Primo Levi, questo è davvero un uomo, resistente dentro, razionale ad oltranza, capace di sentimenti e di urlo nelle tenebre, a dispetto di un’epoca in cui sì è trovato in mezzo ad eventi indicibili, schiacciato tra totalitarismi e barbarie.
Realizzata dal Comune di Torino per celebrare il ventesimo anniversario di un illustre concittadino, la Mostra “I giorni e le opere” dedicata a Primo Levi sarà ad Orvieto presso il Palazzo Comunale dal 5 al 14 Aprile. Frutto di una rigorosa ed inedita ricerca a carattere scientifico e storiografico da parte dei curatori – un pool internazionale comprendente Philippe Mesnard, Carlo Saletti, Alberto Cavaglion e Pietro Crivellaro – la Mostra non mancherà di lasciare il segno anche in Umbria e nella comunità Orvietana.
Attraverso un serie di immagini e di testi sarà possibile infatti scandagliare da un punto di vista diverso e originale una delle figure più importanti dell’antifascismo militante e dell’intero Dopoguerra. Un Primo Levi poliedrico e a tratti inaspettato, capace di analizzare – mentre ci è immerso – una realtà sconvolgente e ancora oggi non a sufficienza interiorizzata da tutti, come quella della dittatura razzista, della deportazione, della sopravvivenze nel lager, della Resistenza, militare, politica, umana.
Ne esce un fotografia di uno sforzo sovrumano compiuto da Primo Levi come da parte di milioni di altri uomini anonimi, capaci di non smarrire la bussola della democrazia e della giustizia pur dentro la catastrofe. C’è poi un meno noto Primo Levi scienziato, capace di lavorare come chimico ma anche di razionalizzare lo spirito del tempo, di evitare la facile separazione tra vittime e carnefici per scavare alle radici del male e trovare una possibile resurrezione: la democrazia attiva, la partecipazione, la responsabilità condivisa, l’onestà intellettuale che lo hanno poi portato ad estreme conseguenze, sono i tratti i dell’itinerario letterario ma prima ancora umano e politico di un grande uomo grande. La sua impronta culturale e politica sul mondo è ancora attualissima e la Mostra lo rimarca.
Giovedì 5 Aprile 2018, alle ore 10,00 al Palazzo Comunale di Orvieto , Sala Unità d’Italia – sarà aperta dal Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, con il Vicesindaco, Cristina Croce, il Presidente dell’Anpi Umbria, Mari Franceschini e il Presidente dell’Anpi Orvieto, Pier Giorgio Oliveti e il curatore della mostra in Umbria, Luciano Zara.
L’inaugurazione verrà impreziosita da un evento speciale, la lettura dal vivo :
“PRIMO LEVI E IL SISTEMA PERIODICO” Elementi di biografia tra Argon, Idrogeno, Potassio e Cerio, a cura di Cristina Salvatori, Enrico Paci, con Giovanna Guariniello ed Enrico Paci, musiche di Tarek Komin.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare
(…) Sapevano loro di Auschwitz, della strage silenziosa e quotidiana, ad un passo dalle loro porte? Se sì, come potevano andare per via, tornare a casa e guardare i loro figli, varcare le soglie di una chiesa?(…). Mi sorpresi a cercare fra loro, fra quella folla anonima di visi sigillati, altri visi, ben definiti, molti corredati da un nome: di chi non poteva non sapere, non ricordare, non rispondere; di chi aveva comandato e obbedito, ucciso, umiliato, corrotto. Tentativo vano e stolto: ché non loro, ma altri, i pochi giusti, avrebbero risposto in loro vece”.
da La Tregua, pag. 248/249, Einaudi ed. : Primo Levi fu uno dei tre sopravvissuti alla deportazione di 650 partiti in gruppo da Torino 20 mesi prima; ritornando in Italia in treno con 35 giorni di viaggio, attraversa Polonia, Austria e Germania. A Monaco di Baviera la città sembra quasi tentare una vita normale, ed egli così annota.