Puntata da non perdere questa sera (venerdì 15 dicembre) a ‘Magazine’, trasmissione curata da Giuseppe Castellini in onda alle 22,30 circa sul canale 11- Trg del digitale terrestre. Stavolta la troupe di ‘Magazine’, trasmissione che fa parte della scuderia delle produzioni ‘Mediacountry – Tv di qualità per il territorio’, è andata ad Orvieto, per raccontare una storia che è al limite dell’incredibile.
Si tratta della vicenda del Museo della ceramica, con il materiale ceramico di proprietà del dottor Marco Marino che non solo ha un valore economico rilevante, ma che – come accertato da molti studiosi, tra cui super esperti anche stranieri di chiara fama – consente di riscrivere la storia della ceramica, in particolare umbra, rivoluzionando le classificazioni che erano accreditate fino alla scoperta di questo materiale.
Il nodo da cui parte la puntata di Magazine, che contiene un’interessante intervista proprio al dottor Marino, è che per tutta una serie di vicende raccontate nella puntata, il Museo è chiuso da due anni, con materiale prezioso culturalmente ed economicamente che si sta deteriorando a causa dell’umidità e con la prospettiva che possa andare disperso, uscendo dalla disponibilità di Orvieto e forse anche dell’Italia.
Un museo, peraltro, realizzato nel luogo suggestivo, ricavato nei secoli scavando il tufo sottoterra, in cui la fornace – certamente la più grande e la più importante di Orvieto – operava a pieno regime.
La trasmissione, con un appello chiaro e netto, invita le Istituzioni orvietane e umbre – finora piuttosto distratte sull’argomento – a intervenire, provando a trovare una strada che salvi questo importante patrimonio culturale, cominciando ad esempio a organizzare un tavolo (tra il proprietario, la banca creditrice e le istituzioni stesso) per verificare una possibile soluzione in nome dell’interesse pubblico della comunità orvietana, umbra e italiana a mantenere e fruire un patrimonio di questa importanza.
Il dottor Marino racconta di aver investito tutto quello che aveva, ricorrendo anche a prestiti bancari, per realizzare la collezione e il Museo basato sul materiale – come detto di primaria importanza culturale e storica – che lo stesso Marino trovò in una proprietà che aveva acquistato nel centro di Orvieto e dove emerse una fornace per la produzione di ceramica, dove furono trovate molte ceramiche vanno dal Trecento al Seicento, smentendo il fatto che la ceramica orvietana sia solo quella del Trecento, facendo venire a galla che, in seguito ai contatti con gli altri territori, a Orvieto si produceva ceramica che invece, prima di questi ritrovamenti, si credeva prodotta esclusivamente solo in altri luoghi.
Un fatto che, forse, ha anche disturbato il mondo degli antiquari ceramici italiani ed esteri, perché comporta importanti variazioni nei prezzi di ciascun pezzo.
Sta di fatto che Marino ebbe varie offerte per vendere l’importante collezione, allora valutata svariati milioni di euro. Ma non lo fece, puntando a far restare la collezione a Orvieto e cercando di valorizzarla e renderla fruibile attraverso la creazione di un museo. Per fare questo si indebitò e qui si innesta una vicenda con la banca oggetto di un contenzioso giudiziario ancora in piedi sul quale ovviamente, la trasmissione non entra sugli eventuali torti e ragioni avanzate dalle parti in causa.
Oggi la collezione, con il forte calo dei prezzi che si è verificato in questi mercato a cominciare da quello dell’antiquariato, è stata valutata di comune accordo da Marino e dalla banca creditrice, alla luce di perizie di parte accurate, 2,4 milioni di euro (circa la metà del valore di mercato di qualche anno fa, a dimostrazione del crollo dei prezzi), a fronte di un debito con la banca lievitato a 600mila euro (cifra che Marino, peraltro, contesta, almeno nell’entità).
Ma non è questo il punto. Il punto è che, viste che le cifre in ballo non sono stratosferiche, se ognuno ci mettesse un pezzo di buona volontà – Marino, banca e istituzioni – da questo pasticcio forse si potrebbe uscire, salvando materiale di grande importanza che si sta deteriorando e assicurando la sua fruibilità a Orvieto, mettendo così in sicurezza un bene culturale di rilievo.
Una storia da seguire, sperando che la trasmissione di ‘Magazine’, portando al centro dell’attenzione questa vicenda e i rischi di deterioramento del materiale, possa aiutare ad arrivare a un risultato di sicuro interesse pubblico.
Da rilevare che, purtroppo, per quanto riguarda il materiale esposto nel Museo si è dovuto ricorrere a immagini d’archivio, in quanto è vietato entrare in seguito al provvedimento giudiziario di pignoramento, conseguente al credito con la banca. Il racconto della vicenda e l’intervista con il dottor Marino sono avvenuti pertanto al di fuori dell’ingresso delMuseo.
Dopo stasera, la trasmissione andrà in replica domenica alle ore 9,30, sempre sul canale 11 – Trg del digitale terrestre. Si potrà poi trovare sul canale youtube di Mediacountry. Basta andare su youtube e digitare Mediacountrytube, dove si trovano le trasmissioni più recenti. Per quelle precedenti digitare invece Mediacountry tv.