A due mesi dalla scomparsa, Orvieto ricorda Paolo Mauri, giornalista, critico letterario, per quasi vent’anni responsabile delle pagine culturali di “Repubblica”, che è stato a tutti gli effetti un cittadino di Orvieto.
L’incontro promosso dall’Opera del Duomo si svolgerà Venerdì 24 giugno alle 17:30, presso il Museo “Emilio Greco”. Interverranno: Corrado Augias, Antonio Concina, Giuseppe M. Della Fina, Francesco Erbani e Simonetta Fiori.
Milanese di nascita, romano d’adozione, Paolo Mauri trascorreva lunghi e felici periodi nella sua casa di campagna, di fronte alla rupe di Orvieto. Qui non si è solo ritemprato dalle fatiche quotidiane, ma ha letto, studiato e lavorato e in tanti modi è stato attore delle vicende orvietane, sensibile ai valori di un territorio di cui ha sempre voluto cogliere il senso profondo, la storia e la cultura. L’atteggiamento verso il paesaggio orvietano, fisico e non solo, era il prodotto di un’idea della cultura molto aperta, che Mauri ha saputo manifestare nei suoi libri e nel lavoro a “Repubblica”.
Sia quando analizzava testi letterari (i suoi amati scrittori lombardi, per esempio) sia nella confezione delle pagine che il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari destinava alla cultura, e che erano parte essenziale del profilo complessivo di quel giornale, Mauri metteva una disponibilità all’ascolto che era elemento fondamentale della ricerca di qualità. Al tempo stesso era per lui vitale l’obiettivo d’informare e d’informare bene, convinto che la cultura e il giornalismo culturale offrissero occasioni per comprendere meglio la realtà, senza fughe nel pensiero sbrigativo. In questo era sostenuto da una scrittura fluida, limpida, senza compiacimenti di tipo accademico.