispetto – viene evidenziato – del Piano di Fabbisogno del Personale 2023-25”.
Nel dettaglio, queste le specializzazioni del personale precario del comparto: 18 infermieri, 30 collaboratori amministrativi professionale, 1 collaboratore tecnico professionale informatico, 2 dietiste, 3 operatori tecnici specializzati – autisti di ambulanza, 4 operatori tecnici specializzati – cuoco, 4 assistenti amministrativi, 4 ostetriche, 4 fisioterapisti, 40 operatori socio sanitari, 3 tecnici sanitari di laboratorio biomedico e 9 tecnici sanitari di radiologia medica che saranno assunti a tempo indeterminato.
Altre 12 assunzioni di dirigenti a tempo indeterminato in corso di perfezionamento riguarderanno: 2 biologi, 1 cardiologo, 1 ematologo, 1 geriatria, 1 ginecologo, 1 neurochirurgo, 2 neurologi, 1 oftalmologo, 1 medico di chirurgia d’accettazione e d’urgenza e 1 dirigente amministrativo.
Il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Giuseppe De Filippis, sottolinea l’impegno della Direzione e della Regione e ringraziato i dipendenti, che hanno garantito il massimo impegno, e il sindacato, con il quale è stato condiviso il percorso. “Con queste assunzioni – afferma De Filippis – si conclude un percorso fa sul quale abbiamo investito molto con l’obiettivo di ridare a questa Azienda le risorse umane stabili di cui aveva bisogno. Vorrei sottolineare che oltre il 90 % del personale dipendente ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e queste stabilizzazioni riducono al minimo fisiologico il contingente dei precari con contratti a tempo determinato. Si tratta del minimo necessario per garantire flessibilità ad una organizzazione complessa come quella dell’ospedale di Perugia”.