Un nuovo caso di evasione fiscale è stato scoperto dai finanzieri di Orvieto hachenno smascherato le malefatte di una società operante nel settore edile: nel giro di 2 anni circa, ha omesso di dichiarare al fisco quasi 600.000 euro di ricavi evadendo un’IVA dovuta per oltre 100.000 euro di I.V.A.. A rilevare l’ingente evasione il meticoloso esame degli accertamenti bancari tramite i quali i Finanzieri della Tenenza di Orvieto hanno posto sotto la lente d’ingrandimento le numerosissime movimentazioni di versamenti e prelevamenti effettuati da B.A. di anni 36, titolare della società orvietana. L’esame della documentazione finanziaria, in particolare è risultato particolarmente complesso per l’ingente numero dei rapporti finanziari intestati non solo alla società ed ai suoi soci, ma anche a soggetti diversi che, a vario titolo, avevano intrattenuto rapporti per conto della verificata. Un lavoro meticoloso che ha permesso di appurare come l’impresa in questione, attraverso l’ausilio di un “parente stretto” non rientrante nella compagine sociale, riusciva a “ripulire” ingenti somme di denaro contante derivanti da ricavi “in nero”. Somme che venivano poi corrisposte periodicamente ai 2 soci di maggioranza della società mediante l’emissione di assegni circolari che poi confluivano come finanziamento infruttifero nelle casse della società quale apporto di capitale effettuato dagli stessi soci. In pratica un’operazione di autofinanziamento della società, effettuato dai soci di maggioranza senza, peraltro, andare ad intaccare in alcun modo il patrimonio personale degli stessi. Il sistema è stato smascherato dai militari grazie a complesse indagini finanziarie, ma anche, ovviamente, tramite uno scrupoloso esame della copiosa documentazione contabile ed extra-contabile rinvenuta in fase di avvio dell’attività, quali appunti, note, mail, e agende varie. L’esame combinato di tutti gli elementi ha consentito così di constatare rilevantissime movimentazioni finanziarie non supportate da idonea documentazione che ne giustificasse la riconducibilità ad operazioni contabili fiscalmente dichiarate, ricostruendo in tal modo, il reale volume di affari realizzato dalla società Orvietana negli ultimi anni e di quantificare una base imponibile sottratta a tassazione ai fini delle imposte dirette e dell'Irap, come detto, per un ammontare complessivo di circa 600.000 euro.
Orvieto, evasione da 600mila euro di società edile
Mar, 14/01/2014 - 13:27