Una truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione Europea finalizzata alla percezione di contributi comunitari, erogati nell’ambito del Piano Europeo di Sviluppo Rurale 2007/2013 e dell’O.C.M. (Organizzazione Comune di Mercato) vino 2011/2013 per un importo complessivo di circa 500 mila euro.
E’ quanto scoperto nel corso di complesse e prolungate indagini condotte dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Orvieto, coordinate dalla Procura della Repubblica di Terni e concluse con la denuncia a piede libero di una persona per i reati di truffa aggravata, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e malversazione ai danni dello Stato.
Ingegnoso, se pur collaudato, il sistema di frode messo a punto dal produttore vitivinicolo di una nota azienda agricola dell’orvietano: poiché la legge prevede, fra i requisiti fondamentali per ottenere il contributo, che i beni acquistati siano “nuovi di fabbrica”, l’imprenditore ha pensato fosse sufficiente sostituire l’etichetta identificatrice dei vasi vinari usati con altre provenienti da vasi vinari nuovi già utilizzati presso altra società sempre a lui riconducibile.
Una truffa apparentemente semplice, ma costruita in maniera attenta e sofisticata al punto di richiedere una complessa ricostruzione delle operazioni di acquisto dei vasi vinari, identificare i relativi numeri di matricola e, tramite un accurato riscontro sul posto, individuare i beni oggetto della frode.
Fondamentale, per il buon esito dell’attività la collaborazione, nell’indagine, dei Funzionari del Ministero delle Politiche Agricole – I.C.Q.R.F. di Perugia, cui hanno fatto seguito una serie di riscontri incrociati presso tutti i soggetti (istituzionali ed imprenditoriali) interessati dall’erogazione del contributo, l’acquisizione di informazioni sulle consegne realmente effettuate presso fornitori e trasportatori e l’esecuzione di accertamenti tributari, volti a tracciare i reali flussi finanziari movimentati dall’azienda sottoposta ad indagine.
L’indagine condotta dalla Finanza e dal Ministero delle Politiche Agricole si configura come tipica espressione del ruolo di polizia economico e finanziaria che il legislatore ha attribuito al Corpo della Guardia di Finanza con il D.Lgs. 68/2001: un ruolo che esalta la spiccata propensione alla ricerca ed alla denuncia delle violazioni che ledono le regole del corretto funzionamento dell’economia, della concorrenza e del mercato, sottolineando il compito di organo di polizia volto alla tutela del bilancio nazionale e comunitario e di tutti i soggetti economici che operano nel rispetto della legalità, pervenendo all’individuazione di chi, al contrario, si pone fraudolentemente sul mercato in palesi condizioni di concorrenza sleale.