Orvieto

Orvieto, discussa l’interrogazione presentata dal Pd sul Parco eolico “Phobos”: le spiegazioni del vicesindaco

Il consiglio comunale di Orvieto, nella seduta del 13 aprile scorso, ha discusso l’interrogazione presentata da Federico Giovannini (Pd) in merito al Parco eolico “Phobos”.


Nell’atto si chiede di sapere “come mai l’amministrazione comunale di Orvieto da un lato manifesta la contrarietà al progetto Phobos e dall’altro non ha formulato osservazioni al corposo documento di controdeduzioni predisposto dalla società proponente in riscontro alla richiesta del MITE del 4/8/2022 durante la fase di ripubblicazione scaduta il 20/10/2022, e se, per gli stessi motivi, la stessa amministrazione comunale ha preso posizione formale nei confronti della Regione Umbria in merito al parere favorevole sopra citato”.

La risposta del vicesindaco

Rimasi sorpreso di una precedente interrogazione – ha dichiarato il vicesindaco con delega all’Urbanistica, Mario Angelo Mazzi – poiché in effetti noi abbiamo inviato l’8 giugno le nostre osservazioni al Ministero. In quella occasione dissi che le osservazioni si basano essenzialmente su questioni tecniche e su condizioni imposte dal piano regolatore generale o da altri piani territoriali. Il Comune di Orvieto ha obiettato che quell’area è inserita in un Parco archeologico culturale, ovvero quello individuato nel momento in cui nello stesso territorio si voleva insediare una cava di basalto, che impedisce una serie di interventi. La nostra obiezione, inviata l’8 giugno, non è stata pubblicata sul sito del Ministero malgrado agli atti risultasse fosse stata ricevuta. La considerazione fatta dagli uffici ministeriali è che questo disguido sarebbe stato dovuto a un hackeraggio”.

La Regione Umbria – ha proseguito il vicesindaco – ha posto una serie di limiti, la società ha risposto alle obiezioni e a questo punto hanno dato parere positivo. Formalmente non possiamo fare niente, informalmente stiamo interloquendo con la Regione e il Ministero. Una delle cose su cui stiamo facendo valutazioni, e i dubbi credo che ci siano anche a livello ministeriale, è relativa alla proprietà del terreno. Le pale eoliche sono equiparabili ai tralicci della corrente elettrica? Sono equiparabili alle autostrade? Oppure, visto che la richiesta viene da un soggetto privato, non sono equiparabili? Nel momento in cui si decide di realizzare un impianto la proprietà deve essere coinvolta. Lì ci sono due proprietari: un privato e l’Opera del Duomo. A noi non risulta, su richiesta, che questi soggetti abbiamo dato alcuna autorizzazione. Stiamo pertanto verificando sia questo aspetto sia se gli interventi strutturali dovranno essere sottoposti a concessione edilizia“.